“Quanto dovremo aspettare ancora?”
“A fine 2018 eravamo ultimi con i LEA. Ora, a fine 2019, non è cambiato nulla: in un anno non si è stati capaci a migliorare i flussi dei dati, né il servizio per i cittadini. Quanto dovremo aspettare ancora? Quali sono le misure attuate e quali sono quelle in previsione?”. I quesiti sono quelli posti dal consigliere provinciale del Movimento 5 stelle Diego Nicolini che dopo l’ultima performance negativa dell’Alto Adige attestata dalla Fondazione Gimbe - e ripresa dal quotidiano Il sole 24 ore - presenta un’interrogazione alla Provincia. Il nodo è l’erogazione dei Livelli essenziali di assistenza, ovvero le prestazioni e i servizi che il Servizio sanitario nazionale è tenuto a fornire a tutti i cittadini, gratuitamente o dietro pagamento del ticket; ambito in cui l’Alto Adige risulta penultimo in classifica in Italia. Il direttore generale della Asl Florian Zerzer si difende spiegando che la posizione nel ranking è connessa a problemi informatici di trasmissione dei dati, “che nei fatti - controbatte Nicolini - impediscono ai cittadini di conoscere il reale stato del loro sistema sanitario; se la problematica è soltanto connessa alla trasmissione del dato, l’Azienda ha o dovrebbe comunque avere contezza del punteggio raggiunto nei singoli parametri”.
Una prima soluzione avanzata dal consigliere pentastellato è quella suggerita dal governo nel Patto per la Salute, con i piani di potenziamento Lea. Nicolini chiede alla giunta, per ciascuno dei livelli essenziali di assistenza previsti dalla relativa griglia (Assistenza collettiva, distrettuale e ospedaliera), quale sia il punteggio monitorato (anche se non trasmesso) negli anni dal 2010 al 2017 suddiviso per ogni rispettivo anno di competenza, per livello e per ciascun indicatore. In relazione all’entrata in vigore nel 2020 del NGS - Il nuovo sistema di garanzia che prevede 88 indicatori: 33 per l’assistenza distrettuale, 24 per l’assistenza ospedaliera, 4 indicatori di contesto per la stima del bisogno sanitario, 1 indicatore di equità sociale e 10 indicatori per il monitoraggio e la valutazione dei percorsi diagnostico terapeutici assistenziali - PDTA - Nicolini domanda infine di quali strumenti si sia dotata l’Azienda sanitaria per adempiere agli obblighi. E aggiunge: “Qualora nulla sia stato fatto quali sono le motivazioni di tale inerzia?”.
Nel frattempo qualche buona notizia arriva. Secondo quanto riporta oggi (2 dicembre) il quotidiano Alto Adige, in base al Decreto semplificazioni varato dal Governo e recepito dalla Provincia, da giovedì 5 dicembre ci saranno nuovi medici anche in Alto Adige, circa 25. La norma in questione permette anche ai laureati in Medicina che non avranno ancora completato il corso di formazione in Medicina generale, di poter ricevere l’incarico fino al 31 dicembre 2021. La misura, voluta dall’ex ministro della Salute Giulia Grillo, si è resa necessaria per far fronte al grave problema della carenza di medici di famiglia. Per quel che riguarda la provincia di Bolzano c’è una clausola in più: i medici oltre che essere specializzandi dovranno avere in tasca anche il patentino A di bilinguismo.