“Il turismo è la nostra forza, sfruttiamola”
Qual è il segreto per restare protagonisti assoluti nel comparto turistico? Ci vogliono idee, strategie e investimenti e nello specifico, come afferma Uli Rubner, presidentessa di Alto Adige Marketing (SMG), occorre puntare su una maggiore internazionalizzazione della clientela e su un’offerta di prodotto ancora più interessante. E ancora: “il turismo dell’Alto Adige ha bisogno di crescere in termini di qualità, aumentando il valore aggiunto e l’indice di occupazione dei posti letto”.
“Negli ultimi 30 anni la permanenza media in Alto Adige degli ospiti provenienti dai mercati tradizionali è calata del 40% circa. Le statistiche e i sondaggi ci dicono inoltre che i turisti dei paesi più lontani non solo si fermano più a lungo da noi, ma tendenzialmente spendono anche molto di più durante la vacanza”, ha aggiunto Rubner nel corso della conferenza stampa che ha avuto luogo oggi (5 ottobre) all’aeroporto di Bolzano tra i vertici di Alto Adige Marketing (SMG) e il presidente della Giunta provinciale Arno Kompatscher.
Lo stesso presidente della provincia condivide la necessità di rivolgersi ad una clientela quanto più internazionale possibile: “Il turismo viene spesso associato ad una sensazione di disagio, come se ogni incremento dell’afflusso turistico significasse anche un aumento dei disagi per i residenti. Ecco allora che quando si parla di crescita del valore aggiunto, non vuol dire necessariamente collezionare più arrivi e presenze, bensì crescere in qualità”. Kompatscher ha poi ricordato il ruolo fondamentale del turismo per il territorio altoatesino: “Il turismo non apporta benefici solo ai diretti interessati, come il comparto alberghiero e gli addetti alla ristorazione, ma anche ad un vasto indotto composto da negozianti e artigiani, da aziende edili e fornitori di servizi”. Nel 2012 i servizi di alloggio e ristorazione hanno originato il 10% del Pil provinciale, pari a circa due miliardi di euro. “E se si prendessero in considerazione anche le ricadute sugli altri settori – ha commentato Kompatscher – questa cifra sarebbe sensibilmente più alta”.
Nell’ambito turistico l’Alto Adige è un player indubbiamente riconosciuto e ha ottime potenzialità di sviluppo - come ha sottolineato Marco Pappalardo, direttore di SMG -, motivo per cui nei prossimi anni l’agenzia provinciale di comunicazione punterà in maniera ancora più forte e mirata sull’utilizzo del Marchio Ombrello Alto Adige.“Noi tutti siamo convinti che l’Alto Adige abbia le potenzialità e la forza per proporsi come marchio vincente su tutti i mercati - ha spiegato Pappalardo -. Per farcela però dovremo essere ancora più compatti, e sfruttare al massimo l’immagine positiva della destinazione turistica associata ai prodotti tipici”, ha detto il direttore di SMG. “In quest’ottica abbiamo deciso di affidarci ad una cosiddetta lead agency, che ha il compito di sviluppare idee guida creative e applicarle su tutti i nostri mercati. In questo modo riusciamo a mantenere un’immagine dell’Alto Adige quanto più unitaria possibile, senza perdere di vista l’obiettivo finale di diventare la regione più desiderata d’Europa”.
Per essere efficace comunque, il lavoro verso l’esterno deve assolutamente accompagnarsi ad un miglioramento delle infrastrutture interne, ha ribadito la presidentessa di SMG: “L’Alto Adige ha investito veramente tanto nel trasporto pubblico, con grande riscontro sia da parte dei residenti che degli ospiti. Detto questo, non possiamo ignorare che ancora oggi l’85% dei turisti arriva da noi in macchina e la usa anche durante la vacanza. È un dato da non sottovalutare”. Sempre in tema di mobilità Arno Kompatscher ha sottolineato la necessità di una migliore raggiungibilità dell’Alto Adige: “Deve essere chiaro a tutti che senza mobilità non c’è turismo. Ovviamente la nostra preferenza va alla mobilità sostenibile, ma alla fine credo che la soluzione per garantire una corretta mobilità all’interno della nostra provincia sia un mix funzionante di mezzi di trasporto pubblico”.
Quali sono le sfide che attendono SMG nel prossimo futuro? “L’Alto Adige gode di ottima fama nei mercati tradizionali ed è percepito come un luogo del desiderio. Questo è un messaggio eccezionale, ciò non toglie però che ci sia ancora tanto da fare per accrescere la notorietà della nostra terra. Da questo punto di vista infatti le destinazioni alpine concorrenti sono parecchio avanti”, così Pappalardo.
Un’altra novità: nel 2016 Alto Adige Marketing sbarcherà per la prima volta sul mercato francese. “Le prime iniziative consisteranno in eventi di marketing di grande impatto in alcune regioni selezionate, che saranno accompagnati da cooperazioni con operatori turistici e testate giornalistiche”, ha riferito il direttore di SMG. La decisione di puntare sulla Francia come nuovo sbocco è stata presa dopo un’analisi delle potenzialità del mercato transalpino commissionata da SMG: “A convincerci sono state le vicinanza geografica e la comunanza di alcuni temi turistici come il gusto e il vino”, ha concluso Pappalardo.
“Ma anche i mercati tradizionali hanno margini di sviluppo. Ci sono tante persone appassionate di tradizioni locali e di architettura che forse non hanno ancora collegato l’Alto Adige ai loro interessi, sebbene la nostra terra abbia molto da offrire sotto questi aspetti”, ha commentato Uli Rubner. Iniziative primaverili come “Alto Adige Balance” o “Le giornate dell’architettura” prendono spunto dagli interessi dei nostri gruppi target e li trasformano in offerte turistiche attraenti, ha detto la presidentessa di SMG.
Un’altra iniziativa di successo, in grado di tematizzare le peculiarità e le competenze dell’Alto Adige, è la piattaforma web “Storie da vivere”. In questo caso SMG utilizza lo strumento dello storytelling per trasmettere al visitatore i messaggi del marchio Alto Adige e invogliarlo a conoscere di persona la provincia più settentrionale d’Italia.