Poste: Pineta e Laghetti di nuovo in bilico
Prima si erano mossi i sindacati, poi i comuni ed infine anche la provincia. Le Poste - interpellate e messe sotto pressione dal Land per tutta una serie di disservizi ed anche per la non ottemperanza dei requisiti di proporzionale e patentino per il personale - ad un certo punto avevano fatto buon viso. Ma nelle ultime giorni nubi scure sono tornate ad addensarsi in particolare sugli uffici postali di Pineta di Laives e Laghetti di Egna. Nubi cariche non di pioggia ma invece di concrete preoccupazioni per gli utenti, migliaia e di questi molti anziani, che fanno riferimento a questi uffici.
Per quanto riguarda Pineta in primavera a cantare vittoria dando per certa la prosecuzione del servizio postale era stata la sindaca di Laives Liliana Di Fede in piena campagna elettorale. Ora a farsi carico della grana sarà il nuovo sindaco Christian Bianchi, alle prese con una delle prime importanti prove del fuoco del suo fresco mandato. Bianchi ha promesso che nei prossimi giorni si metterà in contatto con il direttore provinciale delle Poste per capire qual è il reale pericolo che il prossimo 7 settembre (questi i rumors) chiudano gli uffici di Pineta e Laghetti.
La notizia che la chiusura dei due uffici era stata rimandata e tutt’altro che accantonata è giunta nei giorni scorsi nell’ambito delle contrattazioni sindacali relative al personale provinciale delle Poste. Non solo: la direzione provinciale ha fatto contestualmente sapere che è prevista anche razionalizzazione degli uffici di Brennero, Cortaccia e La Valle in Badia. I tre uffici citati saranno affidati ad ‘operatori unici’ con una riduzione significativa negli orari di servizio, anticamera anche questa per una prossima chiusura?
Voci danno per prossimo il ritorno in Alto Adige dell’amministratore delegato di Poste Italiane ma intanto i sindacati pensano di continuare lo sciopero delle prestazioni straordinarie ed accessorie, che i dipendenti stanno adottando ormai da mesi. Negli ultimi giorni un nuovo ordine di servizio ha messo ulteriormente in allarme i lavoratori. I dipendenti sono stati diffidati dal rilasciare qualsiasi dichiarazione alla clientela, con la minaccia di seri provvedimenti disciplinari. Si tratta di un ulteriore penalizzazione per gli utenti che, oltre ai servizi ridotti, si ritroveranno ora nelle condizioni di non poter ottenere alcuna informazione in merito alla situazione.