Kultur | Toponomastica

"Un patrimonio imbalsamato ed inutile"

Appello di Alberto Stenico, Carlo Bertorelle ed Enzo Nicolodi a favore del riconoscimento dei toponomi italiani in uso e della mediazione promossa da Francesco Palermo.
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Foto: altoadigeinnovazione.it

A poche ore dal voto Commissione dei 6 che dovrebbe sancire l'accordo raggiunto sulla toponomastica in montagna si registra una nuova forte presa di posizione a favore del compromesso, firmata da alcuni importanti esponenti del mondo altoatesino culturale ed associativo di lingua italiana. 

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E' difficile, per non dire irrealistico e illogico, pensare che bilinguismo dei nomi dei luoghi, e quindi rispetto di ogni identità e diritto di cittadinanza di persone che qui convivono, lavorano e prosperano da più generazioni, significhi il rigido e sordo mantenimento di più di 10.000 nomi italiani inventati di sana pianta da uno “scienziato” squilibrato cento anni fa, che perseguiva un fine di oppressione politica e nazionale e piegava la scienza linguistica a tale intento. 

Per i toponimi in italiano, a parte quelli che hanno radici storiche e quelli entrati di fatto nell'uso corrente parlato e scritto, si tratta nella maggioranza di pseudo-nomi mai utilizzati dalle persone, esistenti solo sulla carta, frutto di una invenzione di laboratorio e imposti come misura di fascistizzazione e snazionalizzazione. Che senso può avere oggi voler preservare con accanimento terapeutico questo patrimonio imbalsamato che non ha mai dato e ancor meno oggi dà segni di vita? Nessuno perde niente, in quanto nessuno ha mai usato e tanto meno oggi usa la gran parte dei toponimi di Tolomei. Essi sono vivi solo dentro a dei regi decreti di epoca fascista che dovrebbero semmai essere abrogati, non certo avvallati e prorogati come se nulla fosse accaduto  con  la svolta democratica e antifascista, con il riconoscimento degli errori del periodo fascista. Questo percorso di elaborazione del passato sia fascista che nazionalsocialista molti non lo vogliono fare e ancor oggi si arroccano nella difesa del passato, mentre sarebbe un passaggio fondamentale per procedere verso una convivenza sempre più matura e di reciproco riconoscimento.  Nessuno spirito di “difesa postuma” deve prevalere, ma altrettanto dovrebbe essere rifiutato ogni spirito di “difesa postuma” da parte italiana di una operazione (il prontuario di Tolomei, che qualcuno vorrebbe immortalare) che oggi ogni democratico riconosce come illegittima e violenta.

La mediazione basata sul riconoscimento dell'uso e che dovrebbe entrare nelle norme future può portare  ad una forma pragmatica di riconoscimento reciproco, a garanzie contro violazioni e arbitrii futuri, al metodo del negoziato come risorsa. Al di fuori di contrapposizioni basate su simbologie. L'intento finale è quello di garantire a ciascuno di sentirsi accettato e riconosciuto come cittadino della provincia, a qualunque gruppo linguistico appartenga. Quindi col diritto di veder riconosciuti nella propria lingua i nomi dei luoghi che ha sempre indicato e ancor oggi indica nella propria lingua.
La commissione incaricata di compiere questa verifica offre le garanzie che questo possa accadere bloccando ogni possibile prevaricazione. E il quadro di certezze e di regole che ne deriva avrebbe il vantaggio non solo di chiudere una vertenza che a lungo si trascina, ma anche di dare orientamento preciso alle indicazioni utili per la sicurezza e gli spostamenti (ad es. sulle strade e in montagna...)

Bolzano, 7.3.2017

Carlo Bertorelle ([email protected])
Enzo Nicolodi ([email protected])
Alberto Stenico ([email protected])

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Martin B.

Sehr interessante Anmerkungen: "il Commissario Civile Luigi Credaro, prima Autorità dello Stato Italiano a Bolzano nel 1920, il quale accertò ed introdusse quella volta nella nuova provincia 25 (!) nomi in italiano e non di più. Tanti erano quelli in uso. Il disfattista!". Invece Tolomei ne introdusse oltre 13.000...
Siehe auch http://www.albertostenico.it/2017/02/sono-un-disfattista-toponomastico/ und http://www.brennerbasisdemokratie.eu/?p=33940 - Bravo, ich mag die disfattisti!

Mi., 08.03.2017 - 23:26 Permalink