Il potere delle seconde possibilità

Le cooperative sociali in Alto Adige sono in costante ascesa. Quelle rappresentate da Legacoopbund sono 196, di cui 90 cooperative sociali, un numero in costante crescita visto che 20 anni fa erano solo 11, 28.390 sono i soci e 2.300 le persone occupate complessivamente. Le 90 coop si dividono in 55 associazioni di tipo A, che gestiscono i servizi socio-sanitari, formativi e di educazione permanente, e 35 di tipo B (il 40% del totale di questa specifica tipologia a livello locale) il cui scopo principale è l’integrazione lavorativa di persone svantaggiate attraverso attività imprenditoriali in diversi settori, dall’agricoltura ai servizi. 277 sono le persone che hanno potuto trovare occupazione attraverso queste realtà associative che creano posti di lavoro e contribuiscono al benessere della società. Lo sguardo d’insieme restituisce la fotografia dell’Italia dove le cooperative sociali di tipo B sono 6.385 e occupano circa 67.000 persone svantaggiate.
Il lavoro consente alle persone svantaggiate il proprio sviluppo personale, una vita dignitosa, l’instaurarsi di rapporti sociali e il reintegro nella società
“Abbiamo osservato che negli ultimi anni il numero delle persone svantaggiate occupate è aumentato progressivamente. L’inserimento lavorativo di queste persone genera ripercussioni positive per la società: i lavoratori producono, versano i contributi, alleggeriscono la spesa pubblica e fanno da esempio positivo per altri. Il lavoro inoltre consente alle persone svantaggiate il proprio sviluppo personale, una vita dignitosa, l’instaurarsi di rapporti sociali e il reintegro nella società”, commenta il presidente di Legacoopbund Heini Grandi durante l’assemblea annuale che si è tenuta ieri (31 maggio) nella coop sociale Albatros.
Il caso Albatros
Secondo i dati dell’Osservatorio nazionale sulle imprese sociali dell’associazione Isnet per ogni euro investito nell’inserimento lavorativo di un soggetto svantaggiato attraverso una cooperativa sociale, la società ci guadagna il doppio. I dati della cooperativa sociale Albatros, attiva da 25 anni nei settori pulizie, giardinaggio e falegnameria ne sono un esempio ed è stato proprio per festeggiare questo anniversario che l'assemblea di Legacoopbund si è tenuta nella falegnameria della Albatros. “Da noi le persone che vivono ai margini della società non ricevono solo un contratto di lavoro, ma soprattutto sostegno e ascolto nel cercare di superare i problemi personali e di riprendere in mano la propria vita. In questi 25 anni 334 persone svantaggiate sono transitate da noi e poi hanno trovato un’occupazione nel libero mercato e 40 persone svantaggiate lavorano attualmente alla Albatros e vengono accompagnate da un team sociale nella loro esperienza lavorativa”, spiega Monika Thomaser, direttrice della cooperativa sociale Albatros, che per il suo impegno ha ricevuto il plauso del sindaco di Merano, Paul Rösch e della direttrice dell’Ufficio Sviluppo della cooperazione della Provincia Autonoma di Bolzano Manuela Paulmichl, presenti ieri all’assemblea.
“Le cooperative sociali - conclude Heini Grandi - sono imprese che stanno sul mercato e Albatros ne è un esempio concreto. Le cooperative sociali vivono grazie agli incarichi sia da parte dei privati che dell’amministrazione pubblica. È dunque importante che le istituzioni pubbliche vedano in esse dei validi partner e creino i presupposti affinché queste imprese possano affermarsi sul mercato”.
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