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Studentati, il sì a Tosolini

Dall’ex Fiat in Piazza Adriano si ricaveranno altri 207 posti letto. “Idealmente pronti nell’autunno 2026”, spiega Konder. A fine giugno la firma per le convenzioni.
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Foto: Google Streetview
  • Saranno 771 i posti letto nei nuovi studentati grazie all’okay dell’ultimo minuto al progetto dell’ex Fiat di Tosolini; lo hanno annunciato oggi (3 giugno) il sindaco Renzo Caramaschi e il vicesindaco Stephan Konder. In gennaio erano state dichiarate idonee le proposte di Straudi Spa (248 posti) e Decor Srl (160), entrambe in via Mair Nusser, e di Demeter s.r.l. (156), nel secondo edificio ex Telecom vicino a Ponte Resia, per un totale di 564 posti. Non erano invece passate le altre proposte, tra cui quelle del gruppo Tosolini di creare uno studentato in via Pacinotti ed uno nell’edificio in piazza Andriano, vuoto da diversi anni. Quest’ultimo progetto, “rientrato dalla finestra” grazie ad una sanatoria, era stato escluso a causa della destinazione esclusiva a studentato, che mancava. 

    La struttura aggiunge altri 207 posti letto per gli studenti di Unibz, portando il totale a 771, necessari anche in vista della apertura del nuovo polo di Ingegneria. “In questo modo si riesce a coprire tutto il fa bisogno richiesto dell’università, che è di 750 posti”, commenta il Vicesindaco Konder. “A differenza dei primi tre studentati, che devono ancora essere costruiti, il palazzo in zona piazza Adriano esiste già ed è anche in una posizione strategica per gli studenti”. 

    “Entro fine giugno si dovrebbe firmare la convenzione degli interessati con il comune - chiarisce Konder - verrà chiesta anche la fideiussione bancaria per impegnare sostanzialmente i privati a costruire”.  Sulle tempistiche di realizzazione il vicesindaco è più prudente: “Idealmente dovrebbero essere pronti entro l’autunno del 2026, questa è la tempistica chiesta anche dall’università, ma lo vedremo nei prossimi mesi” e Caramaschi aggiunge “ci piacerebbe”. Sulla polemica per il tetto massimo di 600 Euro/mese per una stanza singola, giudicato da molti osservatori troppo alto, Caramaschi risponde: “E’ il massimo che può essere richiesto, non la somma che si andrà a pagare”.