E se fosse sempre gratis?
“Dopo l’estate elimineremo le domenica gratuite nei musei” ma verrà lasciata mano libera ai direttori, l’annuncio, quello del ministro della cultura Alberto Bonisoli (M5s), ha catalizzato negli ultimi giorni polemiche diffuse, fra encomi e accese contestazioni. Queste ultime arrivate soprattutto dall’ideatore dell’offerta in discussione, fu infatti l’allora responsabile del dicastero dei Beni culturali Dario Franceschini a introdurre, quattro anni fa, la free entrance ogni prima domenica del mese. “Le domeniche gratuite non sono una cosa che riguarda me. Sono un fatto culturale e sociale che ha coinvolto circa 10 milioni di persone dall’estate del 2014 ad oggi”, ha sottolineato l’ex ministro Pd.
Dal canto suo Bonisoli, in un post su Facebook, ha spiegato che le domeniche gratuite “vanno superate: erano grande bella cosa per promuovere i musei all’inizio ma adesso ci sono delle opportunità per fare di più e meglio. Vuol dire che si potrà differenziare per giorni della settimana, per stagioni, per tipologia, per fascia d’orario e quant’altro e soprattutto adattare le regole a quelle che sono le singole specificità dei luoghi”. L’impegno, ha poi sostenuto il Ministro, è quello di mantenere, anzi aumentare, la gratuità dei musei che secondo alcuni - sul piano locale la direttrice di Museion Letizia Ragaglia in primis -, dovrebbe essere addirittura assoluta, come avviene in Gran Bretagna.
salto.bz: Ragaglia, come giudica la proposta del ministro della cultura Bonisoli di abolire le domeniche gratuite nei musei statali (posto che la decisione sarà lasciata a ciascun direttore di museo)?
Letizia Ragaglia: Vorrei premettere che sono sempre stata a favore di un modello inglese, ovvero della gratuità della cultura dove possibile. Recentemente un museo a Essen è riuscito a trovare uno sponsor che ha coperto le spese per l’entrata gratuita durante un anno intero e i visitatori sono aumentati visibilmente. A Museion ci abbiamo provato, con uno sponsor importante, ma poi il progetto purtroppo è naufragato. Detto questo, il ministro Bonisoli forse ha le sue buone ragioni; forse la decisione è frutto di un’analisi e dunque prima di dare un giudizio affrettato credo che intanto sia positivo il fatto che ogni direttore abbia comunque la libertà di scelta e possa mantenere l’iniziativa.
Sono sempre stata a favore di un modello inglese
Il modello inglese sarebbe in generale esportabile in Italia o è opportuno piuttosto far passare il messaggio che la cultura ha un costo?
Va detto che il modello inglese distingue tra le collezioni e le mostre: l’accesso è libero al display delle collezioni, al patrimonio e dunque ancora una volta si privilegia l’accessibilità gratuita a un bene collettivo. Invece, per le mostre si paga un biglietto. È vero che la gratuità potrebbe far “sminuire” la qualità della proposta, ma sono dell’opinione che è anche una questione di educazione. Proprio per questo non è un modello esportabile uno a uno e, inoltre, è un’operazione che è legata a investimenti in termini di budget.
Trova che quella di Bonisoli sia una proposta di stampo esclusivamente politico avanzata per marcare la discontinuità con la gestione passata di Franceschini?
Credo che sia nella natura umana volersi differenziare da un predecessore. Purtroppo però in questi casi si assiste spesso a decisioni mosse da fini altri che quelli culturali, ma, ripeto, spero, invece che il ministro Bonisoli abbia una sua visione, un suo disegno all’interno del quale singole mosse avanzate rivelino un senso.
Spero che il ministro Bonisoli abbia una sua visione, un suo disegno all’interno del quale singole mosse avanzate rivelino un senso
Ritiene che riservare giorni gratuiti per l'entrata ai musei sia un modo per stimolare i cittadini che abitualmente non frequentano questi luoghi ad avvicinarsi all’arte oltre che per favorire la fruizione della cultura (punto non trascurabile visti i tempi che corrono)?
Assolutamente sì! Infatti i nostri giovedì gratuiti sono pensati proprio per la cittadinanza, per il pubblico locale. E anche un’iniziativa come la lunga notte dei musei, organizzata nel mese di novembre, è stata concepita proprio per “attirare” nei musei chi di solito non ci mette piede.
Insomma non metterà in discussione i giovedì gratuiti a Museion...
Neanche per sogno!
Fra gli addetti ai lavori alcuni sollevano il problema del rischio per la sicurezza dei beni musealizzati nelle strutture in cui c’è grande affluenza di pubblico. Cosa ne pensa?
Nei musei ci sono persone preposte alla sicurezza, bisogna organizzarsi. Certo, tra gli addetti ai lavori ogni tanto può riemergere una nostalgia per il museo elitario di una volta, ma la conquista di un accessibilità e di un’inclusività non è una cosa scontata e dunque bisogna trovare delle modalità per poterla garantire.