Crimea ed Ucraina: una crisi in cui risuona la storia d'Italia

Mentre a livello internazionale si moltiplicano le riunioni di emergenza (Unione Europea, Nato, Onu) la Russia sta per completare l'occupazione della Crimea, finora portata in porto in punta di piedi e senza colpo ferire.
Le ultime notizie dalla zona parlano quindi in un allargamento delle manovre di Putin: sono stati infatti registrati assalti ai palazzi governativi anche a Donetsk, centro principale dell'est e cioè la zona del paese maggiormente vicina alla Russia.
Si moltiplicano intanto anche le analisi della situazione, che evidenziano come i giochi geopolitici in corso si stiano configurando come una sorta di guerra di Crimea 3.0, in cui Occidente e Russia si confrontano tra dissimulazioni, compromessi e prove di forza.
D'altro canto con Ucraina e Crimea si intreccia indimenticato un pezzo di storia d'Italia. Fu infatti nella penisola sul mar Nero che che nel 1855 le forze piemontesi, futuro esercito italiano. fecero una delle loro migliori figure, consentendo a Cavour di porre successivamente a livello internazionale la questione dell'indipendenza e dell'unità d'Italia.
Nella seconda guerra mondiale fu invece una disfatta la spedizione in Russia voluta da Mussolini e la ritirata dei sopravvissuti dell'armata di 210mila uomini transitò anche attraverso l'Ucraina dove molti soldati vennero sepolti lungo la via.
La guerra di Crimea del 1855 fu anche la prima guerra della storia ad essere raccontata in maniera finalmente cruda attraverso una tecnica narrativa appena inventata: il fotogiornalismo, attraverso gli straordinari servizi del fotografo Roger Fenton.
Italien und die Krim
Die italienische Beteiligung am Überfall auf die Sowjetunion im Zweiten Weltkrieg war zwar, wie geschildert, eine Katastrophe, aber ausgerechnet auf der Krim haben die Italiener verhältnismäßig erfolgreich gekämpft. Die Eroberung von Sewastopol durch deutsche und rumänische Truppen wäre nicht ohne die 101. flottiglia MAS unter dem Kommando von Francesco Mimbelli möglich gewesen. Die aus Torpedobooten, Torpedoschnellboten, Mini-U-Booten, Sprengbooten und anderen Kleinkampfschiffen bestehende Flotte störte die Versorgung von Sewastopol so nachhaltig, dass diese größte Festung Europas fiel.