Wirtschaft | L'evento

FuckUp Stories

A Scena gli imprenditori raccontano passi falsi ed errori di percorso nella loro scalata al successo. Un monito anche per le nuove generazioni.
FuckUp stories
Foto: Comune di Merano

“Chi avvia un'impresa in proprio e tenta una nuova via, non trova mai una strada piana e priva di passaggi impegnativi. Iniziative come questa intendono evidenziare come non esista il successo senza il fallimento e che gli errori fanno parte integrante dell'esperienza e del percorso professionale di un imprenditore”, ad affermarlo è Johannes Troger, membro del gruppo che promuove il progetto MESTECH del Comune di Merano finanziato dal Fondo europeo per lo sviluppo regionale, e che ha l’obiettivo di sostenere la nascita di nuove startups innovative e contribuire al consolidamento e allo sviluppo delle imprese esistenti. Troger era anche moderatore dell’evento FuckUp Stories, alla sua prima edizione, che si è svolto pochi giorni fa a Scena. Si tratta di un incontro aperto al pubblico nel quale imprenditori affermati hanno raccontato dei propri passi falsi sulla strada verso il successo. Hanno partecipato l’assessore all’innovazione del Comune di Merano Diego Zanella e tutti gli iscritti all'Hackathon promosso al lido di Scena da IDM nello stesso giorno.

Fra i relatori Otto Gluderer, fondatore e amministratore delegato di Onlinestore di Castelbello, ha costruito e sviluppato la sua impresa facendola diventare un colosso nel settore del commercio digitale, con oltre 70 milioni di euro di fatturato all’anno. “Coltivare anche una cultura del fallimento - ha spiegato Gluderer - è assolutamente importante sotto il profilo sociale, politico e individuale, perché senza rischi e senza errori non può nascere nulla di nuovo. Dovremmo insegnare ai giovani che possono anche sbagliare, e lodare anzi il loro coraggio per aver voluto tentare qualcosa di nuovo”. A fargli eco Denis Pellegrini, cofondatore dell'agenzia di web marketing Zeppelin Group di Merano, una realtà che dà lavoro a 65 collaboratori e collaboratrici e che ha attuato oltre 3.000 progetti di marketing. “Anche noi continuiamo a sperimentare, alcune volte con successo, altre facendo il classico buco nell'acqua. Ma se smettessimo di tentare nuovi approcci, non potremmo nemmeno evolverci”.