Bolzano si mobilita per Gaza

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Mentre i carrarmati israeliani entrano a Gaza City aumentano le voci di chi in Alto Adige chiede di fermare ogni intervento militare all’interno della Striscia di Gaza e sostenere il popolo palestinese. Domani (giovedì 18) alle 17:30 è previsto un primo presidio davanti al Municipio di Bolzano in concomitanza con la discussione in aula consiliare del documento di voto con cui si chiede al Comune di Bolzano un impegno chiaro e concreto : il riconoscimento dello Stato di Palestina e la richiesta di cessazione della cooperazione militare con il governo israeliano (le motivazioni e gli effetti del documento sono stati spiegati dai proponenti in questo articolo). Il documento, proposto dal consigliere del PD Diego Laratta e promosso anche dai partiti di opposizione Verdi, Sinistra - die Linke e Team K, chiede di mostrare solidarietà al popolo palestinese, sostenere Global Sumud Flotilla, la missione umanitaria via nave che punta a rompere il blocco israeliano sulla Striscia di Gaza e fornire aiuti umanitari alla popolazione palestinese. La discussione in aula potrebbe farsi concitata dato che maggioranza ed opposizione non hanno trovato un accordo sul testo.
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Fuori dal municipio e a sostegno della manifestazione ci saranno anche la CGIL e l’ANPI. L’intenzione è anche quella di lanciare la mobilitazione e gli scioperi che saranno indetti per venerdì 19 settembre e lunedì 22 in tutta Italia a sostegno della Palestina. Sempre venerdì a Bolzano si terrà un flashmob in solidarietà della Palestina con due punti di ritrovo in Piazza Erbe alle 18 ed in via Museo, nei pressi del museo archeologico, alle 18:30. Alla manifestazione, organizzata ogni venerdì da Assemblea per la Palestina, farà tappa anche la Critical mass ride for Palestine, la pedalata solidale per denunciare il genocidio in Palestina.
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A seguire, sempre venerdì 19 settembre, si terrà PARLAMI DI GAZA, l’evento ad offerta libera organizzato da Spazio 77, Bozen Solidale e Mediterranea Bolzano, con una mostra, teatro, poesie e musica per raccontare la Palestina di ieri, oggi e domani. Durante la serata saranno messe al centro le voci dei palestinesi in diaspora, con letture di Mervat Alramli, sceneggiatrice e scenografa palestinese nata a Gaza, suoni di Mohammed Abu Senjer, musicista palestinese sopravvissuto all’ultimo genocidio di Gaza e fotografie di Ahmad Jarboa, infermiere e fotografo palestinese, sopravvissuto all’ultimo genocidio di Gaza, attualmente a Gaza. Infine lunedì 22 settembre si terrà un corteo in concomitanza con il secondo sciopero nazionale in solidarietà con la Sumud Flotilla. L’appuntamento è alle 15:30 al Parco della Stazione per fermare il genocidio del popolo palestinese.
Per chi avesse ancora dubbi…
Per chi avesse ancora dubbi a cosa serve questa pulizia etnica
Krieg in Nahost: „Jetzt müssen wir bauen“ – Israels Finanzminister beschreibt Gaza als „Immobilien-Goldgrube“ - WELT https://share.google/l6h4mXUHfinYMo84v
Vielleicht sollten die Gaza…
Vielleicht sollten die Gaza Gutmenschen mal nachlesen wer neben der schwedischen Klimaselbstdarstellerin noch alles auf dem Schrottkahn nach Gaza schippert. Hamas Aktivisten, Leute mit Verbindungen zum Islamischen Dschihad, Anhänger der Muslimbrüder… das sind im übrigen die Leute die Homosexuelle unter Jubel in Gaza von Dächern geworfen und hinter Pick ups hergezogen haben oder Frauen jede Art von Selbstbestimmung absprechen… Nur für alle die sonst Gendersternchen und Diversität predigen und jetzt fröhlich im Palästinensertuch rumlaufen.
Antwort auf Vielleicht sollten die Gaza… von Cicero
bitte Fakten, nicht trollen.
bitte Fakten, nicht trollen.
Antwort auf bitte Fakten, nicht trollen. von Andrea Terrigno
Wo bitte trolle ich? Man…
Wo bitte trolle ich? Man kann gerne in der NYT oder der Jerusalem Post nachlesen, wer alles auf dem Schiff sitzt und was die Leute gegenüber Israel in der Vergangenheit gesagt haben. Und dass Greta nach ihrem „How dare you“ Gefasel auf einem Dieselkahn aus den 60ern nach Gaza fährt ist fast schon Realsatire…
Antwort auf bitte Fakten, nicht trollen. von Andrea Terrigno
hier (https://www.audiatur…
hier (https://www.audiatur-online.ch/2025/09/16/solidarisch-mit-den-falschen-…)
Die aktuelle «Global Sumud Flotilla» ist keine Ausnahme, sondern die Fortsetzung dieser Strategie. Ein kleiner Auszug vieler Recherchen zeigt:
- Samidoun: Offiziell beteiligt ist die Gruppe Samidoun, die in den USA, Kanada und Israel als Terrororganisation eingestuft ist und in Deutschland verboten wurde. Sie dient als Spendennetzwerk für die PFLP, eine Terrororganisation, die zahlreiche Anschläge auf Juden verübt hat.
- Die Flottille wird begleitet von Jaldia Abubakra. Sie ist eine führende «Aktivistin» von Samidoun in Madrid, ein enger organisatorischer Arm der PFLP in Europa. Sie tritt bei der Flottille auch als Koordinatorin und Sprecherin auf.
- Freedom Flotilla Coalition: Koordiniert wird die internationale Koalition von Zaher Birawi, einem bekannten Hamas-Funktionär. Er erklärte selbst, die Flottille sei «keine Charity», sondern ein politisches Projekt, um Israel unter Druck zu setzen – und das werde so lange fortgesetzt, «bis die Besatzung beendet ist». Mit anderen Worten: Solange es den jüdischen Staat gibt.
- Muslimbruderschafts-Netzwerke: Hinter der Flottille stehen BDS-Gruppen, internationale Propaganda-Netzwerke und religiöse Organisationen mit klaren Bezügen zur Muslimbruderschaft und Hamas. Eine OSINT-Analyse spricht von einer «humanitären Fassade», die in Wahrheit Legitimität und Deckung für Terrorgruppen bietet.
- Akteure mit Hamas-Nähe: Dokumentiert sind Figuren wie Yahia Sarri. Sarri tritt bei der Sumud-Flottille als öffentlicher Fürsprecher und Aushängeschild. Er ist ein algerischer Islamist, der mehrfach Seite an Seite mit Hamas-Funktionären auftrat. Oder Khaled Safi, ein Hamas-naher Medienaktivist, der für Propagandakanäle wie Shehab News arbeitet und und die Qassam-Brigaden öffentlich verherrlicht.
- Unter den Passagieren finden sich neben Prominenten auch weitere Extremisten: So zum Beispiel Thiago Ávila aus Brasilien, der den 7. Oktober feierte und Hizbollah-Chef Nasrallah glorifizierte. Oder Wael Nawar aus Tunesien, der das Hamas-Massaker bejubelte und zuvor «Konvois» nach Rafah organisierte.
Das Muster ist eindeutig: Die Flottille ist kein Hilfskonvoi, sondern eine politische Inszenierung mit terroristischem Anhang.
Antwort auf Vielleicht sollten die Gaza… von Cicero
Cicero, ma con quale…
Cicero, ma con quale coraggio ti guardi allo specchio!
Antwort auf Cicero, ma con quale… von Nico lò
Mit der Gewissheit kein…
Mit der Gewissheit kein versteckter Antisemit zu sein, wie viele andere, die „From the river to the sea“ oder „boycott Israel“ fordern. Ich finde diesen linken Antisemitismus bzw. Antizionismus einfach ekelhaft. Vor allem da keiner dieser Pro Gaza Aktivisten je sagt was für ein Staat ein „Free Palestine“ wäre. Eine freie liberale offene Demokratie oder ein Hamas Gottesstaat, der die Juden auslöschen will?
Antwort auf Mit der Gewissheit kein… von Cicero
Ich denke auch sie wùrden…
Ich denke auch sie wùrden dijenige "auslòschen" wollen, die seit 80 Jahre das Land klauen!!
Antwort auf Cicero, ma con quale… von Nico lò
Cosa gliene frega a Cicero,…
Cosa gliene frega a Cicero, tanto non è mica la sua terra che da 80 viene rubata, non è mica la sua gente che vive nella più grande prigione a cielo aperto. E' da decenni che il popolo palestinese soffre per causa di Israele. Basta leggere e sentire i discorsi di veri Politici (quelli con la "P" maiuscola, non come i nostri attuali), Berlinguer nel 1982, Pertini nel 1981. La questione Palestina non è mai stata presa sul serio, il mondo ha dormito, quindi non mi meraviglio affatto se molti si sono radicalizzati e sono nati gruppi estremisti!
“Credo che ognuno di noi, se fosse nato in un campo di concentramento e non avesse da cinquant’anni nessuna prospettiva da dare ai figli, sarebbe un terrorista” diceva Andreotti. Come dargli torto!
Alla Palestina bisogna dare una seria alternativa ad Hamas, un futuro certo, bisogna ridargli le terre rubate illegalmente... Altrimenti non si uscirà mai da questo circolo vizioso. Decine di migliaia di morti, centinaia di migliaia di feriti; tutto questo genera solo odio, una spirale di odio che sicuramente non finirà con la fine di Hamas!
Antwort auf Cosa gliene frega a Cicero,… von Christian I
Sie reden über „auslöschen“…
Sie reden über „auslöschen“ und „Konzentrationslager“ im Zusammenhang mit Israel und dem jüdischen Volk… wahrscheinlich waren Sie im Geschichtsunterricht grad Kreide holen als man 1933 bis 45 durchgenommen hat. Noch dazu glorifizieren Sie, wie viele Linke, die Hamas als Widerstandsgruppe. Die Hamas ist eine feige Terrororganisation, deren korrupte Eliten Milliarden durch Hilfsgelder angehäuft haben, vornehmlich unsere Steuergelder im übrigen, und ihr eigenes Volk vor die Hubde gehen lassen.
Per essere la terra santa si…
Per essere la terra santa si fanno un po troppi peccati