Anche Bolzano ricorda Bologna
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Come ogni anno, oggi – venerdì 2 agosto – alcuni membri dell’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia si sono recati davanti alla Stazione di Bolzano per ricordare le 85 vittime e i 200 feriti della strage di Bologna. Proprio il 2 agosto 1980, alle ore 10:25, infatti una valigia piena di tritolo esplose nella sala d'aspetto di seconda classe della Stazione di Bologna.
Quel giorno, tra le vittime ci fu anche Argeo Bonora, ferroviere 42enne residente a Salorno e padre di 5 figli, che perse la vita nell’esplosione, mentre si trovava di passaggio nel capoluogo emiliano per andare a trovare alcuni parenti.
Tra le persone ferite, invece, risultò esserci Sonia Zanotti, originaria di Ortisei, e sopravvissuta alla strage all’età di 11 anni. Oggi, proprio Zanotti, insieme a una delegazione altoatesina, si è recata a Bologna per ricordare il tragico episodio.
Nello stesso momento, alle ore 10:25, anche alla stazione di Bolzano l’ANPI ha effettuato i tre fischi del treno, come atto simbolico, ricordando inoltre le vittime con un minuto di silenzio. -
“Le 85 persone ammazzate per mano neofascista – dice Guido Margheri – per molto tempo sono state ricordate solo dall’Associazione tra i familiari delle vittime, e non dalle Istituzioni. Ma serve fare i conti con questa strage, affinché sia salvaguardata la democrazia e la libertà. Il 2 agosto rappresenta il culmine della strategia non democratica”.
Sappiamo la verità e abbiamo le prove
Il motto scelto per quest’anno è stato “Sappiamo la verità e abbiamo le prove”
“La verità giudiziaria è conclamata. Gli esecutori materiali – ricorda ancora Margheri – sono stati i fascisti dei Nar. Licio Gelli, della loggia massonica P2, è stato il finanziatore e mandante. Inoltre i servizi segreti deviati sono riusciti per anni a occultare le prove. Serve ricordare, in particolare in questo periodo storico, con l’estrema destra al Governo. Come ha già detto il nostro Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella – conclude Margheri – bisogna fare i conti con quel passato, con ciò che ha portato, con la strage di Bologna”.
Ich war am Tag vor dem…
Ich war am Tag vor dem Attentat, am 1. August 1980, im Bahnhof von Bologna. Am nächsten Tag die verheerende Explosion. Die Proben dafür hatten die italienischen Geheimdienstler ja in Südtirol veranstaltet. Man fühlt sich daher als Südtiroler mit den Opfern sehr verbunden.