Politik | Istruzione

“Scuola verso un vicolo cieco”

L’affondo del Team K: “Sulla politica educativa troppo caos in Alto Adige”. Critiche sui progetti da finanziare col Recovery Fund: “Sono mal concepiti”.
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Foto: Pixabay

Le politiche educative in Alto Adige appaiono molto caotiche: agli insegnanti viene promesso di tutto, intanto però assistiamo a tagli inaccettabili”. Ad affermarlo è il consigliere provinciale del Team K Alex Ploner che attacca la giunta in primis sulla cancellazione dell'“assegno libri”, considerata “l’esempio più recente di una politica provinciale disordinata. Già nel 2015 - ricorda Ploner - l’assessore Achammer aveva cercato di sospenderlo e di cancellare le borse di studio e ora questi tagli vengono purtroppo implementati, con la scusa delle misure di austerità per il Covid. Nel frattempo però la Provincia decide di finanziare la costruzione di una casa dell’educazione permanente con le risorse del Recovery Fund, per un costo di 70 milioni di euro. Semplicemente assurdo, alla luce delle misure di austerità imposte”.

Da decenni - prosegue l’esponente del team guidato da Paul Köllensperger - la Provincia alimenta più di una dozzina di centri di formazione con milioni di euro dei contribuenti. Come è possibile finanziare un’ulteriore centro con 70 milioni di euro in tempi difficili come questi e con un'offerta già ampiamente esistente?”. Sul tema Ploner ha infatti depositato un’interrogazione ma la replica della giunta viene giudicata deludente: “Non ci sono ancora piani precisi riguardo il progetto dell’assessorato all’istruzione italiana. Nella risposta si legge che attualmente la proposta è ancora in ‘fase di stesura’”.

 

L'Alto Adige si aspetta più di due miliardi di euro dal Recovery Fund europeo. Dice Ploner che il consiglio provinciale è stato informato che “i progetti per il Fondo sono stati inviati a Roma senza il coinvolgimento dei consiglieri provinciali, essendo già finiti e da realizzarsi nel più breve tempo possibile. Dalla risposta dell'assessore Vettorato si vede chiaramente che non è così e che lui stesso apparentemente non ha ancora un quadro chiaro di come saranno utilizzati questi 70 milioni di euro, se arriveranno. Sta insomma diventando evidente, con il passare del tempo, quanto siano mal concepiti molti di questi progetti definiti ‘immediatamente realizzabili’”.

Ploner osserva che solo nel 2020 oltre 10,7 milioni di euro sono stati investiti nella formazione continua e nelle strutture già esistenti e nel 2018 addirittura oltre 15,7 milioni di euro. Negli ultimi cinque anni, istituzioni come la Lichtenburg, l'Accademia Cusanus e il Katholisches Bildungswerk hanno ricevuto milioni di finanziamenti per i corsi di aggiornamento. “Nonostante questo, la giunta provinciale sta mettendo a bilancio oltre 70 milioni per un’altra ‘Casa dell’educazione permanente’ e allo stesso tempo, la stessa giunta decide che alcune centinaia di migliaia di euro per assegni di libri e borse di studio di merito non possono più essere finanziati. Questa politica educativa - conclude il consigliere di opposizione - non può che portare in un vicolo cieco”.