Bolzano e il pasticciaccio con lo Sprar
Appena venti sarebbero stati i posti disponibili qualora il progetto Sprar per i minori stranieri non accompagnati a Bolzano fosse andato in porto. Le complicazioni, tuttavia, non tengono conto dei numeri, seppure irrisori. La domanda, presentata dall’Azienda servizi sociali di Bolzano, è stata infatti rigettata, come si evince dal sito del Ministero dell’Interno. Ma non sarebbe forse stato più opportuno fare richiesta come Comune o Consorzio così da avere più sicure chance di vittoria? Carlo Librera, direttore di Ripartizione Servizi alla Comunità Locale, spiega come sono andate le cose.
Quando la giunta comunale bolzanina ha deciso di aderire al progetto Sprar per i minori “come Comune ci siamo attivati e iscritti alla rete avviando tutte le procedure del caso, nel momento in cui siamo andati a compilare la domanda, cosa che dovevamo fare insieme alla ASSB, è emerso che, dato che oltre a questi due attori sarebbe stata coinvolta anche una cooperativa incaricata della gestione, c’era un ente di troppo”. A quel punto, per superare l'ostacolo, con il beneplacito degli addetti ai lavori a Roma, ASSB ha presentato direttamente la domanda per i fondi validi per il triennio 2018-20.
Già lo scorso venerdì (29 dicembre) Librera ha preso contatti con l'amministrazione capitolina per capire i motivi dell'inammissibilità, se il problema è dovuto a una firma mancata o se il materiale necessario per la domanda non è stato presentato correttamente oppure se davvero, in questa fase, non sia stata considerata legittima la candidatura dell’Azienda servizi sociali. “Il progetto è una priorità per noi e ci crediamo veramente, oltre ad essere il risultato di una decisione della giunta - afferma il direttore di Ripartizione Servizi alla Comunità Locale -. Siamo fiduciosi che la cosa si risolva in tempi rapidi, del resto il rifiuto appare di tipo tecnico-burocratico e non contenutistico. C’è anche da dire che i funzionari di Roma erano piuttosto imbarazzati, perché il via libera all’Assb nella veste di soggetto proponente è arrivato proprio da loro, noi ci siamo mossi negli spazi dell’ufficialità”. Si vedrà, dunque, se si tratta unicamente di un rallentamento dell’iter. Se invece dovesse essere confermato il verdetto la domanda potrà essere ripresentata solo fra 6 mesi.
Storia diversa per quel che riguarda gli altri progetti Sprar sul territorio altoatesino che hanno incassato l'approvazione e da cui verranno ricavati 223 posti per i richiedenti asilo. L’Alto Adige, pur essendo stata l’ultima delle province ad aderire allo Sprar, si distingue per le due proposte con il punteggio più alto: quelle della comunità comprensoriale di Salto - Sciliar (40 posti), e del comprensorio Oltradige - Bassa Atesina (49 posti). Fra i primi posti della graduatoria ministeriale ci sono al quinto la val Venosta e al sesto il Burgraviato, con rispettivamente 50 e 26 posti.