Wirtschaft | Menzogne preferite

L'energia coi fiocchi?

Si legge e si sente tantissimo su quanto sia importante consumare solo energia elettrica rinnovabile. Ma non è possibile, perché consumiamo tutti la stessa elettricità.
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Leggendo -purtroppo solo oggi- l'articolo Alperia a carbone e gas di Luca Sticcotti ho deciso di scrivere questo pezzo che già da mesi e mesi ho nella testa, ma mai mi sono preso il tempo di scrivere.

Non conto più le pubblicità che promettono "100% di energia rinnovabile" se si passa a questo o a quell'altro rivenditore, ma ciò che mi fa rabbia è che si usano mezze verità e menzogne a desta e a manca per influenzare l'opinione pubblica sul tema dell'energia elettrica. Sticcotti nell'altricolo sopra citato usa il mix energetico nazionale come "prova" del fatto che Alperia non sia "green", cosa che trovo davvero scandalosa. Come d'altronde le offerte di tutti i rivenditori di energia elettrica di fornire "solo 100% rinnovabili" lo sono altrettanto!

L'energia elettrica non è una merce che si imbottiglia in una tanica per poi venderla in un negozio.

Chi si prende due minuti per informarsi un pochino sulla materia, capisce subito il perché di questa mia affermazione. Come è ormai arcinoto, praticamente tutti gli stati europei, con "Europa" intesa come continente e non come UE, sono interconnessi con più o meno potenti linee di alta ed altissima tensione. Dovrebbe essere noto anche che l'energia elettrica non è una merce che si imbottiglia in una tanica per poi venderla in un negozio. Chiunque sia connesso alla rete pubblica quindi, detto in maniera un po' semplificativa, consuma lo stesso identico mix di energia elettrica, che si tratti di una cooperativa oppure di una SpA.

Mi spiego meglio: In una rete elettrica, in ogni istante la quantità di potenza immessa deve essere uguale alla potenza rilevata, perché non è possibile immagazzinare direttamente l'elettricità. I flussi energetici si distribuiscono a seconda delle potenze immesse da ogni singola fonte ed a seconda delle potenze rilevate dai singoli consumatori, e quindi al di fuori di margini strettissimi non sono controllabili se non attraverso la regolazione delle potenze immesse o rilevate.

Gli elettroni non portano un fiocchetto

Gli elettroni che sono trasportati nelle linee elettriche non portano un fiocchetto verde per quelli "prodotti" da impianti rinnovabili, come non portano un fiocchetto nero quelli provenienti da centrali termiche o nucleari. Una volta immessa nella rete, è assolutamente irrilevante a chi quest'energia sia stata venduta o da chi provenga.

Da tutto questo si capisce che non è possibile indirizzare l'energia prodotta dalle centrali idroelettriche o nucleari o checchessia. In parole povere, dal punto di vista tecnico non importa se l'energia la si compra da un'azienda "buona" che produce soltanto rinnovabili oppure se la si compra da un'azienda "cattiva", il mix energetico all'interno di questa grande rete interconnessa è sempre lo stesso. Che si voglia sostenere eceonomicamente un'azienda produttrice di energie rinnovabili piuttosto che un produttore che punta sul carbone, è un'altro discorso, ma dal punto di vista tecnico non cambia proprio niente - almeno non in maniera sostanziale.

Questo vale sia per le piccole cooperative che per l'Alperia. Non importa se l'energia prodotta dalle proprie centrali deve essere "venduta" alla borsa nazionale o se può essere consumata "direttamente" nella propria rete di distribuzione, perché si è sempre connessi alla rete europea e quindi ognuno consuma la stessa porzione di energia rinnovabile.

L'unico strumento per influenzare il mix energetico non sono quindi gli acquisti, perché appunto l'energia elettrica non viene impacchettata e spedita al destinatario a seconda delle quantità acquistate in borsa. L'unico strumento davvero in grado di influenzare la quota di energia rinnovabile è la potenza installata e la quantità di energia prodotta.

"In Sudtirolo abbiamo più energia rinnovabile di quanta ne consumiamo!"

Quindi anche la verità lapalissiana che "in Sudtirolo abbiamo più energia rinnovabile di quanta ne consumiamo" va vista in un'ottica un po' diversa. A parte il fatto che d'inverno, quando le nostre centrali idroelettriche producono poco, andiamo ad "importare" energia da fuori, proprio perché il flusso energetico si inverte rispetto all'estate, tutta la produzione idroelettrica della nostra provincia è un contributo a rendere più "rinnovabile" e "green" il mix energetico di tutta l'Europa. Questi concetti non me li sono inventati io per scrivere questo pezzo, lo dice la fisica.

Dunque faremmo bene a pensare un po' prima di scrivere certe cose oppure anche di sostenerle ad alta voce allo "Stammtisch". Alla luce dei fatti, non bisogna più ripetere senza ulteriore verifica certe menzogne che tutti stanno ruminando come i buoi, soltanto perché fanno comodo per gridare allo scandalo.