Più di mille le diagnosi di autismo

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In Alto Adige sono in totale 1.034 le persone con diagnosi di disturbo dello spettro autistico, di queste la maggioranza ha meno di 21 anni ed è di sesso maschile. Negli ultimi 10 anni ne sono state emesse almeno 500. A fornire i numeri in possesso dell'Azienda Sanitaria è l'assessore provinciale alla sanità Hubert Messner in risposta a un'interrogazione del consigliere della Süd-Tiroler Freiheit Hannes Rabensteiner. L'esponente di STF ha chiesto quali misure vengano adottate per evitare che la mancanza di competenze linguistiche nei bambini con background migratorio venga erroneamente interpretata come sintomo di un disturbo dello sviluppo. Nella risposta, l'assessore Messner ha precisato che il solo criterio del deficit linguistico e comunicativo non è sufficiente per diagnosticare l'autismo e che sono coinvolti almeno 2 o 3 esperti nell'analisi di un caso. "Tutto il personale specializzato - scrive Messner - è esperto nella diagnosi di autismo. Tra i criteri devono essere presenti anche interessi ristretti e stereotipati, ipersensibilità e deficit nell'interazione sociali. Tali sintomi, inoltre, devono manifestarsi in tutti gli ambiti di vita". Infine, l'assessore ha sottolineato come l'Azienda Sanitaria non sia a conoscenza di diagnosi errate legate allo spettro autistico e che, tra i motivi responsabili dell'aumento delle diagnosi, ci sia il miglioramento delle tecniche e dei programmi, nonché l'aumento dei disturbi dello sviluppo neurologico causati da fattori multifattoriali (es. agenti tossici, infiammatori, infettivi, associati a mutazioni genetiche che agiscono sul sistema nervoso centrale in fase embrionale).
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I dati
Delle 1.034 persone con diagnosi di disturbo dello spettro autistico presenti in Alto Adige, 758 hanno un'età inferiore ai 21 anni. Coloro che sono di sesso maschile sono 809, mentre solo 215 sono di sesso femminile. Come riporta Wired Italia, infatti, l'incidenza delle diagnosi è maggiore nei nati di sesso maschile: pari al 4% nei bambini e all'1% nelle bambine.
Wired riporta l'aumento del numero di bambini americani con una diagnosi di autismo evidenziato da uno studio dei Centers for Disease Control and Prevention, l’ultimo in una serie di aggiornamenti periodici che offre le stime ufficiali per il 2020. Nel 2000 si parlava di circa 1 bambino americano ogni 150 con una diagnosi di autismo. Nel 2016 la prevalenza era salita a 1 bambino su 54. Nel 2018 1 su 44. E per finire nel 2020, stando al nuovo rapporto dei Cdc, siamo arrivati a 1 su 36.
Tra le cause ipotizzate: l'evoluzione delle conoscenze e dei criteri diagnostici e i fattori ambientali che sono stati collegati ad un maggiore rischio di sviluppare un disturbo dello spettri autistico. Tra questi l'esposizione a sostanze tossiche nel corso della gravidanza, elevati livelli di inquinamento atmosferico sperimentati nei primi anni di vita, e problemi di salute materna al momento del concepimento e nel corso della gravidanza, come infezioni e obesità. Un'altra causa spesso chiamata in causa - scrive ancora Wired - per spiegare la maggiore prevalenza dell'autismo nei paesi sviluppati riguarda l'età dei genitori al momento del concepimento. -
I test per la diagnosi
A escludere di fatto una correlazione tra deficit linguistici nei bambini con background migratorio e diagnosi di autismo è anche Elisabeth Fulterer, pediatra brissinese nonché componente del direttivo dell'associazione GretA, il cui scopo è creare una rete con e per le persone autistiche e diventare un punto di riferimento per le famiglie. "Per effettuare una diagnosi dello spettro autistico - spiega Fulterer - vengono svolti dei test, delle interviste ai genitori, agli insegnanti della scuola frequentata dal minore e persino ai soggetti stessi. Nel caso siano piccoli lo si può fare in una situazione di gioco. L'equipe medica va cosi a valutare direttamente dove le persone hanno dei deficit per esempio legati alla lettura del linguaggio del corpo e alle interazioni". Secondo Fulterer, l'aumento delle diagnosi degli ultimi anni è provocato dal fatto che alcuni decenni fa non si prendessero in considerazione tutti i livelli di autismo che si considerano invece ora. "Per esempio, la sindrome di Asperger prima degli anni '80 non si sapeva neppure che esistesse. Ora questa, come altre, fa parte dello spettro autistico e quindi rientra nel numero delle diagnosi. Si sono quindi raggruppati più quadri". Secondo la pediatra, ci sono casi in cui nei primi anni di vita di un bambino non si effettua una diagnosi, in attesa che cresca. "Più il bambino è piccolo più è difficile. Notando però un neuro sviluppo alterato si può sospendere il giudizio e monitorare la situazione", spiega Fulterer. "Ci sono tanti fattori che possono determinare il fatto che un bambino sia autistico, nella gravidanza come nei primi mille giorni di vita, come le infezioni, l'inquinamento dell'aria o lo stress al feto. Sono oggetto di studio - conclude - dell'epigenetica che si occupa di come l'ambiente e lo stile di vita possono influenzare il modo in cui i geni del DNA vengano 'accesi' o 'spenti'".
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