Un premio Oscar a Bolzano
Give it up for Stefan Ruzowitzky. Sarà lui l’ospite d’onore della 35esima edizione del Bolzano Film Festival Bozen che conferirà al regista e sceneggiatore austriaco, premio Oscar nel 2008, il riconoscimento alla carriera giovedì 7 aprile alle ore 19.30, nell’ambito di una cerimonia organizzata in collaborazione con l’Azienda di Soggiorno di Bolzano. Il Festival proietterà in sala tre film scelti insieme al filmmaker: Die Fälscher (2007), Die Siebtelbauern (1997) e Hinterland (2021).
Die Fälscher (Il falsario - Operazione Bernhard) - di cui alcune scene furono girate a Merano al Castello di Labers - è in programma per venerdì 8 aprile alla Casa della Pesa nel centro storico di Bolzano, dopo un incontro in presenza del cineasta, a cui il pubblico è invitato.
Nel 2008 il film si portò a casa l’Oscar, confermando così la “teoria” di “suor” Kate Winslet - contenuta in una delle puntate di Extras, sit-com britannica datata 2005, scritta e recitata dal dissacrante Ricky Gervais insieme a Stephen Merchant - secondo cui la chiave per garantirsi un Oscar è fare un film sull’Olocausto. Meno di quattro anni dopo, per la cronaca, la star di Titanic avrebbe vinto la sua prima statuetta agli Academy Awards interpretando una sorvegliante delle SS in The Reader.
Ma torniamo a Die Fälscher che fu la prima pellicola austriaca a trionfare nella categoria miglior film straniero. Una vittoria, quella del 2008, che divenne “storica” anche per altri versi: all’epoca, gran parte della comunità cinematografica internazionale si indignò perché l’acclamato 4 luni, 3 săptămâni și 2 zile (4 mesi, 3 settimane, 2 giorni) del romeno Cristian Mungiu, vincitore della Palma d’Oro a Cannes, incomprensibilmente non fu nemmeno nominato agli Oscar. Un episodio, questo, che portò infine a una riforma del processo di selezione del miglior film straniero.
La storia raccontata nel film di Ruzowitzky, basata su fatti realmente accaduti, inizia a Berlino nel 1936. Solomon Sorowitsch (Karl Markovics), falsario provetto, viveur, e giocatore d’azzardo viene arrestato per contraffazione di denaro e internato nel campo di concentramento di Mauthausen. Otto anni dopo viene trasferito a Sachsenhausen dove ritrova il sovrintendente delle SS Friedrich Herzog (Devid Striesow), responsabile del suo arresto, che lo ha scelto insieme a un gruppo di altri prigionieri con abilità nella falsificazione per partecipare all’operazione segreta Bernhard: stampare un’enorme somma di denaro falso al fine di rimpolpare le casse dello Stato e portare avanti il conflitto bellico. La squadra di falsari, di cui fa parte anche Adolf Burger (August Diehl), si trova quindi di fronte a un bivio morale: collaborare con i nazisti e sopravvivere oppure rifiutare di aiutarli e accelerare così la fine della guerra.
Il 9 aprile sarà la volta di Die Siebtelbauern, film ambientato nell’Austria rurale dei primi anni ’30 del Novecento. Dopo la morte misteriosa e violenta dell’anziano e tirannico proprietario, sette braccianti ereditano la tenuta dove hanno lavorato per anni poiché il fattore non aveva figli. I sette non avranno vita facile, però, perché i contadini dei poderi circostanti, invidiosi, si coalizzeranno per togliere ai nuovi padroni la loro legittima proprietà. Fra gli attori: Simon Schwarz, Lars Rudolph, Sophie Rois e Ulrich Wildgruber.
La triade si chiude con Hinterland, l’ultima opera di Ruzowitzky, uno “stiloso” thriller post-bellico, che verrà proiettato il 7 e il 10 aprile. In seguito alla caduta dell’impero austro-ungarico l’ispettore Peter Perg (Murathan Muslu) torna a casa dalla Grande Guerra, in una Vienna che non è più la stessa, dopo sette anni di prigionia in Russia. Trova un suo commilitone e altri soldati brutalmente assassinati e decide, con l’aiuto della dottoressa forense Theresa Körner (Liv Lisa Fries), di consegnare il serial-killer alla giustizia.