Chronik | Protesta a Bolzano

“Via della Vigna, l’accesso sia libero”

Già oltre le 3.000 firme la petizione per liberare la strada sbarrata. Il Comune cerca l’intesa con i privati. Fattor: abbiamo una strategia, non sveliamo le carte.
via della Vigna, Weingartenweg
Foto: Salto.bz

“Chiediamo che il Comune si impegni in tutte le forme possibili per risolvere questa triste storia di cui siamo tutti davvero stufi”. Vola con oltre 3.000 firme in tre giorni la petizione online lanciata “per garantire il passaggio libero a pedoni e ciclisti lungo via della Vigna: si tratta della strada, meta di passeggiate e molto amata dai bolzanini, chiusa con un secondo cancello dai proprietari per il rischio di incidenti con i mezzi agricoli. Una scelta che ha generato una protesta molto sentita, come provano gli interventi anche dalla community di salto.bz (qui i contributi di Elena Breda e Anonima Bolzano), condivisa a livello politico dall’assessore Stefano Fattor (Pd). Per trovare una soluzione, il Comune si è mosso alla ricerca di un accordo con i privati, il consorzio di bonifica Fago-Gries-San Quirino. La copertura dei costi assicurativi è una delle “strade” percorribili, non l’unica, precisa Fattor che oggi ha fatto il punto con i tecnici in vista del confronto: “Abbiamo una strategia, ma è bene giocare a carte coperte”.

 

La petizione per garantire il passaggio

 

Via della Vigna, per il comitato che ha lanciato la petizione, è “una strada che i bolzanini percorrono quando sono in cerca di aria fresca, spazio ideale per runner e piacevole percorso nel verde cittadino”. Infelicemente, a detta dei promotori, “dopo la costruzione del primo cancello che ha bloccato l’accesso all’ospedale per cittadini e non residenti”, è arrivato il secondo cancello “che impedisce questa volta completamente il transito lungo la via”.

La petizione non dimentica il nodo della proprietà. “Si tratta sì di una strada privata, ma comunque raggiunta dai servizi pubblici come la raccolta rifiuti da parte di Seab”. Il fatto è che “la cubatura limitata, la vocazione verde agricola l’hanno resa di fatto un polmone della città”, polmone che però “negli anni è sempre più diventato appannaggio di pochi”.

 

“Certo, le ragioni formali sono dalla parte dei residenti, proprietari di una strada privata  - riconosce il comitato -. Le nostre però, quelle della cittadinanza, sono richieste semplici e ragionevoli, rette dalla convinzione che via della Vigna abbia una qualche forma di interesse pubblico. Nessun rumore esagerato, né alcuna forma di degrado o pericolo è causata dai cittadini che percorrono la strada per una passeggiata o per raggiungere l’ospedale di Bolzano. Tra l’altro le auto dei non residenti non sono autorizzate a passare”.

Segue l’appello al Comune a intervenire, “perché una città che si vanta di essere civilmente avanzata, verde e a misura di pedoni e ciclisti non può tollerare un simile passo indietro”. Facendo venire meno la garanzia per tutti “di un percorso salutare verso l’ospedale e tra i vigneti della città”.

 

Il sindaco punta sull’assicurazione 

 

La questione è seguita con attenzione all’interno della giunta, dove comunque le sensibilità sono diverse. Il sindaco Caramaschi ha provato a trovare una sintesi, bocciando in prima istanza la via dell’esproprio. “L’iter richiede di dichiarare la strada opera di interesse pubblico, poi - nota il primo cittadino - va fatta una variante al piano urbanistico comunale, quindi serve il progetto di massima per poi procedere all’esproprio in via d’urgenza e rispondere successivamente agli inevitabili ricorsi. Un iter lungo, complesso e poco percorribile. L’unica soluzione possibile - evidenzia - ritengo sia quella di un accordo di collaborazione partendo dal presupposto che quella è una superficie privata. Preciso anche che il municipio non ha alcun rappresentante nel consorzio di bonifica, né sono arrivati inviti a partecipare a riunioni o all’assemblea dei soci”. La possibile soluzione, conclude, potrebbe passare per una copertura dei costi delle garanzie contro gli incidenti. In altre parole, “caricare l’assicurazione delle responsabilità altrui sul bilancio del Comune”.

 

Fattor: confronto a carte coperte

 

Sempre all’interno dell’amministrazione ci si prepara al confronto. Questa mattina Fattor, assessore al patrimonio, ha fatto il punto con i tecnici dell’avvocatura comunale e dell’ufficio patrimonio su tutti gli aspetti della vicenda. Effettivamente, come ha dichiarato il sindaco, il municipio non ha nessun rappresentante nel consorzio di Fago-Gries-San Quirino, come in nessun altro consorzio a bolzano. Malgrado, nota Fattor, “l’amministrazione sia proprietaria di particelle all’interno dell’area di via della Vigna e un po’ dappertutto dentro i confini comunali, anche nelle zone interessate dagli altri consorzi di miglioramento fondiario”.

Il tema di designare propri rappresentanti per il consorzio Fago-Gries-San Quirino è però “al momento secondario”. La priorità è andare alla trattativa con gli attuali vertici, tramite un incontro a breve, prima di Natale. Il Comune, precisa l’assessore, vuole presentarsi “molto preparato” e senza svelare troppo per non dare vantaggi alla controparte. “Abbiamo studiato una possibile strategia - afferma -, ma dobbiamo giocare a carte coperte. Accanto alla trattativa inoltre occorre porre il tema politicamente”. Un messaggio per l’Svp, partner di giunta, che con il vicesindaco e assessore Luis Walcher, esponente del mondo contadino di cui fanno parte i consorzi fondiari. L’assessore del Pd fa riferimento al “disinteresse” con cui a suo avviso dal municipio avrebbero trattato le decisioni all’interno dei consorzi, pur avendo il Comune il diritto di avere voce in capitolo. “Posso dire - conclude - che d’ora in poi il tema dei consorzi sarà seguito con maggiore attenzione. Il fatto è la questione di via della Vigna, nata da una decisione dei privati datata aprile 2019, è emersa come problema evidente solo ora, una volta montata la barriera. Prima non c’è stata questa valutazione”.