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Alice attraverso lo specchio

Alice torna nel Paese delle meraviglie...
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A distanza di sei anni dall'uscita de “Alice nel paese delle meraviglie” siamo ora di fronte ad un'altra avventura di Alice, ispirata all'altro romanzo di Lewis Carroll, che ancora una volta dà il titolo al film: (Alice) attraverso lo specchio. La somiglianza tra libro e film si esaurisce nel titolo.

Alice torna nel paese delle meraviglie, richiamata per salvare il Cappellaio Matto, che sembra lasciarsi morire. L'unica chance per salvare l'amico è tornare indietro nel tempo per scoprire che ne è stato della sua famiglia.

Per riuscire in questa missione, Alice deve fare i conti proprio con il Tempo, che del folle Paese delle Meraviglie è a sua volta un abitante. Impersonato da un brillante Sasha Baron Cohen, crudele e generoso al tempo stesso questo ambiguo personaggio ci offre una delle interpretazioni più brillanti e simpatiche del film.

Il film è incentrato sulla famiglia e sui difficili rapporti interpersonali all'interno di essa. Buoni sentimenti e ed un po' di moralismo, come è lecito (ahimè) attendersi da una pellicola prodotta appunto dalla Disney. Se Carroll insegnava che con la fantasia e l'immaginazione si cresce e si comprende la vita, il regista invece sembra dirci che solo nella realtà e nella - quasi fisica - materialità del passato si trova la salvezza.

Si sono persi completamente per strada le sensazioni psichedeliche ed oniriche sia dei romanzi che del primo film, e l'assenza di Tim Burton alla regia non aiuta di certo.

Anche Johnny Depp con il suo Cappellaio delude un poco; al di là della “depressione” di cui è vittima il suo personaggio, l'attore è smorto ed appiattito. Viene surclassato grandemente dal Tempo.

In generale, il cast di alto livello conferisce all'opera una certa freschezza; la vicenda scorre senza intoppi, eppure, il film non rientra certamente nella categoria degli “imperdibili”, anzi, non ci si avvicina nemmeno.