Politik | La polemica

Un tram che si chiama putiferio

Si anima ancora il fronte dei contrari, i 5 stelle: “120 milioni non bastano”. Mercoledì 6 novembre partono le serate informative. E c’è chi invita alla calma.
tram, tranvia
Foto: Pixabay

Il giorno cerchiato sul calendario è mercoledì 6 novembre. Alle 11 in piazza Walther la Sta, Strutture Trasporto Alto Adige, svelerà infatti alla stampa i dettagli del progetto del tram che in queste settimane sta polarizzando l’opinione pubblica. In vista del referendum del 24 novembre il Comune ha organizzato per la cittadinanza alcune serate informative, con inizio proprio mercoledì 6:

 

 

Le polemiche nel frattempo non si placano. All’attacco stavolta vanno i 5 stelle bolzanini: “40 milioni dallo Stato, 40 milioni dal Comune e 40 milioni dalla Provincia per un totale di 120 milioni” che però non bastano, scrivono in una nota i consiglieri comunali Pierluigi Gaianigo, Maria Teresa Fortini, Paolo Giacomoni e Sabrina Bresadola. “La cifra è fortemente sottostimata, potendo arrivare a oltre 200 milioni (mancano i costi del rimessaggio, delle officine, del materiale rotabile, degli espropri) e non è detto che lo Stato sborsi una cifra maggiore”. E ancora: “Il progetto del tram è ancora in fase di studio e deve essere completato nei suoi aspetti tecnici, di finanziamento e nei costi di gestione. E deve essere consegnato, completo, entro dicembre 2019 al MIT (Ministero infrastrutture e trasporti). Deve ancora essere approvato dal consiglio comunale. Si farà in tempo? Qualora l’iter di studio per il tram e il PUMS arrivassero a buon fine e in tempo utile non è detto che i finanziamenti del ministero arrivino a Bolzano, potendo essere dirottati verso progetti migliori di altre città più capaci della nostra”, così il gruppo.

Secondo i pentastellati bisognava insistere sulle due linee tranviarie e l’ecopass per le auto, piano presentato da una società italo francese, leader mondiale nel settore: “Era un progetto tecnicamente completo, con costi definiti anche per la gestione. Insomma era un ‘pacchetto già confezionato’ presentato con finanza di progetto (project financing), cioè con finanziamento in gran parte a carico del privato. Bene, questa è proprio una modalità di investimento prevista dal MIT per l’accesso alle risorse per il trasporto rapido di massa. Ed è una modalità che viene scelta dal ministero in maniera prioritaria, così ci risulta - dicono gli esponenti del M5s - perché non grava in maniera pesante sulle finanze pubbliche statali e locali. Ma il sindaco e la Provincia non lo hanno proprio preso in considerazione e hanno detto di no”. 

Più cauto si dimostra il consigliere comunale socialista Claudio Della Ratta che invita ad attendere di conoscere tutte le informazioni del caso prima di schierarsi per il sì o per il no. Della Ratta dà intanto atto al primo cittadino di aver risolto “uno dei problemi principali, dato si eviterà il passaggio per Prati di Gries, con corse alternate lungo la via Merano per raggiungere l’ospedale. Al mattino presto (arrivando da ponte Adige) e alla sera (andando verso ponte Adige), il tram non transiterà verso l’ospedale, questo al fine di snellire flusso e deflusso dei pendolari dell’Oltradige, mentre, durante il resto della giornata, sarà studiata un’apposita tempistica per individuare alternativamente quali corse andranno anche verso l’ospedale e quali invece effettueranno il circuito diretto piazza Stazione Ponte Adige e viceversa”.

Possibilista infine il segretario generale della Uil Toni Serafini: “Ho visitato molte città europee e italiane, e ho visto l'efficacia del tram per una mobilità collettiva. Ultima città ‘provata’ Firenze, una buona rete del tram che si sta ampliando. Ma in tutte le città, soprattutto in Francia, ho visto però strade larghe e quindi spazi dedicati al tram. Nei prossimi giorni si svolgeranno le serate informative e quindi vedremo il progetto, valuterò se dà risposte positive alla mobilità”.

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Massimo Mollica Mo., 04.11.2019 - 11:52

Ma possibile che per ogni cosa bisogna fare polemica? Come i mocciosi? Possibile che non vi sia la possibilità di confrontarsi, di discutere? Bisogna sempre buttarla in caciara? Proprio come fa Salvini e Meloni? Non c'è la possibilità di discutere pacatamente? Di porre domande neutre e capire il perché delle cose.
Personalmente anche a me piaceva la cordata francese e le due linee del tram. Mi piacerebbe capire perché è stata scartata. Pacatamente. Faccio solo presente che questo dimostra come l'intervento del privato non è il MALE ASSOLUTO, come molti sostenevano al tempo di Benko, ma anzi è una opportunità!
Comunque queste polemiche mi fanno schifo così come mi fa schifo chi le aizza. Che schifo di comunità dove ci si deve rinfacciare sempre tutto!
Andate tutti a quel paese! Pacatamente...

Mo., 04.11.2019 - 11:52 Permalink