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Alto Adige, resta il rischio lockdown

Kompatscher: “Sforzo comune o inevitabili misure restrittive”. Confartigianato: “Fatale fermare l’economia”. Domani la giunta incontra le parti sociali.
Arno Kompatscher
Foto: Screenshot

La situazione sanitaria in Alto Adige non migliora. Nelle ultime 24 ore sono stati registrati 5 decessi, 132 nuovi casi positivi e 507 test antigenici positivi. Stabili i ricoveri nelle terapie intensive (34) ma resta alta la preoccupazione dopo la pubblicazione dell’ultimo report dell’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali (Agenas) da cui emerge che (anche) in provincia di Bolzano è stata superata la soglia critica dei posti letto occupati.

L’eventualità di un lockdown “duro”, già ventilata negli ultimi giorni dal governatore Arno Kompatscher, è stata evocata di nuovo oggi, 2 febbraio, durante la videoconferenza stampa post-giunta. “Dobbiamo fare tutti uno sforzo massimo, perché se i dati peggioreranno, sarà inevitabile introdurre misure ancora più restrittive rispetto a quelle attualmente in vigore” avverte il Landeshauptmann che domani incontrerà insieme alla sua giunta le parti sociali per valutare i prossimi passi e “individuare insieme soluzioni per non dover chiudere tutto”.

La categoria economica, del resto, è già in allarme: “La situazione relativa agli ospedali e al totale dei contagi deve tornare sotto controllo, ma non mettendo a rischio il lavoro. Fermare l’economia sarebbe fatale” dice il presidente di lvh.apa Confartigianato Imprese Martin Haller. “Non credo che un lockdown a 360° possa risolvere il problema - prosegue -. Un’ulteriore chiusura porterebbe con sé il rischio di troppi danni indiretti. In questo modo ad essere in pericolo non sarebbero solo le aziende, bensì anche i relativi collaboratori e le famiglie. Credo che anche nella gastronomia esistano dei compromessi, sempre nel rispetto delle più rigorose misure di sicurezza”.

 

Nessuna bacchetta magica

 

I contagi, sottolinea Kompatscher, sono in aumento specialmente nei contesti privati.
“La situazione è seria, ma gestibile a livello clinico - riferisce il Presidente della Provincia -. Un lockdown di due settimane può avere effetti nel breve termine ma non risolve tutto, non è una bacchetta magica e non è una garanzia per il futuro, perché come abbiamo già appurato i contagi possono tornare a salire in poco tempo. Qualsiasi persona che muore a causa del Covid-19 è una di troppo, dobbiamo fare di tutto per ridurre i contatti sociali e abbassare il numero delle nuove infezioni e serve che tutti rispettino le regole”.

Dal canto suo l’assessore alla Sanità Thomas Widmann dichiara che “la situazione epidemiologica è stabile nelle ultime settimane, ma in questi giorni c’è stato un lieve aumento dei contagi. ‘Stabile’ - puntualizza poi l’esponente della Svp - non significa che non ci siano pressioni sugli ospedali, tuttavia per ora non c’è il rischio di un crollo del sistema sanitario”.

E infine: “Siamo preoccupati, nessuno sa cosa ci riserva il futuro, sappiamo però che ancora tanti violano le regole e combattere questo virus è e deve essere un progetto comune”.