In campana, navigatori
Massima allerta, questo il messaggio che da più parti, Alto Adige compreso, viene lanciato in occasione del “Safer Internet Day”, la giornata mondiale, istituita dall’Unione Europea, per la sicurezza in rete che si celebra domani, 7 febbraio. “Per un uso sicuro di internet serve una collaborazione tra istituzioni pubbliche, mondo della scuola e genitori”, avvertono Christian Tommasini e Waltraud Deeg, rispettivamente assessore alla scuola e alla famiglia, e Ivo Plotegher, responsabile della Polizia Postale. “I social media - spiega Deeg - non sono né buoni né cattivi, dipende tutto da come vengono usati”, motivo per cui acquista importanza fondamentale l’attività di sensibilizzazione dal momento che “attraverso chatroom e social media i bambini e i ragazzi possono entrare in contatto con mondi pericolosi, e non parliamo delle cosiddette darkroom, ma di pagine pubbliche visibili a tutti. La cosa importante - aggiunge l'assessora - è affrontare queste tematiche all’interno delle famiglie”. Buono è, secondo Tommasini, il livello di collaborazione tra le Sovrintendenze scolastiche, la consulta per la famiglia e la Polizia postale, prezioso per poter fare prevenzione.
"Bugie e imbrogli possono distruggere il futuro di un giovane, portando a isolamento, depressione, e anche a tendenze suicide"
“Tra i nostri obiettivi - osserva l’assessore - c’è quello di mettere i ragazzi nelle condizioni di attuare un consumo critico, di renderli capaci di decodificare ed elaborare le informazioni che arrivano dalla rete”. Ad intervenire nel merito della questione è anche la Garante per l’infanzia e l’adolescenza Paula Maria Ladstätter: “Nel mondo online l’anonimato è solo ipotetico, le remore che si hanno nel trasmettere informazioni si riducono di molto, nella vita virtuale, rispetto alla vita reale, ed esse possono essere inviate in tutto il mondo in un secondo”. La frontiera tra legalità e illegalità si confonde, e i giovani spesso non sono consapevoli di pericoli come molestie, abusi, violazioni della sfera personale, della tutela dei dati e del diritto d’autore, spiega la Garante che cita poi il cyber mobbing, ovvero l’insieme di molestie, ingiurie, minacce, esclusioni e discriminazioni esercitate in maniera consapevole, mirata e ripetuta. “Bugie e imbrogli possono distruggere il futuro di un giovane, portando a isolamento, depressione, e anche a tendenze suicide. Un approccio competente è richiesto anche nel caso di giochi online: giocare troppo a lungo è spesso la causa di aggressività e dipendenza”, chiosa Ladstätter.
Qualche dato
L’intensa e costante opera di sensibilizzazione da parte della Polizia di Stato - Sezione Polizia Postale e delle Comunicazioni di Bolzano - in favore di scuole ed associazioni si focalizza in particolare su fenomeni quali la privacy, il Sexting, la pedopornografia, la navigazione e tutela dei minori, Facebook e i social network, le truffe e reati contro il patrimonio. Al termine dell’anno scolastico 2015/2016 gli incontri sono stati 160 durante i quali, si stima, si sono incontrate circa 13.000 persone (118 di tali incontri sono stati tenuti in lingua tedesca); incontri che verranno ripetuti anche nel corso di quest’anno. L’attività di informazione e prevenzione, svolta anche presso sedi scolastiche site in località periferiche e montane, sottolinea l’Ispettore Superiore Plotegher, ha ottenuto evidenti benefici per giovani e studenti (ad esempio non si sono registrati rilevanti episodi legati al cyberbullismo o alle molestie e/o atti persecutori in rete) ma anche per gli stessi genitori.