Lupi e orsi, un pastore fuori dal coro
La protezione di greggi e mandrie dai grandi predatori può essere ripensata e gestita in modo diverso rispetto ad oggi. Lo dicono molti esperti (si veda l'articolo sul convegno Eurac di maggio), ma il concetto non viene preso in considerazione dagli agricoltori sudtirolesi (si vedano gli articoli dei giorni successivi). Una testimonianza importante e fuori dal coro è quella di Markus Mahlknecht che si occupa del suo gregge di pecore da oltre vent’anni. Al Morgengespräch di Rai Südtirol nei giorni scorsi ha sostenuto come in Alto Adige ci sia un problema a livello di gestione delle greggi, “poiché qui non si può parlare di geschlossenen Schafsherden”. Secondo Mahlknecht, dopo generazioni di pecore abituate alla libertà, per ridurre i rischi di attacco da parte dei grandi predatori, gli allevatori dovrebbero compattare le greggi, usando delle recinzioni e i cani da guardiania. Il principio dovrebbe essere quello di riunire il gregge, che oltre ai dispositivi di protezione, dovrebbe essere costantemente controllabile, giorno e notte. “Con i recinti si può fare tanto, ma non tutto - sostiene Mahlknecht - siamo noi pastori a dover sorvegliare le pecore giorno e notte con l’aiuto di cani addestrati”. Oltre al sostegno economico e materiale utile per le infrastrutture, che la Provincia rimborsa al 100 per cento, Mahlknecht menziona quindi un elemento fondamentale, una nuova gestione nella protezione del gregge, attraverso una modalità più attiva da parte dei pastori stessi. Questo però significa mettere in discussione anche il modo e i mezzi con cui si va al pascolo l’estate, cambiare il modo di essere pastori per proteggere il proprio gregge a partire dall’interno e non solo pensando a difendersi dalla minaccia esterna. “Dobbiamo prenderci la responsabilità dei nostri animali e trovare pastori che siano pronti a vivere con le pecore”, prosegue. Molti pastori sudtirolesi scelgono la Svizzera come meta per la loro occupazione estiva soprattutto per le retribuzioni più alte e per le ingenti sovvenzioni per l’agricoltura. Ma anche il sistema del Sudtirolo è ben sovvenzionato, commenta Mahlknecht. La presenza del lupo è un problema che si ripresenterà in futuro anche se gli allevatori lo abbattessero in maniera massiccia. “Le greggi non controllate dai contadini sono in un buona parte responsabili per il comportamento considerato problematico dei lupi”, sostiene il pastore sudtirolese. I predatori cercano infatti le prede più facili concentrandosi sulle greggi dove manca un controllo del bestiame. “Non voglio dire che le pecore non controllate non abbiano problemi con i lupi, anzi. Anche in Francia e in Germania ci sono grandi problemi, ma che vengono risolti anche attraverso le linee guida europee sulla protezione dell’habitat”. Mahlknecht sostiene che è già stato perso troppo tempo e propone dei progetti sulla protezione del gregge in Sudtirolo gestiti e condotti in inverno dai pastori e cani professionisti svizzeri. “Io non mi considero un amico del lupo - ha detto Mahlknecht ai microfoni di Rai Südtirol- il lupo è un nostro nemico, molto potente e astuto, contro il quale bisogna difendersi. Ma i mezzi legali al momento sono questi”.
Lupi e orsi, presenti ormai da anni sul territorio sudtirolese, sono sempre stati una minaccia per il bestiame e per i loro allevatori. La convivenza tra le due parti non è mai stata facile, ma c’è da chiedersi se sia stata sempre gestita in modo corretto, sfruttando al meglio le risorse stanziate dai Fondi europei e dalla Provincia di Bolzano. Se da una parte la soluzione di molti allevatori sembra essere l’abbattimento diretto dei predatori, dall’altra si potrebbe agire rinforzando in modo ingente le infrastrutture e i mezzi di protezione dei pascoli, così come il controllo sul bestiame. Lupi e orsi, i cosiddetti grandi predatori, sono delle specie protette dalla legislazione europea, così come da norme nazionali e provinciali, che mirano alla loro sopravvivenza e alla loro tutela sul territorio alpino poiché considerati fondamentali per il nostro ecosistema. Come riportano i dati dell’Ufficio caccia e pesca della Provincia di Bolzano, nel 2020 sono state registrate 96 predazioni a pecore, 2 a capre e 1 a mucche da parte del lupo. Per quanto riguarda l’orso, lo scorso anno non è stato rilevato nessun attacco a bestiame, ma 5 agli alveari. A partire dal 2010 però l’indennizzo dei danni provocati è stato pienamente, o quasi del tutto, ripagato a contadini ed allevatori.
Fondi europei, quali ad esempio il Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (FEASR) e il Fondo europeo agricolo di garanzia (FEAGA), promossi dalla politica agricola comune (PAC), mirano quindi a tutelare le zone rurali dell’Unione europea e la loro economia, sostenendo agricoltori e allevatori economicamente in modo tale da mettere in atto misure di sviluppo rurale specifiche e innovative, come dichiara la Commissione europea. Tali fondi e la Provincia stessa promuovono lo sviluppo delle infrastrutture e delle misure di protezione del bestiame al pascolo, come il rinnovamento dei recinti, l’installazione di recinti elettrici, l’aumento di cani da guardiania addestrati.
Seltsam, dass man den Herrn
Seltsam, dass man den Herrn Maglknecxht so missverstanden hat, bzw. missverstehen wollte. Er hat ganz klar und deutlich gesagt, dass ein Herdenschutz in WSüdtirol in den meisten Fällen nicht möglich ist, weil es keine Herden gibt, die man schützen könnte, sondern eine extrem extensive Almwirtschaft, wo kein Schutz möglicht ist. Aber jeder liest halt aus einem Interview heraus, was er will, oder auch das Gegenteil.
Miar gab lei Wunder wie
Miar gab lei Wunder wie jemand daherreden kann: "herdenschutz" (was immer darunter verstanden wird) in südtirol funktionieren könne.
Möchte selbige alm sehen!!?
und
selbigen der das behauptet, behirten gelenrnt hat!!?
in warschau? vielleicht ...
oder münchen.