“La strada non è quella giusta”
Ieri, 2 agosto, la Camera ha dato il disco verde al decreto dignità con 312 voti a favore, 190 contrari e una astensione. Ora la palla passa al Senato. Fra le novità del provvedimento c’è la reintroduzione dei voucher che saranno estesi al settore turistico, nello specifico a piccoli alberghi con massimo 8 dipendenti (non più 5, dunque), e la durata massima sale da tre a dieci giorni. Si potrà inoltre utilizzare questo strumento per pagare pensionati, disoccupati, studenti fino a 25 anni e percettori di forme di sostegno al reddito. Semplificato infine l’uso per l’agricoltura.
Il decreto dignità prevede, tra le altre cose, anche contratti a termine più corti e costosi: massimo 24 mesi per il tempo determinato, dopo i primi 12 vanno indicate le causali, senza il contratto diventa automaticamente stabile. Ogni rinnovo a partire dal secondo ha un costo contributivo aggiuntivo dello 0,5%, escluso il lavoro domestico. Vengono ridotte da 5 a 4 le proroghe. La misura vale anche per i contratti a termine in somministrazione, esclusi i portuali. Stretta anche sul gioco d’azzardo con l’introduzione del logo “no slot” per chi elimina le macchinette, tessera sanitaria obbligatoria per giocare, come per le sigarette, e scritta, anche sui Gratta e Vinci, “il gioco nuoce alla salute”.
“Ci asteniamo”
Nella votazione di Montecitorio l’unica ad astenersi è stata la SVP, se la compagine composta dai deputati Renate Gebhard, Manfred Schullian e Albrecht Plangger accoglie con favore l’iniziativa sul gioco d’azzardo, non mancano dall’altra parte critiche sugli altri due punti sopracitati. A spiegarne i motivi è la stessa Gebhard: “Per quel che riguarda la questione dei contratti a tempo determinato le disposizioni previste aprono la via a incertezze giuridiche. Si tratta di un provvedimento che non aiuta nessuno, né le aziende, né i dipendenti, la strada non è quella giusta. L’obiettivo dovrebbe essere piuttosto dare incentivi fiscali”.
La deputata bolla invece come “completamente inadeguato” il nuovo regolamento sui voucher, vengono infatti “escluse ancora le cooperative sociali e le associazioni senza scopo di lucro. È comprensibile che il governo voglia prevenire l’uso scorretto dei voucher ma ci sono altri modi e mezzi per raggiungere questo traguardo, che non includano l’abolizione o nuove condizioni”. Data la forte tensione che circonda il tema-voucher poco spazio è stato riservato agli emendamenti e alle proposte migliorative della Svp, spiega Gebhard, ma “il governo ne terrà conto in una delle prossime iniziative legislative”.