Ottimo articolo!
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Nella dichiarazione che accompagna la cancellazione del suo post con citazione nazista, il consigliere comunale di Fratelli d’Italia (FdI) Diego Salvadori tiene a farci sapere (usando le stesse parole del post cancellato) che esporre la bandiera arcobaleno resta per lui una scelta politica che trasforma i luoghi pubblici - se non in luoghi di propaganda nazista - in luoghi comunque “ideologicamente connotati”. Sorry but not sorry, direbbero gli americani. Ma citare Goebbels qualche problema lo ha creato anche all’interno del partito, tanto che, nella serata di ieri, il vicepresidente della Provincia Marco Galateo ha detto di aver coinvolto i probiviri del partito ‘a livello locale e nazionale’ per verificare “la situazione che si è venuta a creare dopo la pubblicazione del post”.
Non si capisce perché si debbano scomodare i probiviri del partito per fare quello che andrebbe fatto, ovvero chiedere le dimissioni di un consigliere comunale che cita Goebbels. Forse però i probiviri potrebbero essere utili per scoprire cosa intende Galateo per ‘refuso tecnico’, la scusa che ha indicato il vicepresidente della Provincia per giustificare il suo like al post. Voleva forse mettere la faccina triste invece del pollice all’insù? Ha una funzione automatica per mettere i like che screma le citazioni naziste che ha malfunzionato? Se a posteriori afferma che fosse un like ‘non voluto’, Galateo il disprezzo per la bandiera lo ha sempre esternato, facendola addirittura allontanare dalla sala stampa della Provincia durante una sua apparizione la settimana scorsa. È questo, in realtà, il nodo della questione, e su questo non aspettiamoci nessuna novità.
Bene ha fatto Claudio Corrarati a prendere una posizione ferma, chiedendo la rimozione del post e convocando Salvadori. In campagna elettorale, sapendo con chi entrava in coalizione, il sindaco aveva promesso che sarebbe stato il garante contro gli estremismi di qualsiasi genere fino “al punto di mettere in discussione se necessario l'intero progetto politico”. Che abbia dovuto ribadire quali sono “le cose che non dovranno stare né al tavolo né nel palazzo” solo tre giorni dopo l’insediamento della sua giunta promette un cammino davvero tutto in salita per costringere FdI all’interno di un perimetro moderato. Il più importante partner di giunta, la SVP cittadina, ieri è rimasta in silenzio (bene se nel frattempo qualcuno di loro ha battuto un colpo).
A livello provinciale, ci si chiede fino a quanto sarà sostenibile per il Landeshauptmann tollerare il suo intollerante vicepresidente; ma forse non avrà altra scelta, vista la probabile decisione della SVP di entrare senza entrarci nel governo Meloni grazie a un refuso, pardon, a un sottosegretario tecnico.
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Mi permetto una puntualizzazione nel discorso che si è creato attorno al "fattaccio". La citazione di Goebbels, o di qualsiasi altro criminale, di per sé non è il vero problema. Lo diventa quando la citazione assurge a ideale da seguire, a metro a cui allinearsi. Come nell'incommentabile caso del, si spera, fu politico Salvadori. La citazione diventa lecita quando serve per additare l'ideologia nefasta di cui il gerarcha nazista fu uno dei principali artefici. Purtroppo penso che in entrambi i gruppi linguistici ci siano troppe persone che tengono la raccolta delle "perle" di Joseph G. sotto il cuscino.