Gesellschaft | Profughi

“Non tutte le richieste sono state respinte”

Lo comunica il direttore della Caritas Paolo Valente in riferimento alle domande d’asilo presentate dai profughi accolti a Prissiano. “Ci sarà ricorso”.

La notizia, diffusa ieri (4 giugno), riferiva di quaranta profughi, ospitati a Prissiano (frazione di Tesimo) a cui la commissione competente avrebbe respinto in blocco la domanda di asilo. Il motivo: i richiedenti provengono da paesi in cui non è in atto una guerra. A smentire parzialmente i fatti il direttore della Caritas Paolo Valente: “Mi chiedono se è vero che a tutti i ragazzi di Prissiano è stata respinta la richiesta di asilo. No, non è vero. È vero che solo la metà di loro ha ricevuto risposta, per quasi tutti negativa e dunque faranno ricorso. Bisogna guardare però la cosa nel suo insieme. Nelle dieci case di accoglienza gestite in Alto Adige dalla Caritas, più di un terzo delle persone ha avuto una risposta positiva, gli altri hanno fatto ricorso. A livello nazionale il trend è simile: risposta positiva quasi un terzo”.

Valente, che ieri peraltro si trovava al Brennero con una delegazione di Pax Christi Italia e Austria per ribadire la contrarietà all’innalzamento di qualsiasi barriera anti-migranti, chiarisce ancora che “chi riceve risposta negativa normalmente è perché anziché fuggire da guerre e persecuzioni, fugge ‘solo’ dalla fame e dalla miseria”. A Prissiano intanto la convivenza sembra dare finora discreti risultati; i profughi, in base all’intesa fra Commissariato del governo e Consorzio dei comuni, svolgono quotidianamente diverse attività, perlopiù lavori di casa, ma alcuni di loro hanno anche trovato un impiego presso l'orto botanico di Merano e a Lana. Caritas, fra le altre cose, offre ai migranti corsi di lingua, consulenza legale, supporto nella procedura della richiesta di asilo, mentre fra le misure in atto per favorire l’integrazione si contano eventi sportivi, gite, incontri con la popolazione locale.