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Via il RdC. Quanto pesa ai bolzanini?

Repubblica: "Reddito di Cittadinanza: a Bolzano lo prende una famiglia su 300, a Napoli una su 6". Perché? Qui 2.529 persone prendono il reddito minimo di inserimento.
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Foto: Pexels

La Repubblica ha correttamente analizzato la differenza tra nord e sud d’Italia in materia di Reddito di Cittadinanza. “Convivono all’interno della penisola realtà come Bolzano, dove il reddito è percepito da circa una famiglia su 300 (lo 0,33%) e città come Napoli, prima in classifica per rapporto percentuale in Italia, dove più di una famiglia su 6 prende il reddito (15,82%)”, scriveva ieri, martedì 1 agosto, Flavio Bini su Repubblica. L'articolo mostra in modo evidente come lo stop al reddito di cittadinanza, comunicato via sms dall’Inps a 169 mila famiglie, peserà molto più al sud che al nord d’Italia. Nello specifico, metteva in luce, già nel titolo, come questa scelta politica riguarderà pochissime famiglie altoatesine e tantissime famiglie residenti a Napoli. Perché questo netto divario? Come evidenziava già a fine ottobre 2022 l’Istituto Promozione Lavoratori: “Che si tratti di un dato proporzionalmente molto basso rispetto ad altre province, soprattutto locate nel Mezzogiorno (gli altoatesini rappresentano lo 0,028% dei beneficiari a livello nazionale), si spiega con due fattori: il migliore stato di salute economica della popolazione e il fatto che – a partire dagli anni ’70, sul modello germanico – la Giunta Provinciale offra importanti prestazioni in termini di assistenza e previdenza sociale, in primis il reddito minimo di inserimento, che richiede requisiti meno stingenti e garantisce importi più interessanti rispetto al reddito di cittadinanza”. Nel 2021 - i dati 2022 non sono ancora disponibili - i percettori di reddito minimo di inserimento sono stati 2.529, per una spesa complessiva di 8,1 milioni di euro.

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Reddito di cittadinanza: in Provincia di Bolzano lo percepisce solo una famiglia su 300, a Napoli una su 6. (Grafik: Ismaele Pianciola)

 

Via il RdC, Vergolini (Patronato INCA CGIL): "Era difficile fare peggio di così"

 

“A livello provinciale, i cittadini che richiedono il Reddito di Cittadinanza sono quelli che non hanno ancora maturato i requisiti per ottenere i sussidi provinciali che, perlopiù, richiedono 5 anni di residenza” spiega a Salto.bz il Direttore del Patronato INCA CGIL, Roberto Vergolini. “Quindi, in breve, solo chi non può avere il Reddito minimo di inserimento dato dalla Provincia richiede il Reddito di Cittadinanza. La cancellazione del RdC – continua Vergolini – ha un fortissimo impatto sociale e doveva essere concordata con gli enti locali. Inoltre è stata collegata all’assegno unico, quindi chi si vedrà togliere il RdC, si vedrà togliere anche l’assegno unico ma, visto che ne avrà lo stesso diritto, dovrà richiederlo immediatamente. Insomma, si doveva trovare un metodo migliore per questa operazione, anzi, era proprio difficile fare peggio di così”, conclude.