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Un italiano su due non sa il dialetto

I risultati dello studio mostrano differenze tra gruppi linguistici nell’uso delle altre lingue. Il 63% del gruppo italiano non usa il tedesco per scarse conoscenze.
Popolazione
Foto: Suedtirolfoto
  • L’ASTAT (istituto provinciale di statistica) ha reso noti i risultati dello studio sulle Competenze e uso delle lingue nella quotidianità in Alto Adige nel 2024. La ricerca, effettuata nel marzo di quest’anno, è stata realizzata all’interno del panel probabilistico “Così pensa l’Alto Adige”.

  • Le lingue maggiormente utilizzate

    Il dialetto sudtirolese rimane la lingua più utilizzata nella vita quotidiana della maggior parte della popolazione di madrelingua tedesca, con percentuali che oscillano dal 75% nell’ambito lavorativo al 96% nel contesto familiare. Molto poco usato il tedesco standard. Situazione opposta per le persone appartenenti al gruppo linguistico italiano: la lingua italiana standard è predominante nelle comunicazioni, mentre i dialetti regionali sono relegati ai discorsi con i familiari più stretti in appena il 16% dei casi (uno su sei). 

  • Contesti mistilingui

    I dati dell'istituto provinciale di statistica Foto: ASTAT

    Quale lingua si utilizza con persone non appartenenti al proprio gruppo linguistico? Mentre gli appartenenti al gruppo linguistico italiano preferiscono l’utilizzo della propria lingua nel 43% dei casi in contesti mistilingui, la popolazione ladina sceglie quasi sempre la lingua dell'interlocutore (italiano o tedesco in maniera intercambiabile), mentre chi appartiene al gruppo linguistico tedesco preferisce usare la sua lingua in appena il 4% dei casi. Dichiarano di parlare la lingua degli altri il 53% delle persone di madrelingua ladina, il 29% di quelle di madrelingua tedesca ed appena l’8% di quelle di madrelingua italiana.

    Perché gli italiani preferiscono usare la loro lingua? Secondo un sondaggio ASTAT la motivazione principale, nel 63% dei casi, è la scarsa conoscenza della lingua dell’altro. Al contrario, il motivo principale per cui le persone di lingua tedesca scelgono di utilizzare la lingua dell’altro è perché ritengono di conoscerla meglio di quanto l’altro conosca il tedesco.  Tutto ciò si riflette anche nelle conversazioni quotidiane. Mentre il 77% di chi parla ladino e il 51% di chi parla tedesco interagisce quotidianamente in una lingua diversa dalla propria sul lavoro, solo il 39% degli italiani fa lo stesso, evidenziando un notevole contrasto nei livelli di bilinguismo tra i diversi gruppi. I dati sono analoghi nella vita privata, le persone di madrelingua ladina utilizzano le altre lingue nel 51% dei casi, le persone di madrelingua tedesca nel 22% e quelle di lingua italiana appena nel 15% delle occasioni. 

    Da considerare inoltre che il 49% delle persone di lingua italiana dichiara di non sapere neppure una parola in dialetto sudtirolese, mentre a comprendere una conversazione in dialetto è appena il 30%. 

  • Il confronto con il 2014

    La buona notizia è che rispetto a 10 anni fa si evidenzia un progresso nella capacità della popolazione altoatesina di parlare e scrivere correttamente in italiano e in tedesco standard. Si è poi registrato un calo nell'uso della lingua madre nelle conversazioni con persone di madrelingua diversa negli ultimi 10 anni: dal 55% al 43% per le persone appartenenti al gruppo linguistico italiano e dal 21% al 4% per quelle appartenenti al gruppo linguistico tedesco. Rimane invariato invece il “fastidio” percepito quando qualcuno parla dialetto in propria presenza. In particolare, il gruppo italiano risente maggiormente dell’uso del dialetto tedesco ed il 36% mostra fastidio per il suo utilizzo.

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pérvasion Mi., 14.08.2024 - 15:57

«la popolazione ladina sceglie quasi sempre la lingua dell'interlocutore (italiano o tedesco in maniera intercambiabile)»

Purtroppo chi parla una lingua minorizzata ha ben poco da scegliere.

Mi., 14.08.2024 - 15:57 Permalink
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Josef Fulterer Do., 15.08.2024 - 06:02

"Quell pezzo di carta" ist bei allen Italienern in Südtirol (in den Landesämtern) sehr beliebt, bedeutet aber nicht, dass sich mancher Beamte:In nach der Erlangung der monatlich Geld-bringenden Prüfung weiter um die Zweitsprache kümmert, weil die Deutsch-sprachigen Südtiroler sofort auf das (öfters nicht so gut beherrschte) Italienisch wechseln, wenn der Gesprächspartner die Worte auf Deutsch nicht sofort findet oder ein Italiener am Verhandlungs-Tisch sitzt.
"Die Sprach-Hemmung der Italiner geht noch auf die Blüte-Zeit des Faschismus zurück," wo über die nicht perfekte Aussprache (wegen der allgemeinen ablehnenden Haltung der Südtiroler gegen die Annexion), besonders in den sehr verschiedenen Dialekten in Südtirol, die Witze gerissen wurden oder zumindest ein abfälliges Grinzen auslösten.

Do., 15.08.2024 - 06:02 Permalink
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Simonetta Lucchi Do., 15.08.2024 - 07:57

Uno studio statistico sull'utilizzo delle lingue in provincia che non comprenda la grande parte di popolazione di altre madrelingue oppure che sia di famiglia mistilingue non può essere esaustivo. Inoltre basarsi su quanto le persone dichiarano è poco significativo anche perché troppo legato a percezioni personali o a posizioni preconcette, ad esempio il non sapere nemmeno una parola di dialetto sudtirolese è altamente improbabile.
Da contare nel "non utilizzare altre lingue" l'uso di lingue "altre" (inglese, o lingue extracomunitarie) in tanta parte della popolazione. Sbagliatissimo e molto frequente in zona da parte della popolazione tedescofona, come dico sempre, utilizzare la "lingua dell'altro" in base alla convinzione di saperla meglio, cosa peraltro non sempre vera, abitudine che non permette "all'altro" di parlare, e quindi migliorare, in tedesco, pur volendo. È atteggiamento alla base anche del"timore", forse più imbarazzo in questo senso, dei parlanti italofoni che si sentono di conseguenza inadeguati in un contesto di dialogo. Da contare poi che la popolazione italofona non ha un "dialetto proprio" quindi italiano, pertanto è comprensibile che ci sia la tendenza all'utilizzo di linguaggio standard anche in altre lingue: in alcuni casi permane una componente prevalente di dialetto o termini lombardo/ veneti piuttosto diffusi ma mai utilizzati da parlanti di lingua tedesca o ladina, tranne considerare che, per questi ultimi, elementi di dialetti lombardo/veneti costituiscono già la base del ladino dolomitico.

Do., 15.08.2024 - 07:57 Permalink
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pérvasion Do., 15.08.2024 - 09:53

Antwort auf von Simonetta Lucchi

- Die Selbsteinschätzung ist gängige wissenschaftliche Praxis.

- Der Sprachwechsel ist nicht so sehr für Deutschsprachige wie vor allem für Minderheiten bzw. Sprecher:innen von minorisierten Sprachen typisch und beruht häufig auf Diskriminierungserfahrungen.

- Die »Gemischtsprachigen« wurden sehr wohl berücksichtigt (siehe Anmerkungen zur Methodik: https://astat.provinz.bz.it/de/aktuelles-publikationen-info.asp?art=AST…). Es sind bloß trotz anderslautender politischer Beteuerungen extrem wenige, sodass gesonderte Ergebnisse nicht aussagekräftig wären.

Do., 15.08.2024 - 09:53 Permalink
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Matthias Wallnöfer Do., 15.08.2024 - 18:50

Antwort auf von pérvasion

Man liest des Öfteren von schlechter werdenden Zweitsprachenkenntnissen (auch an Schulen), lässt aber außer acht, dass sich die Sprachgruppen durch Migration und Emigration im Laufe der Zeit verändern. Menschen kommen aus dem Ausland zu uns, (meist) gut ausgebildete Personen aus Südtirol wandern ab. Nicht wenige davon verfügen über gute und sehr gute Sprachkenntnisse in mehreren Sprachen.
Was die italienische Sprachgruppe in Speziellen betrifft, besteht zudem ein nennenswerter Anteil an Binnenmigration innerhalb der Staatsgrenzen: Arbeitnehmer:innen im Staatsdienst und Privatwirtschaft bringen in den allermeisten Fällen keine bzw. unzureichende Zweitsprachenkenntnisse mit. Dies wird aus den Statistiken nicht ersichtlich.
Ferner könnte man nun auch den Zuzug von Personen aus dem deutschsprachigen Ausland innerhalb der deutschen Sprachgruppe untersuchen, welche keine Zweitsprachenkenntnisse mit sich bringen, gerechnet auf den Gesamtanteil der deutschen Sprachgruppe. Dabei gehe ich von einem bedeutend niedrigeren Verhältnis aus, nicht nur wegen der Quantität, sondern auch wegen des zunehmenden Italienischunterrichts an vielen Schulen in Österreich, Deutschland und der Schweiz.

Do., 15.08.2024 - 18:50 Permalink
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Stefan S Di., 20.08.2024 - 15:17

Antwort auf von Matthias Wallnöfer

Italienisch gehört jetzt nicht gerade zum Lieblingswahlfach an deutschen Schulen sondern wird hauptsächlich von den ehemals italienischen Gastarbeiter organisiert welche mittlerweile in der 3 Generation hier sind und vielfach die in Südtirol gewünschte Zweisprachigkeit mitbringen. Einfach mal gezielt sich um diese Europäer bemühen, da gibt es jede Menge Potenzial.
Ein 2ter Punkt ist die Willkommenskultur, da gibt es auch jede Menge Nachholbedarf um entsprechend gebildete Personengruppen im Ausland anzusprechen. Die aufgesetzte Freundlichkeit trifft man leider viel zu oft in Südtirol.

Di., 20.08.2024 - 15:17 Permalink
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Salto User
Manfred Gasser Do., 15.08.2024 - 21:36

Antwort auf von Simonetta Lucchi

"...... abitudine che non permette "all'altro" di parlare, e quindi migliorare, in tedesco, pur volendo. "
Sprechen Sie jetzt von Deutsch oder von Dialekt? Aus eigener Erfahrung muss ich sagen, dass, egal deutsch oder Dialekt, mich noch kein Italiener dazu aufgefordert hat, bei italienischer Anrede deutsch mit ihm zu sprechen. Leider ist es anders rum schon öfter passiert.

Do., 15.08.2024 - 21:36 Permalink
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Evelin Grenier Do., 15.08.2024 - 22:25

Rimane invariato invece il “fastidio” percepito quando qualcuno parla dialetto in propria presenza. In particolare, il gruppo italiano risente maggiormente dell’uso del dialetto tedesco ed il 36% mostra fastidio per il suo utilizzo.

Ma guarda... I bravi italiani si riempiono tanto la bocca di Zusammenleben e di Miteinander, ma poi, sotto-sotto, un quasi 40% hanno l'arroganza di mostrarsi infastiditi al sentir parlare in dialetto.

Lasciate perdere la scuola bilingue che non ve ne fate niente.
Qua bisogna imparare il rispetto per la cultura dell'altro, prima di tutto.

Una volta imparato il rispetto, verrà subito più facile anche la comprensione del dialetto.

Do., 15.08.2024 - 22:25 Permalink