Per te, per ricordarti spesso
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Claudia Corrent vive e lavora tra Venezia e Bolzano. Laureata in Filosofia dei linguaggi della modernità, ha esposto in mostre personali e collettive presso diverse istituzioni, tra cui Palazzo delle Esposizioni di Roma, Istituto di cultura di New York e San Francisco, Maxxi di Roma, Camera a Torino. Nel 2023 è finalista al Premio Terna e ottiene il terzo posto al Premio Siena, nel 2019 vince il primo artisti della Provincia autonoma di Bolzano, il premio Riaperture, il Capalbiofotofestival ed è tra i finalisti del Combat Prize.
Lavora nell’editoria e ha collaborato con “Repubblica”, “Der Spiegel”, “Art”, “Courrier International”, “Die Zeit”, “Tageszeitung”. Ha ideato e condotto workshop presso scuole, istituzioni e musei, tra cui Mart, Fondazione Pinault, Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, Centro culturale Candiani, Scuola grafica di Venezia, Galleria Foto-forum.
La sua ricerca iniziata usando il fotografico per indagare i concetti di paesaggio e legata a tematiche sociali, ora si concentra sugli archivi privati e collettivi, sulla memoria familiare, sul concetto di tempo e sull’ontologia della fotografia.
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SALTO ARTSTORE L’opera presentata per l’Artstore si intitola Per te, per ricordarti spesso. Ce la racconti?
Claudia Corrent: Il progetto nasce nel 2019 perché avevo avuto in regalo delle immagini di archivio di una donna trentina di nome Myrta. Era da qualche tempo che volevo fare un lavoro legato alla mia storia familiare, ma non riuscivo a trovare una chiave interessante al progetto. Con quel piccolo archivio di Myrta sono riuscita a inserire anche le mie foto di famiglia, la distanza mi ha aiutato a trovare un equilibrio. Il lavoro mescola immagini di paesaggi che per me sono dei mindscapes, con ritratti di Myrta e di Doris (altre foto di un piccolo archivio trovato in una bancarella). L’idea era quella di mescolare e tornare nel passato per far rivivere e trasformare quello che è stato ragionando su quello che è il referente in fotografia. La fotografia parte, o meglio partiva, dal presupposto che la cosa che hai fotografato è stata materialmente e fisicamente davanti alla macchina fotografica. Qui si rimette un po’ in gioco il concetto, mescolando un po’ le carte. La cosa che ho provato a fare è stata quella di tornare indietro nel passato per modificare relazioni e incontri. Cosa impossibile nella realtà ma possibile nel terreno dell’immaginazione.
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Claudia, perchè scatti? Qual è il ruolo della fotografia nel tuo percorso?
Scatto perché è un bisogno, l’immagine mi serve per placare ansie, per gestire il reale, per capire le cose, per un bisogno di creare qualcosa.
La fotografia è arrivata lentamente e poi ha preso sempre più spazio ed è diventato il luogo privilegiato per poter lavorare su alcune tematiche che sento urgenti. -
In alcuni dei tuoi progetti lavori con gli archivi. Cosa significa per te partire da immagini scattate da altri/e? Come diventano poi “tue”(se lo diventano)?
Partire da fotografie di altri/e vuol dire impossessarsi di immagini lontanissime da te, che hanno una storia di cui tu non sai nulla il più delle volte. Ci sono talmente tante immagini che usare e ricreare immagini di archivio è un buona forma di economia, chiamiamola così.
Le foto poi diventano mie, nel senso che c’è questa continua trasformazione, nel mescolare tramite collage e sottrazioni diverse le immagini, che a volte non ricordo più com’era l’immagine iniziale.
Il tuo prossimo progetto, su cosa stai lavorando ora?
Al momento sto lavorando su un progetto legato a mio padre che si chiama: “Quanto resta della notte”, una specie di elegia, di canto, di saluto. É un lavoro molto personale legato alla morte di mio padre. Qui sto lavorando su piani diversi, usando immagini familiari ma anche immagini simboliche, poesie, per raccontare quello che è una separazione.
E poi sto ragionando sul concetto del tempo, sulla fotografia come luogo di ombre più che di luce, anche se le due cose sono imprescindibili. La fotografia muove su paradigmi che sono squisitamente filosofici: inquadrare vuol dire stringere la visione su un determinato scenario che esclude però tutto il resto, e poi ragiona sul tempo e sulla luce che possono essere chiaramente visti non solo da un punto vista tecnico (il tempo di scatto e la luce che entra dal diaframma) ma che aprono a riflessioni altre. Da queste riflessioni si muove l’ultimo lavoro che sto cercando di concretizzare attraverso le immagini.
Dettagli operaArtista: Claudia Corrent
Titolo dell’opera: Per te, per ricordarti spesso
Anno di produzione: 2019
Dimensioni: 30x40
Tecnica/Materiali: Stampa fine art hahnemuhle montata su cornice 30x40 con passpartout
Edizione: 1/10
Prezzo: 650€
Intervista a cura di Valentina Cramerotti
SALTO ha realizzato tramite questa galleria digitale uno spazio speciale dedicato alle artiste e agli artisti della Zona Euregio-Tirolo.
Le opere d’arte vengono presentate in via esclusiva sull’Artstore di SALTO
Artstore è un progetto sviluppato dall'associazione culturale BAU. Da Gennaio 2023 la curatela è nelle mani di BAW – Bolzano Art Weeks. BAW è un festival di arte contemporanea organizzato in rete con istituzioni, associazioni, operatori/trici e artist* della scena locale, nazionale e internazionale. Nella sua seconda edizione del 2022 ha ospitato più di 150 eventi in gallerie, musei, atelier, spazi indipendenti, pubblici, privati e temporanei.Interessata/o?
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