Politik | Statuto 3.0

Convenzione: invasione Schützen secondo atto?

Dal 3 al 6 maggio si svolgono i colloqui con le associazioni volti a raccogliere 'proposte'. Colloqui ancora una volta “monopolizzati dagli Schützen”, secondo la SVP.

La ‘percezione’ dell'importanza assegnata alla Convenzione per il rinnovo dello statuto d’autonomia si misura anche dallo spazio riservato sui quotidiani cartacei. Della (nuova) polemica scoppiata tra SVP e Schützen sulla Convenzione infatti oggi sui quotidiani in lingua italiana non c’è nessuna traccia. Mentre il tema è in bella evidenza sia sul quotidiano Dolomiten che titola appunto “Der zweite Akt der Schützenflut”, che sul concorrente Tageszeitung, impegnato invece a veicolare la replica (in parte anche ironica) degli Schützen stessi.

Nell’occhio del ciclone è la partecipazione ancora una volta di massa dei tiratori scelti e del loro entourage ai ‘lavori di gruppo’ dedicati alla raccolta delle proposte da parte delle associazioni che si svolgeranno a Palazzo Widmann a Bolzano da oggi a venerdì 6 maggio

Per la SVP le critiche vengono dalle alte sfere, avendo parlato Zeno Christanell, uno dei due vice dell’Obmann Phillipp Achammer. Per Christanell in questo modo i lavori per la convenzionediventano meno rappresentativi”. Il vice Obmann va già duro con le sue valutazioni oggi su Dolomiten, osservando che “sia ormai evidente che l’intenzione da parte degli Schützen è quella di sovvertire la prosepttiva della convenzione, presentandosi come vittime”. Christanell se la prende anche con i meccanismi del Konvent che in pratica danno mano libera soprattutto “ai più radicali e a quelli che sono più veloci nelle procedure d’iscrizione”. Per il vice Obmann Volskpartei è anche incomprensibile il fatto che a partecipare ai workshop in questi giorni siano anche 5 componenti del ‘gruppo dei 33’, dopo di che Christanell conclude con un’affermazione lapidaria.

“Immer die gleiche Soße, statt neue Sichtweisen”

Solita minestra al posto di nuove visioni?
Le critiche vengono tutte respinte al mittente dal comandante provinciale degli Schützen Elmar Thaler
Che dice: “dovrebbero ringraziarci, senza di noi la Convenzione sarebbe davvero triste”. In merito alla presunta invasione, Thaler rovescia letteralmente la prospettiva. Negli incontri pubblici con la società civile collaterali alla convenzione non si starebbe verificando una ‘presenza esagerata’ degli Schützen, piuttosto un’assenza degli altri. SVP compresa. Infatti una specifica stoccata in merito arriva, anche se indiretta. 

“Almeno noi siamo in grado di mettere in moto la nostra gente”

Elmar Thaler si limita a ricordare quali erano fin dall’inizio le regole del gioco
Tutti potevano partecipare e quindi non c’è nessun motivo per noi di ‘scusarci’” dice Thaler, affondando il coltello nella piaga.

“I nostri sono tutti cittadini altoatesini e partecipano a titolo volontario. E’ assurdo accusarci di invadere la convenzione. Tra l’altro nessuno di noi sapeva all’atto dell’iscrizione quanti sarebbero stati gli altri. In ogni caso la possono girare come vogliono, ma alla fine a coinvolgersi sono solo quelli che hanno veramente a cuore il futuro della propria terra, gli altri evidentemente hanno altre priorità”.

E come la mettiamo con l’accusa da parte della SVP relativa alla ‘solita minestra’ e all’assenza di visioni per il futuro?
Thaler replica anche a questo, attraverso una sorta di rilancio del ruolo dei tiratori scelti, che a questo punto saremmo tentati di definire Schützen 2.0.

“Chi si è registrato porterà la propria esperienza, la propria aperta visione del mondo e allo stesso tempo il legame con la propria terra”

Mentre il ‘mondo italiano’ (?) conferma la propria latitanza e il proprio disinteresse, sono invece alcuni esponenti di Süd-Tiroler Freiheit ad intervenire per dare man forte a Thaler. 
SVP e PD dovevano pensarci prima” dice in particolare Barbara Klotz del partito di Sven Knoll e Christian Kollmann. “Che ci sarebbe stato un round di gruppi di lavoro con le associazioni si è saputo a metà aprile” ricorda Klotz, ipotizzando che sia stato organizzato per “per ammorbidire i temi venuti fuori dagli open space”. “La nostra gente però non è stupida ed ha le sue associazioni”, osserva però l’esponente del partito indipendentista, motivando quanto è accaduto. 

Nell’ambito dei gruppi di lavoro (3 al giorno per 4 giorni come si può vedere dal programma), “la presenza delle associaizioni collegate in un modo o nell’altro con i tiratori scelti arriva fino al 70%” denuncia la SVP.

Come riferisce Dolomiten tra le 16 associazioni che oggi a partire dalle ore 16 dibatteranno sul tema “Autonomia integrale e autodeterminazione”, ben 8 saranno quello provenienti direttamente dal mondo degli Schützen. Con la presenza di altre comunque strettamente legate tiratori scelti perché guidate da cappelli piumati, come i fumatori di pipa della val Passiria (Manfred Klotz, fratello di Eva) ed i Bozner Heimatschutzer rappresentati dal Bundesmajor Florian von Ach. 

Stessa situazione si preannuncia per il workshop sulla Proporzionale in programma venerdì 6 al quale si sono iscritte ben 10 compagnie degli Schutzen e a cui si aggiungeranno (critica aspramente su Dolomiten Christanelli) le “partecipazioni folcloristiche di 3 candidati bolzanini di Süd-Tiroler Freiheit”. 

In una recente nostra intervista, il comandante degli Schützen Elmar Thaler aveva ribadito il carattere ‘non politico’ del corpo dei cappelli piumati. Il dato resta, ma è chiaro che in una fase come quella attuale, caratterizzata da forti incertezze negli equilibri politici locali, l’onda lunga dei tiratori scelti sulla spinta di popolo collaterale al rinnovo dello statuto di autonomia non potrà non avere effetti importanti. Che al momento è davvero difficile poter valutare e prevedere. 

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Martin B. Di., 03.05.2016 - 15:09

Es ist wirklich mies wenn die regierende Partei
a) selbst über die Parteizentrale ungefragt Mitglieder einschreibt
b) anderen interessierten Bürger das Recht der Einschreibung abspricht
Entweder wir wollen Bürger-Demokratie oder eben nicht. Von der JG@SVP lese ich deren Zustimmung zu TTIP bzw. Ermahnung der Bevölkerung dafür positiv gestimmt zu sein und von den restlichen eher jüngeren Vertretern in der SVP die Kritik an den Schützen bezüglich Konventteilnahme. Die leicht ironische Replik von Thaler ist treffend. Mir scheint die Noch-Nicht-Alten in der SVP brauchen dringend Nachhilfe in Demokratie und Volksvertretung. Es sieht nicht gut aus beim Nachwuchs...

Di., 03.05.2016 - 15:09 Permalink