Gesellschaft | Pallavolo

Neruda Volley, ricco e contestato

Il presidente del Coni Gutweniger furioso per lo stanziamento straordinario alla società di Bronzolo per il ritorno in A1.

Maretta nel mondo dello sport altoatesino: fa discutere la decisione della giunta provinciale di sostenere la squadra di pallavolo femminile Neruda Volley con una cifra tra i 400mila e i 500mila euro per permetterle di competere in serie A1. Per Heinz Gutweniger, presidente del Coni altoatesino, che parla di una cifra sproporzionata, „si stanno scavalcando le regole che ci siamo dati per i contributi alle società sportive“. Cade dalle nuvole il vicepresidente della giunta provinciale Christian Tommasini: „Il Neruda Volley è un grande veicolo promozionale e di marketing per il marchio Südtirol.“ E Rudy Favretto, presidente della società sportiva, annuncia: „Se non riesco a formare una squadra in grado di competere in serie A1, rinuncerò a quei soldi.“

Ai microfoni di RAI Südtirol, Gutweniger non fa mistero della sua costernazione: „Quando ho sentito la notizia non dico che pensavo fosse una barzelletta, ma stentavo a credere alle mie orecchie: mezzo milione di euro sono una cifra sproporzionata se si pensa ad altre squadre altoatesine di altissimo livello nell'hockey su ghiaccio, nella pallamano o nel calcio. Il Neruda Volley è una squadra fantastica, ha tutto il mio appoggio, ma qui si stanno scavalcando le regole che ci siamo dati per i contributi alle società sportive. I criteri devono valere per tutti allo stesso modo.“ E ne ha di più, il presidente del Coni: „Quando l'altro giorno ho incontrato l'assessore provinciale Martha Stocker, non mi ha accennato minimamente a questa storia. Il 6 giugno ci sarà un'altra una riunione in Provincia per esaminare le richieste di contributo, ma io non ci andrò. Che la Provincia prenda le sue decisioni da sola.“

Rudy Favretto, presidente del Neruda Volley, non si spiega l'animosità suscitata dalla notizia, che lui stesso ha appreso dai mezzi di informazione. „Qui stiamo parlando di sponsorizzazioni, non di contributi alle società. E le sponsorizzazioni sono regolate da contratti, i quali prevedono una controprestazione, che noi forniamo in termini di visibilità per il marchio Südtirol in giro per l'Italia. Giochiamo a Milano, davanti a seimila spettatori, giochiamo a Firenze, che ha un pubblico di cinquemila persone.“ Per il presidente arancioblù, il mezzo milione per la sua squadra ci sta tutto: „Sia l'HC Bolzano sia l'FC Südtirol, tra Alperia e Provincia, sono sponsorizzati con cifre superiori. Che tirino fuori i contratti.“ Con la decisione presa ieri, la giunta provinciale intendeva spianare la strada per un possibile ritorno delle ragazze di Bronzolo in A1, dopo la retrocessione dovuta a una stagione decisamente deludente e il ripescaggio per la rinuncia di un'altra squadra. Ma sulle reali possibilità del Neruda Volley di rientrare nel massimo campionato di pallavolo femminile, il presidente arancioblù ha qualche dubbio. „Avevo chiesto alla Provincia una risposta entro la fine di aprile. Ormai il mercato è chiuso e non so se saremo in grado di trovare le atlete per formare una squadra competitiva in A1. Se non ci riusciremo, restituiremo i soldi delle sponsorizzazioni.“

A suggerire l'intervento della giunta provinciale in favore del Neruda Volley era stato, ieri, il vicepresidente Christian Tommasini. Anche per lui, le polemiche sono incomprensibili. „Il Neruda Volley è un grande veicolo promozionale e di marketing per il marchio Südtirol“, spiega. „Non si intendeva minimamente creare una situazione di squilibrio nel sistema sport altoatesino.“ Ma da quali fonti sgorgherà la pioggia di euro per la squadra di Bronzolo? Tommasini rimane sul vago: circa 200mila provengono dai fondi a disposizione del presidente Kompatscher, mentre gli altri 300mila saranno reperiti attingendo da „vari canali“, ma non saranno comunque sottratti ai fondi destinati alla cultura, sottolinea.  

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Martin B. Do., 02.06.2016 - 06:25

Nichts gegen guten Sport. Ich kenne die Neruda-Mannschaft nicht, kann mir aber nicht vorstellen, das der Kern der Mannschaft aus Spielerinnen aus lokalen Jugendmannschaften kommt. Dieses Konzept aus "zusammengekauften" Mannschaften war und ist mir zuwider; das gilt auch für Eishockey, Fußball, usw. Sobald die Jugendarbeit, dessen Erfolg und Konzept dahinter nicht mehr überzeugend ist, verlieren für mich solche Mannschaften die Identifizierkraft für eine Region, abgesehen von den Insidern und Hardcore-Fans. In diesem Sinne sehe ich Landes-Sponsoring von Südtiroler Sportlern besser als solches von Mannschaften, wo nur mehr das Logo auf dem T-Shirt auf Südtirol hinweist und vielleicht der Vorstand.
Um auf die Polemik von Gutweniger einzugehen: ich bin zumindest auch der Meinung das Land sollte mehr dieser Summen in Kindes- und Jugendsportförderung investieren, z.B. um mehr und besser instandgehaltene öffentliche Sportplätze für alle mögliche Sportarten zu haben und die Teilnahme an überregionalen Ligen zu erleichtern.

Do., 02.06.2016 - 06:25 Permalink