“Vivere da calciatrice ora è possibile”
“I risultati positivi dei ragazzi del Südtirol hanno alimentato l’entusiasmo delle ragazze”. Marco Maraner, responsabile tecnico del settore femminile del Südtirol, non ha dubbi sulle motivazioni che hanno portato le Eccellenze della società a vincere tutte le partite, ad eccezione di una conclusa con un pareggio. “Da quest’anno il livello si è alzato, ma stiamo ugualmente ottenendo risultati inaspettati. Speriamo nella promozione in serie C, a cui dovrebbero seguire necessariamente maggiori investimenti”. Le partite di queste settimane saranno decisive per le sorti del campionato.
Salto.bz: Maraner, quante atlete contate e a quali livelli?
Marco Maraner: Ultimamente siamo aumentati molto, arrivando a contare più di 100 tesserate. Io personalmente mi occupo dell’organizzazione degli allenamenti di tutte e quattro le nostre squadre femminili: l’under 12, che gioca nel campionato maschile provinciale, l’under 15, presente in quello nazionale, l’under 17, del campionato del Triveneto e, infine, la squadra in Eccellenza.
Come prosegue il campionato della prima squadra?
Abbiamo vinto tutte le partite, ad eccezione di quella contro l’Isera, finita in pareggio. L’arrivo dell’Isera, retrocessa dalla serie C, ha alzato il livello delle partite. All’inizio dell’anno ci aspettavamo di giocarci il campionato anche con l’Azzurra, che ormai è fuori dai giochi. Lo stato d’animo delle ragazze è buono: le prossime settimane saranno decisive per la stagione.
I ragazzi sono a un altro livello, e hanno tutte le attenzioni, ma poco a poco anche il mondo del calcio femminile si sta prendendo i propri spazi
Come hanno inciso i sorprendenti risultati dei ragazzi in serie B?
Il fatto che i maschi vadano bene ha migliorato tutto l’ambiente, compreso il nostro.
D’altra parte, però, tutte le attenzioni sono rivolte a loro…
È chiaro che i ragazzi giochino a un livello diverso dal nostro, quindi sono gli unici a finire sotto i riflettori, ma poco a poco anche il mondo del calcio femminile si sta allargando prendendosi i propri spazi. Pure a livello mediatico alcune TV, come La7 e Sky, stanno trasmettendo le partite del campionato femminile. Al di là di tutto, però, servono maggiori investimenti nel calcio femminile. Sarebbe quello il vero salto di qualità. Nel nostro caso, se dovessimo andare in serie C la società ci dovrà appoggiare.
E i vertici della squadra sono d'accordo?
La volontà credo ci sia, ma bisognerà vedere di quali investimenti si parla; non spetta a noi responsabili tecnici deciderlo.
Pensando al futuro di questo sport: pensa che le bambine di oggi possano già iniziare a sognare di vivere di calcio, o gli stipendi sono ancora troppo bassi?
Vivere di calcio credo sia un sogno possibile da realizzare anche per le bambine. Da quest’anno le atlete di serie A sono considerate professioniste, e quindi non più dilettanti, prive di contratto, che ricevono solo dei rimborsi spese. Ora hanno i contributi pagati. È una svolta epocale. Però credo serva allargare questa condizione anche alla serie B, che richiede comunque un grande impegno a causa delle trasferte in giro per l’Italia. Sarebbe un grande riconoscimento.
In occasione di WeFairPlay avete incontrato la CT Milena Bertolini, com’è stato?
La ricordiamo tutti come una gran bella esperienza, soprattutto per tutte le ragazze. Speriamo sia stato un incentivo per concludere al meglio questa stagione.