Wirtschaft | Gastkommentar

Una scoperta che crea fiducia

Possiamo essere orgogliosi del progresso scientifico e tecnologico che ha fatto la nostra comunità. Ma lo sviluppo dei vaccini anti-Covid è una conquista collettiva.
Scoperta, luce
Foto: Unsplash

“Andrà tutto bene” – così tappezzavamo i nostri balconi dieci mesi fa. Oggi ci stiamo concentrando soprattutto su quello che ancora non funziona, anche perché in questi dieci mesi molto non è andato come avremmo voluto, sono stati fatti errori e l’emergenza è ancora in una fase davvero critica. Eppure, grazie al vaccino – grazie ai vaccini, perché ne sono stati sviluppati più d’uno – quell’“andrà tutto bene” oggi assume un significato più reale, da augurio si è trasformato in convinzione concreta.

A critiche e pessimismo vorrei contrapporre lo straordinario contributo che da mesi tante donne e uomini stanno dando per combattere la pandemia. E sottolineare che molto di quanto siamo riusciti a fare non è per nulla scontato, anzi. È utile, quindi, soffermarsi anche sugli aspetti positivi: la scoperta e lo sviluppo del vaccino ne sollevano diversi, anche da un punto di vista imprenditoriale.

Possiamo essere orgogliosi dell’enorme progresso scientifico e tecnologico che ha fatto la nostra comunità umana. In dieci mesi, bruciando tutti i tempi, siamo riusciti a trovare non uno, ma addirittura più vaccini per combattere la pandemia.
Questo non sarebbe stato possibile senza la globalizzazione, spesso criticata in modo indistinto. Se non fossimo riusciti a mettere insieme le eccellenze e le migliori menti a livello mondiale, oggi il vaccino non ci sarebbe. Raccogliere a fattor comune le conoscenze, mettere in rete i saperi e i progressi scientifici, collaborare superando confini politici (pensiamo al vaccino Pfizer/Biontech, nato dalla collaborazione tra un’impresa statunitense ed una europea), è stata la strada giusta. Lo è in molti altri ambiti e dovremmo ricordarcelo anche in futuro. Così come dovremo ricordarci che solo una soluzione europea (dai fondi del Recovery fund alla garanzia di un numero adeguato di vaccini per tutti i Paesi dell’UE) ha permesso di accelerare i tempi.

In dieci mesi, bruciando tutti i tempi, siamo riusciti a trovare non uno, ma addirittura più vaccini per combattere la pandemia

Non sarebbe stato possibile sviluppare il vaccino neppure senza il contributo delle imprese, la collaborazione tra pubblico e privato nella ricerca e l’orientamento della stessa ai bisogni di mercato. Anche questa è una lezione da tenere a mente e può servire anche per una programmazione efficiente delle risorse messe a disposizione dall’Europa: l’innovazione nasce nelle imprese e si sviluppa al meglio in un contesto in cui il privato collabora con università ed enti di ricerca e le istituzioni politiche incentivano la collaborazione tra i diversi attori della ricerca.

Non sarebbe stato possibile scoprire il vaccino senza il contributo determinante delle donne. È un aspetto che, da ingegnere, mi sta particolarmente a cuore, perché ancora oggi troppo spesso si sente dire che le ragazze non sono adatte per le materie tecniche e scientifiche. La storia dello sviluppo del vaccino è un esempio concreto che dimostra che non è affatto così – scienziate, ricercatrici, esperte in diversi campi hanno avuto un ruolo decisivo – e rappresenta un invito alle nostre giovani a orientare i propri percorsi di studi anche verso queste materie.

In questo contesto esprimo un augurio particolare a tutte le studentesse e a tutti gli studenti che proprio in questi giorni stanno tornando sui banchi delle scuole superiori: l’insegnamento (e l’apprendimento) in presenza sono imprescindibili per il loro futuro e spero che d’ora in poi, in base anche a comportamenti responsabili di tutti noi, il diritto all’istruzione e alla formazione venga garantito proprio come quello al lavoro.

 

ACHTUNG!
Meinungsvielfalt in Gefahr!

Wenn wir die Anforderungen der Medienförderung akzeptieren würden, könntest du die Kommentare ohne
Registrierung nicht sehen.

Erfahre warum