Inquinamento, ecco il piano
L’obiettivo da perseguire, per la Provincia di Bolzano, è imprescindibile: abbattere la concentrazione di biossido di azoto e rientrare, entro il 2023 con uno step intermedio nel 2020 che prevede una riduzione del 10% delle concentrazioni di NO2, al di sotto del valore limite annuale - stabilito dall’Unione Europea nel 2008 e da garantire dal 2010 in poi - di 40 microgrammi per metro cubo. L’amministrazione locale ci ha provato: è del 2011 il primo programma provinciale per la riduzione dell’inquinamento da biossido di azoto, approvato assieme ai Comuni. Ma nonostante limiti e misure messi nero su bianco l’autostrada del Brennero e le strade più trafficate a Bolzano, Merano, Bressanone e Laives non raggiungono la sufficienza, come certificato dal rapporto sulla qualità dell'aria 2010-2017 elaborato dall’Agenzia provinciale per l’ambiente tramite il suo Laboratorio di chimica fisica.
La salute prima di tutto
Ieri, 4 maggio, si è fatto il punto della situazione durante una riunione del tavolo tecnico per la qualità dell’aria alla quale ha partecipato l’assessore provinciale all’ambiente Richard Theiner, i rappresentanti dei Comuni, tra i quali i sindaci di Bolzano e Merano, Renzo Caramaschi e Paul Rösch, delle associazioni delle categorie economiche, di quelle ambientaliste e dell’A22. “Non si tratta solo di rispettare le direttive UE e le norme, in primo luogo abbiamo l’obbligo di agire per tutelare la salute dei cittadini speriamo di non dover giungere a divieti di circolazione, ma se le misure previste dai Comuni per rientrare nel valore limite annuale non sortiranno gli effetti sperati, i divieti saranno necessari”, ha detto Theiner. Entrando più in dettaglio i valori massimi registrati nelle aree di superamento, sempre per il traffico cittadino, sono di 66 µg/m³ nell’area di Bolzano (con popolazione esposta per circa 9mila persone), 50 µg/m³ a Laives (800 abitanti coinvolti), e di 43 µg/m³ sia a Merano (1.105 abitanti interessati) che Bressanone (con popolazione esposta di 1.200 persone). 12mila persone in tutto, insomma.
Work in progress
La tempistica è stata fissata: nei prossimi giorni Theiner invierà il documento ai 4 Comuni interessati con l’invito di far pervenire entro fine maggio all’Agenzia provinciale per l’ambiente un elenco dei provvedimenti da loro già deliberati, in fase di attuazione, o che saranno attuati entro il 2018, al fine di ridurre le emissioni di ossidi di azoto. I Comuni hanno avuto tempo di avviare l’elaborazione di proposte per eventuali misure da adottare (la valutazione sulla qualità dell'aria 2010-2017 la prossima settimana sarà anche pubblicata sul portale web della Provincia).
Dopodiché, entro il 30 giugno, la giunta provinciale approverà il programma N02 2018-2023 per la riduzione dell'inquinamento da biossido di azoto con le misure indicate dai Comuni e i criteri unitari in base ai quali i sindaci dei Comuni di Bolzano, Merano, Bressanone e Laives possono emanare ordinanze di limitazione alla circolazione per determinati veicoli. I primi veicoli che potrebbero essere interessati dai divieti sono i mezzi leggeri sotto le 3 tonnellate con motore diesel Euro 3.
Opinione comune
I divieti di circolazione, se introdotti, siano generalizzati per i territori comunali dove sono state registrate medie annuali di N02 sopra il valore limite secondo un’azione congiunta e concordata, e non applicati per singole aree all’interno dei comuni: è quanto chiedono i sindaci di Bolzano e Merano, Caramaschi e Rösch. Insieme alle categorie economiche rappresentate da hds, APA e CNA, soprattutto in vista della eventuale sostituzione dei veicoli aziendali, Theiner ha deciso l’istituzione di un tavolo speciale all’interno del tavolo tecnico per definire interventi e modalità che sarà convocato entro i prossimi giorni. L’Agenzia provinciale per l’ambiente sarà incaricata di monitorare l’evolversi della situazione, a fine 2020 si tireranno le somme.