Attacco all'Europa a fine 2026?
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"Il 24 febbraio 2022 come parlamentari ci siamo sentiti molto inadeguati". Comincia così il suo intervento a WakEUp 6, ciclo di incontri formativi promosso dalle politiche giovanili di Lavis, Emanuela Rossini, ex deputata e vicepresidente della Commissione Affari Europei della Camera dei Deputati. "Ho voluto quindi approfondire personalmente al termine del mandato cosa sta accadendo nel mondo della difesa". Rossini ha seguito un master di secondo livello dedicato ai vertici delle forze armate ed a pochi "civili", operanti soprattutto nell'ambito delle relazioni internazionali. "Ci sono stati molti confronti - prosegue Rossini - soprattutto nell'ambito dei monitoraggi e nella cybersicurezza per stazioni e ospedali".
Vincent Della Sala, che insegna politica internazionale a Sociologia a Trento, porta la discussione su un piano di realpolitik. "Abbiamo due grandi potenze come Usa e Russia che hanno come obiettivo isolare ed indebolire l'Europa. Il mondo libero - aggiunge - diventerà sempre più piccolo". In questa fase si mettono anche seriamente in discussione i confini ed il professore di origine canadese è convinto che "nessuno nell'Unione Europea andrebbe ad aiutare il Canada se gli Stati Uniti mettessero in discussione i suoi confini o la Danimarca se gli States dovessero fare lo stesso con la Groenlandia". Della Sala a Sociologia si occupa di ricerca sulle relazioni con l'Asia Centrale, i cosiddetti 8 Paesi "-stan".
«Chi controlla l’Est Europa comanda l’Heartland: chi controlla l’Heartland comanda l’Isola-Mondo: chi controlla l’Isola-Mondo comanda il mondo». Con questa teoria dell'Heartland, sviluppata da Halford Mackinder nel 1904, Della Sala ha voluto ricordare l'importanza fondamentale dell'Asia Centrale. Dove la presenza economico, politico, strategia della Cina è notevole. La Russia è in quella zona di mondo e "l'Unione Europea è meno presente rispetto a 10 anni fa". L'Italia ha una presenza radicata negli -stan, come mostra la recente visita di Giorgia Meloni in Tajikistan, Kazakistan ed Uzbekistan, "allo scopo soprattutto di bypassare le sanzioni alla Russia dando possibilità di triangolazioni per l'export agroalimentare".
Massimiliano Pilati, ex presidente del Forum Trentino per la Pace e militante del Movimento Nonviolento ricorda come nel 2014 con l'Osservatorio Balcani Caucaso Transeuropa il Forum Trentino per la Pace avesse organizzato un convegno dal titolo "Il futuro dell'Europa passa dall'Ucraina". "In Europa non ho visto - sottolinea Pilati - cercare di trovare rimedio da parte dei vari leader". Commentando il premio Carlo Magno consegnato ad Aquisgrana a Ursula Von der Leyen per il suo impegno per pace, unità e cooperazione nell'Unione Europea Pilati ha voluto leggere le parole di Papa Francesco, vincitore dello stesso premio nel 2016, ritenendole più vicine al suo sentire.
"Che cosa ti è successo - diceva il Pontefice-, Europa umanistica, paladina dei diritti dell’uomo, della democrazia e della libertà? Che cosa ti è successo, Europa terra di poeti, filosofi, artisti, musicisti, letterati? Che cosa ti è successo, Europa madre di popoli e nazioni, madre di grandi uomini e donne che hanno saputo difendere e dare la vita per la dignità dei loro fratelli?"
Secondo Rossini all'Europa è successo che lo "scontro" fra Unione e Stati ha creato euroscetticismo, con "posizioni astoriche che non guardano alla realtà. Non riusciamo a far cambiare i trattati europei perchè dovremmo convincere alcuni Paesi a togliere la clausola dell'unanimità". Sulla difesa l'Europa è già divisa, perchè la parte orientale dell'Unione è già molto più preoccupata. "Le guerre - sostiene Rossini - stanno già facendo crollare le istituzioni, gli Stati sono fuori dall'innovazione tecnologica e gli eserciti sono composti da legionari controllati da chi ha il potere finanziario". Nella sala di palazzo de Maffei c'è un momento di gelo quando Rossini ricorda come fra le forze militari britanniche ci si stia preparando ad un attacco militare all'Europa fra la fine del 2026 e l'inizio del 2027. Pilati risponde invitando ad avere "il coraggio di dire no, di spezzare la spirale della violenza, di chiedere a Governo e Parlamento di essere protagonisti". Della Sala mette l'accento sulla profonda crisi attuale della democrazia, perchè "due stati democratici non hanno mai fatto guerra fra di loro, perchè la democrazia vuol dire dialogo". Molti Paesi europei hanno un passato non proprio onorevole di potenze imperialistiche, "oggi sono imperialisti Russia, Cina e Stati Uniti. Negli Usa - sottolinea Della Sala - non si crede più in un mondo nel quale ci si mette attorno ad un tavolo. Rischiamo di perdere società guidate da stato di diritto, vincolate da regole ed istituzioni".