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Autonomiereform, prima fumata bianca

Riforma dello Statuto, primo via libera dalla Camera con 192 sì, ora la parola al Senato. Fdi e Lega: "Risultato storico". SVP: "Il Governo ha mantenuto la parola data".
Urzì, autonomia
Foto: Alessandro Urzì
  • Con 192 voti favorevoli, 32 astensioni e nessun contrario, la Camera dei Deputati ha approvato oggi in prima lettura la riforma costituzionale dello Statuto speciale del Trentino-Alto Adige. Il testo passa ora all’esame del Senato e, trattandosi di una legge costituzionale, dovrà superare quattro letture complessive – due per ciascuna Camera – per ottenere il via libera definitivo.  Il disegno di legge interviene su diversi aspetti dello Statuto. Tra le novità principali, la ridefinizione della potestà legislativa e l’attribuzione di nuove competenze esclusive, tra cui il governo del territorio, la gestione della fauna selvatica, e settori come il commercio e le piccole derivazioni idroelettriche.

     

  • Urzì (FdI): “Eccezionale rilevanza”

    Ad animare in Aula è stato il relatore del provvedimento, Alessandro Urzì (Fratelli d’Italia), che ha definito il passaggio “di eccezionale rilevanza”. Nel suo intervento ha voluto esprimere “la piena testimonianza di vicinanza verso la prova di resilienza e tenace attaccamento da parte del territorio” di Bolzano, ricordando le manifestazioni dei lavoratori delle Acciaierie. Urzì ha ripercorso ul cammino dell’autonomia, dall'Accordo De Gasperi-Gruber del 1946 fino al Pacchetto del 1969 e alla riforma del 2001, sottolineando come l’attuale revisione rappresenti “un ulteriore passaggio in questo percorso di crisi e soluzioni”, con l’obiettivo di garantire “stabilità nell’interesse comune”. “La riforma – ha spiegato – nasce da un impegno preciso del presidente Meloni a valutare il ripristino degli standard di autonomia del 1992”, ovvero quelli che avevano portato alla chiusura della vertenza internazionale con l’Austria presso le Nazioni Unite. “L’autonomia – ha detto Urzì – è sempre materia da affinare e aggiornare”.

     

  • Foto: Alessandro Urzì
  • Il relatore ha anche evidenziato come il nuovo testo chiarisca i limiti della potestà legislativa delle Province, armonizzandoli con l’articolo 117 della Costituzione, e introduca modifiche significative sul piano della rappresentanza linguistica.

  • La SVP: “Più chiarezza”

    Soddisfazione è stata espressa dalla Südtiroler Volkspartei, che ha parlato di “una riforma con sostanza” e non di un semplice aggiornamento formale. “Non si tratta solamente di ‘più’ autonomia, ma di ‘migliore’ autonomia”, hanno affermato i deputati Renate Gebhard e Manfred Schullian, che insieme all'Obmann Dieter Steger hanno accompagnato il provvedimento in Aula. Steger ha ricordato come l’Autonomia abbia rappresentato per l’Alto Adige un percorso di trasformazione “dalla povertà a una Provincia moderna e ricca”, contribuendo a smorzare le tensioni etniche. “Questa riforma crea più chiarezza e più autonomia”, ha ribadito, definendola il frutto di un “lungo lavoro negoziale” con il governo italiano. Particolare apprezzamento è stato rivolto all’atteggiamento del Governo, che “ha mantenuto la parola data” e ha dimostrato “disponibilità al dialogo, una conduzione equa delle trattative e il riconoscimento del ruolo di protezione dell’Austria e della garanzia internazionale dell’autonomia”.

  • Calderoli: “Primo gol”

    Soddisfazione anche dalla Lega, principale sostenitrice dell’accordo in sede governativa. “Con il via libera della Camera, la riforma dello Statuto del Trentino-Alto Adige ottiene oggi un primo storico risultato parlamentare”, ha affermato il ministro per gli Affari regionali Roberto Calderoli, parlando di “un gol segnato dopo l’assist fornito dalla Commissione a fine settembre”. “Questa è la mia ragione di vita – ha detto Calderoli – e il voto di oggi ci avvicina ancora di più alla meta”. Anche i segretari provinciali della Lega per Trentino e Alto Adige, Diego Binelli e Paolo Zenorini, hanno rivendicato il risultato come “storico” e frutto dell’impegno del ministro: “Grazie all’impegno della Lega e del Governo, le prerogative dell’autonomia vengono tutelate e valorizzate, com’è giusto che sia”.

  • Fugatti: “Rafforzata l’autonomia del Trentino”

    Il Presidente della Provincia autonoma di Trento, Maurizio Fugatti, ha salutato il voto come “un passaggio storico”. “È solo il primo passaggio, ma segna già un risultato politico e istituzionale di grande valore”, ha dichiarato. “Con questa riforma – ha aggiunto – recuperiamo standard di autonomia che erano stati ridotti e li ampliamo con nuove competenze, rendendo lo Statuto più attuale e vicino alle esigenze del nostro tempo”. Fugatti ha voluto ringraziare in particolare il ministro Calderoli per “l’impegno e l’attenzione dimostrati”, sottolineando che il risultato rappresenta “un passo avanti importante per il Trentino, per il Sudtirolo e per l’intero sistema autonomistico”.