Senza dimora all'ex Inpdap
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Nell'ottica di affrontare l'emergenza freddo, il presidente della Provincia, Arno Kompatscher, ha emesso un'ordinanza che prevede l'utilizzo dell'edificio in via Pacinotti 3 come rifugio temporaneo per le persone senza dimora.
L'ordinanza, firmata il 2 novembre, stabilisce che la struttura sarà resa idonea per ospitare fino a 205 persone, o al numero massimo di individui che può accogliere. Questa decisione è stata presa in risposta all'urgenza identificata dal Centro di coordinamento provinciale per l'assistenza ai senzatetto, considerando che le strutture esistenti sono già piene o quasi al completo, e i Comuni non hanno spazi adeguati per far fronte alla crescente richiesta.
Nonostante le amministrazioni abbiano espresso il loro favore per l'acquisto dell'immobile, la transazione non è stata tuttavia ancora completata. L'ordinanza enfatizza l'urgenza della situazione, sostenendo che sussistono le condizioni previste dallo Statuto di Autonomia per garantire la sicurezza della popolazione di due o più Comuni.
La Ripartizione Amministrazione del Patrimonio della Provincia è stata incaricata di adottare le misure necessarie per rendere l'edificio funzionale, assicurandosi di equipaggiare i servizi igienici e di attivare le utenze in tempo per l'arrivo del freddo.
L'Agenzia per la Protezione Civile si occuperà di fornire i letti, potendo contare sull'aiuto dell'Istituto Nazionale per la Previdenza Sociale (INPS), che metterà a disposizione l'edificio, per reperire materiali e individuare il gestore migliore per la struttura.La possibilità di utilizzare l'edificio è stata resa possibile grazie a una delibera della Provincia datata 23 ottobre 2023. La Giunta provinciale ha autorizzato l'acquisto dell'edificio dall’INPS, destinandolo alla Protezione Civile per situazioni di emergenza causate da calamità naturali o altre circostanze che richiedono l'assistenza di un gran numero di individui.
Mi sembra una buona notizia…
Mi sembra una buona notizia.
Caramaschi ha vinto il braccio di ferro.
Comunque, le cifre danno ragione al comune di Bolzano. La presenza di profughi è notevole. Quindi la competenza è della provincia. Peccato che non basta. Serve molto di più per offrire integrazione e accesso al mercato del lavoro.