Politik | Il colpo di scena

Il PD perde il tesoriere

Anche a Bolzano si registra ora un abbandono, che risulta particolarmente grave perché riguarda colui che finora aveva tenuto in piedi le finanze in crisi del partito.
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Foto: web

Finora Salvatore Cavallo aveva lavorato nell’ombra, tenendo le redini l’amministrazione dei Democratici perennemente in bilico e gestendo le difficili questioni della sede e dei dipendenti messi in cassa integrazione. Il militante del partito, da sempre politicamente vicino a Luisa Gnecchi, nei suoi quasi tre anni di incarico ha cercato di risolvere il nodo di fondo legato ai mancati introiti da parte degli eletti. O meglio sulle differenti interpretazioni in merito che hanno prodotto un’impasse che si sta rivelando sempre più letale per la tenuta economica del PD altoatesino. Ebbene: dopo quasi tre anni di ‘sofferenze’, Cavallo ha deciso di gettare la spugna. Togliendosi qualche sassolino dalle scarpe e comunicando la sua scelta di aderire al movimento Democratici e Progressisti di Speranza, Bersani e D’Alema. 

salto.bz : Cavallo, ci conferma la sua scelta di lasciare l’incarico di tesoriere del PD altoatesino?
Salvatore Cavallo - Sì, confermo. Ho comunicato la mia decisione di dimettermi attraverso una lettera consegnata nei giorni scorsi. 

Quali i motivi di questa decisione?
Una sofferenza continua, quotidiana. Era ora di dire basta. Quello che mi dispiace è che nel PD ci sono ancora un sacco di energie positive, che però sono costantemente represse. O obbedisci a qualche capo, altrimenti non hai spazio. A Roma è così e a Bolzano la stessa cosa. 

L’abbandono non riguarda solo li ruolo di tesoriere ma lo stesso PD. Quali le sue motivazioni? 
La situazione nel PD è disastrosa. Ma quella del mio ruolo di tesoriere, se possibile, era ancora peggio. Finanziamento pubblico non ce n’è più ed era da due anni che cercavo di far capire che andava trovata una soluzione per i debiti e i dipendenti. Gli eletti devono fare la loro parte, capito? Mi sto riferendo ai capi grossi, non a quei pochi che senza nessuna sollecitazione hanno sempre versato regolarmente e io non smetterò mai di ringraziarli. Il ruolo di tesoriere l’ho svolto sempre come volontariato, senza nessun compenso. Chi è eletto nelle istituzioni o nominato dovrebbe farsi carico delle disgrazie economiche del partito. Altrimenti non si va da nessuna parte. 

Ma nel PD non esistono anche delle commissioni di garanzia per dirimere queste questioni?
Sì, ma non funzionano. Sono assenti, sia quella locale che quella nazionale. In ogni casto non mi hanno mai risposto, quando le ho interpellate. Io in realtà non volevo aver ragione a tutti i costi, ma solo sapere se di fatto esiste un regolamento finanziario. E se diceva determinate cose volevo a che finalmente capire chi aveva ragione… 

Lei fa riferimento all’eterna discussione sulla percentuale netta o lorda dello stipendio da versare al partito…
Sulla matematica non si scherza. Basta andare a guardare il conto corrente e mica c’è nulla da inventarsi. Le entrate sono quelle e vanno messe in relazione con il regolamento. Ognuno deve mettersi la mano sulla propria coscienza… 

Per quanto tempo lei ha ricoperto l’incarico di tesoriere del PD altoatesino?
Ho cominciato a maggio del 2014. 

Quasi tre anni di impegno, dunque…
Si, ma con un travaglio incredibile. Non lo auguro a nessuno. 

La goccia che ha fatto traboccare il vaso è stata la nuova diaspora verificatasi a livello nazionale con la fuoriuscita di diversi esponenti della sinistra del partito?
Ovviamente sì. Ho detto basta. In molti hanno detto la candidatura di Orlando è una novità e che sicuramente può far cambiare le cose. Io invece mi sono chiesto: Orlando dov’era in questi anni in cui la minoranza veniva presa a schiaffoni un giorno sì e l’altro giorno anche? Troppo a lungo si è girato dall’altra parte. Ora si mette a fare il puro e a dire ‘adesso ci penso io a fare il leader di un partito vero che discute, accoglie e ascolta’? Secondo me è troppo tardi. 

A livello altoatesino invece dove si trovano i nodi tuttora irrisolti?
In Consiglio Provinciale continuano a litigare e il contrasto ormai è diventato abnorme. Personalmente devo dire di aver lavorato bene con Lliliana Di Fede, che si è data molto da fare ma la situazione è quella che è. Purtroppo ogni volta che viene convocata in assemblea manca il numero legale e non si riesce a decidere niente. L’anno scorso il bilancio consuntivo è stato approvato via mail, non so se mi spiego. Una cosa pazzesca, visto che ci sarebbe bisogno di un’approvazione formale. Il documento infatti dovrebbe essere presentato alla commissione che verifica i bilanci. Questo è l’andazzo, al di là delle energie positive che ci sono e che vengono in qualche modo represse. Basta, basta, basta. 

Tutti sanno che Salvatore Cavallo è da sempre politicamente vicino a Luisa Gnecchi. Che invece ha fatto sapere di non avere intenzione di lasciare il partito. Vi siete parlati?
Per correttezza le ho comunicato la mia scelta. Lei faccia il suo percorso, io non non voglio condizionarla. 

La sua uscita dal PD ha anche lo scopo di consentirle l’adesione ad un altro movimento politico?
Sì, l’ho scritto anche nella lettera con cui ho comunicato il mio abbandono a Liliana Di Fede e al tesoriere nazionale del PD. Ho deciso di aderire al movimento dei Democratici e Progressisti di Bersani e Speranza. Non sono andati via singoli esponenti, ma gente che io conosco molto bene. Ho 64 anni, non sono più un ragazzino e la mia storia politica è tutta legata a loro, in pratica.

A livello locale ci sono altri esponenti del PD che hanno deciso di seguire le orme degli scissionisti?
Non lo so. La mia è una scelta personale. Se altri decideranno di andare in questa direzione non lo so. 

“Io ero stufo di soffrire, questo è sicuro. Non ho mai chiesto niente, né soldi né posti né candidature. La mia intenzione era solo quella di fare militanza solo che in queste condizioni non è più possibile.”

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Robert Tam... Mo., 06.03.2017 - 13:18

É davvero inquietante che un minipartito come il PD della provincia di Bolzano qui sia al governo e non riesca nemmeno a far quadrare i propri conti. L'SVP farebbe bene a cercarsi un interlocutore più serio.

Mo., 06.03.2017 - 13:18 Permalink
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Robert Tam... Di., 07.03.2017 - 12:33

Antwort auf von alfred frei

Il problema del povero Salvatore Cavallo però non era Renzi, ma la mancanza di serietà degli esponenti del PD locale. Chi non riesce a tenere in attivo il proprio partitino a Bolzano (pagando affitti e dipendenti), non dovrebbe stare in giunta provinciale.

Di., 07.03.2017 - 12:33 Permalink
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Karl Trojer Di., 07.03.2017 - 18:12

Caro Salvatore,
Ti ringrazio assai del Tuo perenne impegno per il bene del PD ! Mi dispiace, che Tu abbia deciso di lasciare il PD... perchè, per quanto io apprezzi Bersani , pure non trovo essere un pregio che D´Alema faccia parte del nuovo gruppo dei Democratici e Progressisti...... e la sinistra continua a frammentarsi... Mi ricordo di Bertinotti, che ha fatto cadere Prodi, aprendo le porte a Berlusconi. Penso, che il problema dei partiti italiani in genere e del PD in particolare, stia nel chiudersi in "correnti", dimenticando, che la politica è l´arte del possibile e che dei fondamentalismi di gruppo ostacolano il dialogo fra persone di pareri diversi che cercano di trovare delle soluzioni a dei problemi reali.
Ti auguro ogni bene !
Karl

Di., 07.03.2017 - 18:12 Permalink
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Massimo Mollica Mi., 08.03.2017 - 08:33

Rispetto la scelta del sig. Cavallo e gli faccio i miei sinceri auguri. Ma personalmente sono convinto che uno che aderisce al movimento "Democratici e Progressisti di Bersani e Speranza" non abbia capito niente dell'autonomia altoatesina. E pure di come dovrebbe essere riformata l' Italia E per la cronaca non è l'unico fuori e dentro al mio partito qui in Alto Adige Südtirol.

Mi., 08.03.2017 - 08:33 Permalink