“A volte ritornano”, tpl e i 100 milioni
Ne avevo scritto il 1° giugno 2018, un annuncio di un piano di investimenti da 100 milioni per il trasporto pubblico locale (tpl), allora per Sasa, del Sindaco e del Presidente della Provincia passato totalmente sottotraccia. Cosa prevedeva? Non fu detto.
Tema che fu ripreso in un comunicato provinciale a settembre 2018, ma con un importo tagliato:
La Provincia di Bolzano prevede, infine, di investire ulteriori 62 milioni per lo sviluppo strategico della rete di trasporto pubblico e la graduale sostituzione del parco autobus con mezzi a zero emissioni.
La giravolta in una risposta dell’attuale assessore provinciale ai trasporti l’8 maggio 2019 (punto 10/11):
“SASA non ha mai annunciato un piano da 100 milioni.“
Non fu Sasa ad annunciarlo ma il Sindaco e il Presidente della Provincia in prima persona, comunque dedicai una specifica riflessione a questo “tira e molla”.
“A volte ritornano...”
Adesso il fantasma di tale piano ricompare in un articolo del giornale Alto Adige del 2 settembre 2020 sui fondi che potrebbero o dovrebbero arrivare con il Recovery Plan della UE.
(…) si va dall’acquisto di materiale rotabile per il trasporto pubblico locale urbano e interurbano senza emissioni per il quale si prevede una spesa di 100 milioni (…)
Et voilà, il piano annunciato, ridotto, smentito, ora è stato resuscitato, se l’indiscrezione del quotidiano di via Volta fosse confermata. A parte il balletto di annunci e smentite, a questo punto sono davvero curioso sul prosieguo, ma di questi tempi dovrebbero esserlo anche e soprattutto i movimenti politici impegnati nella campagna elettorale delle comunali.
Considerato che il piano fu annunciato nell’ambito del rinnovo della allora cadente flotta di Sasa, sappiamo come è andata visto che ci si è limitati ad una “elettrificazione” di pura facciata, contornata pure da qualche decina di bus "diesel puri" e dismettendo in modo scellerato l’alternativa metano e quindi biometano. Flotta urbana che ad oggi, quindi, risulta quasi tutta riammodernata facendo ritornare in auge il diesel e facendo finta che il Piano Clima non sia mai esistito.
COSA prevede questo piano?
L’assessore alla mobilità aveva accennato genericamente il 29 luglio scorso, in occasione della presentazione della carta dei servizi di Sasa, che per la "flotta ad emissioni zero" si sarebbe fatto anche ricorso ai fondi del Recovery Plan.
La domanda quindi è pertinente perché tale piano potrebbe anche riferirsi al progetto del masterplan idrogeno riferito in particolare al trasporto pubblico interurbano, ma si pone la domanda di chi andrà a gestire una tale flotta in considerazione dei ben noti contenziosi in corso sulla concessione del tpl interurbano, quindi in una situazione oggettivamente di palese incertezza e instabilità.
Flotta che comunque non si compra dall’oggi al domani e che attualmente non vede sul mercato bus elettrici a idrogeno (FCEV), né elettrici a batteria (BEV) di classe II, ossia interurbani.
Decisioni di nuovo tutte in “camera caritatis” e senza dibattito pubblico?
Voglio proprio vedere se si vorrà rispondere. Sono pur sempre soldi pubblici, di provenienza UE, e quindi uno sforzo di trasparenza e partecipazione andrebbe fatto proprio perché sono fondi (ultra) straordinari. Quindi straordinaria deve e dovrà essere la chiarezza degli obiettivi, della programmazione e della spesa che verrà fatta. Possibilmente con un dibattito pubblico antecedente le decisioni formali, cosa che, è bene ricordarlo, non è stata fatta negli ultimi dodici anni. Come non é chiaro fino ad oggi chi all'interno o all'esterno dell'ambito decisorio abbia influenzato le scelte fatte per l'appunto negli ultimi dodici anni rifilando, di fatto, colossali sòle e sbagliando di netto la strategia delle trazioni alternative.