Gesellschaft | L'intervista

“Per noi è un calcio d’inizio”

Il 9 novembre 2023 va in scena a Bolzano il Wud - World Usability Day con una missione: diffondere le pratiche di usabilità e i principi dello human centered design, ma non solo. Parla la prof. Letizia Bollini, organizzatrice dell’evento.
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Noi TechPark
Foto: Wud/Noi Techpark
  • Torna a Bolzano il Wud - World Usability Day (l’ultima e unica, finora, edizione risale al 2018): il giorno da cerchiare sul calendario è il prossimo 9 novembre, dalle 9 alle 18, presso il NOI Techpark. L’evento, promosso dalla Facoltà di Design e Arti della Libera Università di Bolzano e Sheldon.studio, “è customizzato sia sulla realtà locale sia all’interno della più ampia community italiana e internazionale” spiega Letizia Bollini, docente di Communication & Interaction Design della Facoltà di Design e Arti dell’unibz e coordinatrice della manifestazione insieme a Matteo Moretti, co-fondatore di Sheldon.studio. “Ci saranno appuntamenti anche a Milano e a Roma, e a Bolzano avremo ospite Carlo Frinolli, il pioniere dei Wud in Italia”. 

    SALTO: Professoressa Bollini, per prima cosa: che tipo di evento è il World Usability Day?

    Letizia Bollini: Il Wud è una giornata mondiale che si tiene ogni anno in una data che solitamente coincide con il primo giovedì di novembre e che è dedicata ormai da diversi anni non solo all’usabilità ma a tutto quel mondo professionale, di ricerca e culturale che ha a che fare con il digitale. È un momento in cui tutta la comunità internazionale organizza delle attività locali – conferenze e/o workshop nelle città e sedi che si candidano per ospitare l’evento – su un tema comune a livello mondiale. 

    Cos’è l’usabilità e perché è importante?

    Si parte dall’usabilità perché all’epoca in cui fu istituita questa giornata internazionale (nel 2005) nel mondo del digital design si discuteva prevalentemente di tale concetto. Il dibattito negli anni si è poi evoluto e adesso parliamo più specificamente di user experience, human centered design, design della comunicazione, dell’interfaccia e dell’interazione. In sostanza ci siamo spostati verso una visione più olistica dell’esperienza personale in qualità di utilizzatori di quei prodotti, servizi, progetti che facilitano la nostra vita, che sono cioè user friendly, permettendoci di fare cose o di entrare in contatto con le informazioni in maniera sufficientemente semplice, piacevole e democratica in termini di accesso e funzione. 

  • Letizia Bollini è docente di Communication & Interaction Design alla Facoltà di Design e Arti dell’unibz Foto: Letizia Bollini

    Il tema centrale del Wud 2023 è “cooperazione e collaborazione”, in che modo viene interpretato questo argomento?

    Il riferimento particolare è all’Agenda 2030 e a quelle tematiche di cooperazione e collaborazione rivolte soprattutto alla costruzione di percorsi in cui il mondo del digitale risulta essere un facilitatore per raggiungere gli obiettivi del programma. Parliamo di partecipazione sociale, processi di comunicazione e di decision making collettivi, pratiche di collaborazione in termini professionali e così via. 

    Come si declina il tema a livello locale?

    La peculiarità dell’evento è il fatto di essere un mix tra gli aspetti legati all’università e alla ricerca e quelli connessi alla pratica professionale. L’incontro di questi due mondi costituisce il primo step del tema centrale di quest’anno. L’interpretazione data è soprattutto collaborazione e cooperazione in termini di impatto sociale, non a caso abbiamo ospiti alcune persone che provengono dal mondo della comunicazione della pubblica amministrazione, diversi attori del gruppo di Designers Italia nonché l’uomo che ha creato Sirio, il design system di INPS, Giacomo Grassi. 

  • "L’idea è quella di utilizzare il Wud come un momento di confronto e dibattito sugli sviluppi futuri di quello che possiamo genericamente chiamare digital design e più in particolare della progettazione orientata alle persone in cui le tecnologie digitali sono uno dei driver"

    Ci dice qualcosa di più sul parterre di relatori?

    Ci saranno diversi professionisti che lavorano sulle pratiche sociali, come Davide Falzone e Silva Rotelli di Piano B, realtà attiva a Bolzano che si occupa di social collaboration (in termini di inclusione sociale, anche in ambito di migranti), Virginia Professione e Lisa Bachmann, due studentesse che hanno concluso il Master in Eco-Social Design della Facoltà di Design e Arti con una interessantissima tesi di Citizen Science sulla collaborazione dal basso, ovvero sui cittadini che collaborano e cooperano nell’ambito della cultura e della disseminazione scientifica. Come ospite internazionale avremo Erin Casali, VP / Sr. Director di Prodotto e Design, e a livello locale Domenico Polimeno per quel che riguarda la collaborazione e il co-design all’interno delle pratiche organizzative professionali e del DesignOps. Altri speaker arrivano invece dal Trentino: Emanuele Lapiana, creatore di Sete Festival, e Maurizio Napolitano, tecnologo impegnato sui data, specialmente cartografici, come bene comune. E poi ancora Stefano Bussolon, professore di Interazione Persona Macchina presso l'Università di Trento e Ux consultant & Dolomiti Ux Club. Avremo inoltre con noi Maria Cristina Lavazza, experience designer che si occupa di pratiche collaborative e radical collaboration. Una menzione anche per Gianni Sinni, che ha lanciato le pratiche di design relativamente alla comunicazione della pubblica amministrazione, e per Luciano Perondi che ha realizzato in maniera collaborativa con i suoi studenti dell’Isia di Urbino il carattere tipografico Titillium (pubblicato come prodotto open-source), adottato dalla PA.

    Cosa riserva il futuro al World Usability Day?

    Per noi Wud è un calcio d’inizio, innanzitutto di collaborazione con le realtà territoriali che ci stanno supportando: NOI TechPark che ci ospita, SFSCON di cui siamo diventati un evento satellite, i nostri Media Partner AltoAdigeinnovazione, DRIN e Ontopic, e le aziende che ci hanno sponsorizzato, in particolare quest’anno la bolzanina Sheldon.studio e la milanese Exeen. Ci sono poi le realtà locali e nazionali nell’ambito del digital design che danno il loro patrocinio all’evento: a livello nazionale l’Aiap (Associazione italiana design della comunicazione visiva) e Architecta (Società italiana di Architettura dell’informazione), e sul piano locale Dolomiti Ux, in questo momento riferita prevalentemente al territorio di Trento e Rovereto e in cui, grazie a questa manifestazione, si inserisce anche Bolzano. L’idea è quella di utilizzare il Wud come un momento di confronto e dibattito sugli sviluppi futuri di quello che possiamo genericamente chiamare digital design e più in particolare della progettazione orientata alle persone in cui le tecnologie digitali sono uno dei driver. È un’occasione per la comunità locale, per il mondo accademico e per le aziende, per le istituzioni, e per i professionisti presenti sul territorio nonché per gli studenti che stiamo formando in Facoltà e che vorranno affacciarsi al mondo del lavoro rispetto a questo specifico percorso. Speriamo di riuscire a replicare l’evento l’anno prossimo, questo sarà il nostro “crash test”.

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    Wud Bolzano 2023 è un evento gratuito, a questo link tutte le info.