Politik | Autocorriere

Strategie opposte per Signa ed Emozioni Alto Adige

Podrecca e Mattei sudano sul progetto per riuscire a rispettare le indicazioni del comune. Benko compra ancora e si affida ai suoi legali, convinto di vincere poi.

Mancano tre giorni alla scadenza dei termini per la presentazione del progetto per la riqualificazione dell’area della stazione delle autocorriere a Bolzano e i due concorrenti si muovono su piani completamente diversi.

La cordata locale Emozioni Alto Adige, capeggiata da Oberrauch ed affidata ai progettisti Podrecca e Mattei, lavora di fatto a pieno ritmo per il progetto, cercando combinare promesse di non invasività commerciale ed urbanistica con le indicazioni del comune (quantità di commerciale, residenziale, verde vero e viabilità migliorata).

Diversa la tattica di Signa, che pare aver ormai deciso di non entrare dalla ‘porta’ del 8 agosto, per affidarsi completamente sulla 'finestra' molto ampia che potrebbe aprirsi già a breve. I legali di Benko confidano di poter far valere il diritto acquisito nella presentazione del progetto originario, basandosi anche sul fatto che il tutto è legato su una legge provinciale alle prime armi e quindi forse piegabile grazie ad interpretazioni e relative sentenze giuridiche.

D’altro canto il magnate austriaco ha continuato la sua manovra di accerchiamento acquisendo ulteriori fette degli attuali immobili presenti nell’area, tra cui importanti porzioni del palazzo provinciale ex Camera di Commercio. 

La prossima data del 8 agosto 2014, dunque, con ogni probabilità sarà davvero interlocutoria.
Intanto si fa strada l’ipotesi di una lista politica Benko per le prossime comunali bolzanine di primavera. La riqualificazione urbanistica di via Alto Adige si candida per diventare una sorta di ‘totem’ della politica bolzanina che si sforza di accelerare e guardare avanti
Può essere vero solo se si forzano i termini, affermando come ha fatto Paolo Campostrini sul quotidiano Alto Adige, che in via Alto Adige “verrà risanata buona parte di Bolzano”.
Se le cose stanno davvero così non vorremmo essere nella ‘cattiva parte’…