Alimentare, Watson
Trasferta belga per il presidente della Provincia di Bolzano Arno Kompatscher che ieri (2 febbraio) si trovava a Bruxelles, in qualità di relatore nella Commissione risorse naturali del Comitato delle Regioni (NAT), per proporre il documento “Verso una politica alimentare sostenibile dell'UE che porti occupazione e crescita nelle regioni e città d'Europa”, una politica alimentare, questa, che di fatto non esiste ancora nell’Unione. Il testo ha incassato l’ok dei 100 membri della Commissione e ora passa alla definitiva approvazione della plenaria del Comitato delle Regioni a marzo - a cui parteciperà il commissario UE per la salute e la sicurezza alimentare Vytenis Andriukaitis -, prima di essere inoltrato alla Commissione europea.
Ce lo chiedono le Regioni
Portavoce in ambito europeo delle richieste delle Regioni Kompatscher ha chiesto all’Unione europea, di “promuovere iniziative a favore di una politica alimentare in una prospettiva regionale, incentrata non solo sullo sviluppo economico e sociale delle regioni ma anche sulla coesione territoriale, la salute, la cultura e la crescita dell’Europa nel suo insieme”. Il Landeshauptmann ha sollecitato un approccio globale alla tematica sottolineando la necessità di implementare una politica che garantisca la disponibilità di cibo e acqua, servizi ecocompatibili nel settore alimentare (prodotti biologici, risorse naturali rinnovabili), la qualità degli alimenti e la salute (prodotti alimentari con alto valore nutrizionale, regimi alimentari sani e lotta all’obesità). Altro punto rilevante il patrimonio culturale alimentare: “Servono misure che rafforzino gli scambi commerciali dei prodotti delle filiere alimentari regionali e locali, gli incentivi a sostegno degli alimenti tradizionali, il consumo di alimenti locali di qualità soprattutto nelle scuole e negli ospedali, i prodotti a km zero”, ha detto Kompatscher.
Serve disciplina
Una tabella di marcia definita, un’agenda concreta con misure di sostegno che tengano conto anche dello sviluppo di nuovi modelli commerciali, ad esempio quelli dei piccoli agricoltori e delle catene regionali, è questa un’altra richiesta messa nero su bianco dal governatore dell'Alto Adige che ha inoltre invitato le istituzioni UE ad avviare un progetto pilota per sostenere concretamente l’attuazione di una politica alimentare sostenibile nell’UE. “Dobbiamo puntare sulla qualità e la genuinità del prodotto e rendere consapevole il consumatore anche attraverso corrette informazioni sull’etichettatura, il nostro intento non è aumentare i cavilli burocratici ma piuttosto sostenere chi segue la strada della sostenibilità creando bandi pubblici appositi, supportati anche da politiche agricole comunitarie”, così Kompatscher.