88 milioni di tonnellate di cibo gettato
In UE oggi anno 87,6 milioni di tonnellate di cibo vengono sprecate. Il dato arriva dalla FAO (L’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura), che quest’anno, in occasione della terza giornata della Giornata internazionale di sensibilizzazione sulla perdita e lo spreco alimentare, celebratasi il 29 settembre, ha stilato un documento sullo stato della produzione e del consumo delle derrate alimentari: nel pianeta il 14% del cibo si perde nella raccolta, prima di raggiungere la distribuzione, mentre un ulteriore 17% viene gettato da rivenditori e consumatori, divisi tra famiglie (11%), settore della ristorazione (5%) e vendita al dettaglio (2%). Una situazione drammatica che si accompagna con i numeri di un mondo nuovamente diviso in maniera netta tra gli Stati ipernutriti e i 3,1 miliardi di individui che non hanno accesso ad una dieta sana, con 828 milioni di persone che soffrono ancora la fame. La produzione di cibo ha, inoltre, un enorme impatto sulle emissioni di anidride carbonica, l'agricoltura e l’allevamento sono già responsabili di una grande parte dell’inquinamento, e, insieme al trasporto, imballaggio e stoccaggio delle merci, producono circa il 31% delle emissioni globali, con comprovate ricadute sul clima.
Le conseguenze dei cambiamenti climatici, infatti, rendono maggiormente instabili le condizioni atmosferiche e riducono la superficie coltivabile, in un circolo vizioso sempre più evidente, che porta ad esiti catastrofici per le popolazioni indigene, per coloro che non hanno accesso all’acqua e si ritrovano a combattere con siccità e terreni ormai desertici.
Nel pianeta il 14% del cibo si perde nella raccolta, prima di raggiungere la distribuzione, mentre un ulteriore 17% viene gettato da rivenditori e consumatori
Davanti a queste problematiche l’ONU ha inserito nell’Agenda 2030 degli obiettivi per permettere una redistribuzione più equa delle risorse e una maggiore protezione dei piccoli agricoltori e allevatori, accanto al miglioramento dell’intera filiera alimentare. Nel 2016 si è unita l’UE, che ha lanciato una campagna di monitoraggio degli sprechi, coinvolgendo le istituzioni europee, i ministri di agricoltura e pesca dei vari Stati membri e gli esperti del settore; inoltre, con il Green New Deal, la Commissione ha deciso di inserire programmi per incrementare l’economia circolare e rafforzare la strategia “Dal produttore al consumatore”, stabilendo, insieme, un nuovo sistema di etichettatura, per cercare di raggiungere entro il 2030 il traguardo del dimezzamento degli sprechi, in linea con gli obiettivi della FAO.
27,5 kg di cibo pro capite gettati via ogni anno dagli abitanti del territorio bolzanino
Anche a Provincia Autonoma di Bolzano promuove le iniziative di #iosprecomeno, una campagna di informazione e sensibilizzazione per combattere i 27,5 kg di cibo pro capite gettati via ogni anno dagli abitanti del territorio bolzanino; già nel 2018 la Provincia aveva approvato una legge in materia, rivolta non solo agli operatori alimentari, ma anche a quelli del settore farmaceutico, per invertire la rotta di un mercato votato troppo spesso al consumo compulsivo. Il percorso è, quindi, ancora lungo, ma il successo delle app che permettono di non gettare via gli alimenti rimasti e risparmiare sul loro costo, sollecitando consumatori e ristoranti o negozi in uno scambio conveniente per entrambi, e la sensibilità al tema, complice la difficile situazione energetica che spinge verso acquisti più oculati, sembrano aumentare, con una nuova consapevolezza verso l’ennesima sfida ambientale.