“Carenze significative nel progetto"
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Finire nei tempi previsti i lavori della cabinovia "olimpica" di Cortina per la Graffer di Sergio Lima è una corsa contro il tempo ma anche ad ostacoli. Ora – lo riferisce il Corriere delle Alpi - ci si mette pure l’Agenzia nazionale per la sicurezza delle infrastrutture (Ansfisa) il cui via libera – data la volontà politica di realizzare l’opera letteralmente ad ogni costo – veniva dato per scontato da SIMICO in tempi rapidissimi. Oltre a dettagli progettuali mancano soprattutto varie certificazioni delle componenti, e questo aspetto richiama forti similitudini con quanto avvenuto per l’assegnazione di un appalto sul Garda per il quale Sergio Lima è tuttora a processo con l'accusa di “turbata libertà degli incanti” (art. 353 c.p, in concorso con altri). Dopo il pasticcio che ha portato a stoppare sul nascere gli impianti di Bormio – anche questi affidati dal commissario di governo Fabio Saldini senza gara pur sapendo che i lavori non sarebbero finiti prima delle Olimpiadi di Milano Cortina – pure il cantiere cortinese nelle mani del “mago” Michele Titton sembra essere a rischio inceppamento.
In sintesi, Ansfisa dice chiaro e tondo che la documentazione inviata dalle imprese è ancora incompleta. "Fin dall'avvio del progetto – afferma il dipartimento dell'Agenzia diretto da Pietro Marturano - abbiamo dedicato risorse specifiche per istruire con la massima tempestività i procedimenti". Per il nulla osta serve però "il progetto definitivo completo corredato delle relative certificazioni di legge". Il 12 novembre sono arrivati "circa 90 elaborati progettuali" ma con "significative carenze", e il 18 novembre l'Agenzia ha chiesto integrazioni. Alcuni chiarimenti sono arrivati il 21 novembre, ma "ad oggi sono in corso le verifiche sulla correttezza e sulla completezza della documentazione benché sia noto che risultano tuttora mancanti le certificazioni previste dalla normativa europea sui componenti di sicurezza degli impianti, indispensabili per il rilascio del nulla osta finale e definitivo." Ansfisa ricorda di aver rilasciato vari nulla osta parziali che hanno reso possibile la realizzazione delle opere civili, pur in assenza del parere di compatibilità rispetto a frane e valanghe da parte della Regione Veneto, “parere che il soggetto attuatore non ha ancora acquisito e che potrà eventualmente comportare ulteriori approfondimenti o modifiche progettuali”. Titton pochi giorni fa si è detto convinto di terminare i lavori entro dicembre, ripetendo il “miracolo” della pista da bob. Non c’è dubbio che, visto l’incombente rischio figuraccia, tutti gli attori tecnici e politici ci proveranno fino all’ultimo.
Si è accennato al processo di Verona a carico di Sergio Lima. Prima di addentrarsi nella vicenda è necessario conoscere un meccanismo poco noto a chi non fa impresa che si chiama “avvalimento”.
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Requisiti economici, certificazioni e macchinari
Immaginate di avere un’impresa medio-piccola e di voler spiccare un salto. Le gare in genere prevedono che per partecipare occorra avere un certo fatturato (requisito economico), specifiche certificazioni o macchinari (requisito tecnico).e avere già completato lavori simili (requisito professionale). Cosa fare, quindi? Per dare alle aziende l’opportunità di crescere il legislatore, nel codice degli appalti, ha previsto la possibilità di effettuare un contratto con cui l'impresa che partecipa alla gara (chiamata ausiliata) si fa "prestare" i requisiti che mancano da un'altra impresa (chiamata ausiliaria) che invece li possiede. L’avvalimento, appunto.
Il termine era già venuto fuori nel corso di un’intervista di SALTO allo stesso Sergio Lima perché, non avendo mai costruito una cabinovia nella propria storia ed avendo ottenuto sempre piccoli appalti, la Graffer aveva dovuto farsi prestare i requisiti tecnici e pure economici dalla sfortunata azienda turca Anadolu Teleferik; sia per le negoziazioni private di Cortina e Bormio (per un totale di 45 milioni) che per la cabinovia di Livigno, l’unico vero appalto vinto battendo a sorpresa la concorrenza dei colossi Leitner e Doppelmayr (da 35 milioni). Dalle carte del processo di Verona emerge che l’azienda bresciana solo 7 anni prima, nel 2018-2019, si era vista costretta a richiedere un avvalimento per un appalto da 1,8 milioni!
“L’azienda arrivata seconda nella gara di Malcesine – spiega l’avvocato di Sergio Lima, Benedetto Maria Bonomo – ha fatto una denuncia anziché fare il ricorso al Tar. Ma le contestazioni sono tutte di natura amministrativa, noi, e anche tutti gli altri imputati, puntiamo all’assoluzione, non alla prescrizione”. La prossima udienza si terrà il 28 gennaio.
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Prime anomalie rilevate
La storia, premettendo che vale come sempre la presunzione d’innocenza, merita di essere raccontata perché fa capire come lavora Sergio Lima. Oggetto dell’inchiesta è l’appalto da 1,8 milioni per la fornitura e montaggio di una cestovia biposto a morsa fissa nel comune di San Zeno di Montagna, nei pressi di Malcesine, ai piedi del Monte Baldo. Il committente è l’Azienda di Trasporti Funicolari Malcesine Monte Baldo (ATM).
Nella lunga relazione redatta dalla Guardia di Finanza protocollata il 27 ottobre 2020 una delle prime anomalie rilevate riguarda la proroga dei termini della gara. Secondo la relazione, la Graffer, il 9 maggio 2018, e quindi 13 giorni prima della scadenza, presenta una richiesta formale per ottenere più tempo nella predisposizione dell’offerta. La Azienda trasporti di Malcesine, secondo la Procura una cosa del tutto insolita, accoglie questa richiesta, prolungando il termine utile per la presentazione della documentazione di 16 giorni, al 7 giugno. La Guardia di Finanza osserva che il committente concede questa proroga senza dare spiegazioni all’unica altra azienda concorrente, la CCN, e che il differimento dei termini senza che vi fossero le motivazioni tassative previste dalla legge, potrebbe aver inciso sul principio di parità tra concorrenti, poiché avrebbe favorito chi, come Graffer, stava predisponendo un’offerta poggiata su un articolato sistema di avvalimento.
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Meccanismo “a specchio”
I nodi sono fondamentalmente due: l’avvalimento e le certificazioni. Dagli atti risulterebbe che la Graffer srl sia una società neocostituita, con sede a Hone (Aosta), formalmente attiva nel settore degli impianti a fune ma priva — al momento della gara — di una serie di certificazioni tecniche richieste dal disciplinare. Per sopperire a queste mancanze, la "nuova" azienda avrebbe stipulato un contratto di avvalimento con la Graffer Service srl, una società che fino al 27 settembre 2017 si chiamava anch’essa “Graffer srl” e che, secondo gli accertamenti, sarebbe riconducibile alle medesime persone. Non solo, nell’avvalimento gli inquirenti notano che tra le opere che dovrebbero garantire i requisiti tecnici ed economici posseduti dall'azienda ausiliaria, non vi è nessun nuovo impianto di risalita completo di pari dimensioni rispetto a quelle dell'appalto ma prevalentemente opere di sostituzione e di revisione di impianti. Con due eccezioni: una seggiovia triposto con ammorsamento fisso a Courmayeur (ma per un importo non superiore agli 860.000 euro), e, una telecabina 12 posti a Foppolo. Un fatto che sorprende parecchio le fiamme gialle poiché i lavori per 1m5 milioni inseriti sono relativi a un'opera mai completata a causa di un'inchiesta penale che al momento era in corso e che ha portato Lima a processo. Ne parleremo fra poco.
Gli investigatori sottolineano come questo meccanismo “a specchio” — una società che cambia nome poco prima della pubblicazione del bando mentre un’altra, con il nome storico “Graffer srl”, viene costituita ex novo — possa aver reso possibile un avvalimento sostanzialmente intra–gruppo, dove di fatto un’impresa si avvarrebbe dell’esperienza pregressa di un’altra società strettamente connessa, con la quale esisterebbero persino contratti di locazione reciproci per la stessa sede operativa. La Guardia di Finanza pone l’accento sull’unicità della struttura societaria: la nuova Graffer, pur essendo priva di certificazioni, presenterebbe documentazione tecnica proveniente da una società che, fino all’anno precedente, portava esattamente lo stesso nome. La Guardia di Finanza segnala inoltre che alcuni passaggi tecnici della gara, tra cui la verifica delle certificazioni e dei requisiti di capacità, sarebbero stati condotti con modalità ritenute “non approfondite”, aspetto che, se confermato, potrebbe aver penalizzato la CCN nel confronto finale.
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In conclusione, una serie di elementi — dalla proroga dei termini, alla struttura dell’avvalimento, alla coincidenza tra vecchia e nuova Graffer, alla mancanza di certificazioni della mandataria, finendo con alcuni aspetti della valutazione tecnica — avrebbero contribuito a creare un contesto nel quale la cordata Graffer risultava particolarmente favorita rispetto alla CCN. Per queste ragioni sono finiti a processo Lima, l'amministratore delegato della Graffer Service, il Rup, e i commissari che hanno assegnato l’appalto.
Si è detto di Foppolo. Lima, proprio nel giugno 2018, era stato arrestato con l’accusa di aver corrotto con un versamento su un conto austriaco di 75.000 euro il sindaco del paese, Giuseppe Berera. Anche a causa della pandemia il processo si è protratto fino al 2024, con il risultato che il reato di turbativa d’asta e di corruzione sono andati in prescrizione. Il sindaco lombardo, invece, è stato paradossalmente condannato in via definitiva per aver ricevuto la tangente di 75.000 ed anche per la turbativa d’asta (ora Berera è in carcere e deve scontare 10 anni, in quanto gli sono stati contestati anche i reati di bancarotta fraudolenta, truffa e abuso d'ufficio). Lima è stato invece assolto dall’accusa di aver emesso fatture false e di aver commesso altri piccoli reati finanziari e fiscali.
La cestovia di Malcesine e la cabinovia di Cortina le situazioni sono piuttosto diverse, ma la cosa strana del procedimento relativo alla negoziazione privata che ha portato Fabio Saldini a dare l'appalto Apollonio-Socrepes da 23 milioni (diventati tre settimane dopo 35) è che le certificazioni, che costituiscono parte integrante del progetto esecutivo, manchino tutt'ora. E traun mese teoricamente i lavori dovrebbero essere completati, prima dei necessari collaudi.
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