Più sorveglianza sui treni
Insulti e aggressioni al personale di bordo sui treni, la denuncia era stata raccolta di recente dai giornali locali ed evidentemente anche dalla compagine dei Freiheitlichen che ha presentato in consiglio provinciale la mozione “Migliorare i sistemi di controllo e sorveglianza nelle stazioni e sui treni”. Nel documento, approvato dall’aula, il primo firmatario Roland Tinkhauser chiede non solo di potenziare e ottimizzare i sistemi di controllo nelle stazioni e sui convogli ma anche di introdurre, nelle stazioni molto frequentate, dei tornelli per controllare la validità del titolo di viaggio e impedire l’accesso a chi non è munito di biglietto. Snocciola qualche dato il co-firmatario della mozione Walter Blaas: “nel 2016 i passeggeri che non avevano pagato erano 3.100 sui mezzi pubblici circolanti in provincia (SAD-Libus-Trenitalia), senza contare i mezzi di Sasa che non ha fornito dati. Il 60% degli utenti morosi erano stranieri, e le multe ammonterebbero a 120mila euro, ma in molti casi non sono pagate. Nello stesso tempo le multe vengono inflitte solo ai locali, magari perché hanno dimenticato l’abbonamento a casa”.
Secondo Hans Heiss dei Verdi il problema è “fondamentalmente dell’azienda, che non tutela la sicurezza di passeggeri e conducenti” e che quindi a intervenire dovrebbero essere il management di RFI e quello della SAD. Dieter Steger della Svp chiede (e ottiene) quindi di introdurre nella parte dispositiva della mozione un riferimento alla responsabilità di RFI, “perché è questa che va esortata a introdurre i tornelli, previo controllo dei presupposti logistici”.
Parlano di situazioni insostenibili Oswald Schiefer (Svp), “vengo spesso in treno da Egna a Bolzano e vengo sollecitato sulla questione, ci sono tante prostitute, ad esempio, che si comportano come se il treno fosse solo loro. Ci sono poi tanti nordafricani che salgono solo per chiedere la carità, e che hanno un biglietto solo da Verona a Domegliara, dopodiché proseguono senza il titolo di viaggio”; e Tamara Oberhofer (Die Freiheitlichen), “ci sono situazioni di disagio e violenza, anche sessuale, e inoltre approcci fastidiosi nel chiedere la carità. Se si desidera che i trasporti pubblici siano sempre più usati, bisogna impegnarsi perché gli uffici competenti intervengano: RFI a Verona non ha ben chiara la situazione. I controlli sono necessari, e i tornelli sono certamente possibili”.
Prova a ridimensionare la questione Riccardo dello Sbarba (Verdi): “Pur verificandosi senza dubbio qualche episodio i treni non sono di certo in mano ai teppisti. Il personale viaggiante va protetto, e il problema non riguarda i grandi treni internazionali, che sono controllati, ma i treni regionali dei pendolari, da cui scendono e salgono centinaia di persone e non è possibile tenere le porte chiuse”. E ancora: “Trenitalia ha già sperimentato i tornelli verificando che non sono gestibili, lasciandoli quindi solo a Milano e per i treni ad alta velocità. L’unica soluzione è la presenza di pattuglie di polizia ferroviaria che girino da un treno all’altro”.
C’è stato un confronto - spiega l’assessore competente Florian Mussner - tra Provincia, forze dell’ordine, prefetto e addetti alle ferrovie lo scorso 6 settembre e in quell’occasione si era deciso che i controlli ferroviari lungo la tratta del Brennero sarebbero stati intensificati e svolti in collaborazione con la polizia locale, e anche che la Provincia si sarebbe assunta i costi aggiuntivi per i treni SAD. Verranno installate, inoltre, più videocamere sui treni e nelle stazioni. “Si è parlato anche dei tornelli, per i quali però c’è bisogno di ulteriori chiarimenti”.