Kolibri presa d'assalto
Una signora si avvina alla cassa e chiede: “I libri sono divisi in italiano e tedesco?” “No signora – risponde gentile ma stanca Silvia Maranelli, direttrice della cooperativa libraria Kolibri –, i libri sono solo divisi per genere”.
L'immagine di una balena spiaggiata, sorvolata da uccelli di vario tipo che ne rodono la carcassa, forse è fuorviante, magari ingiusta. Forse non si addice a descrivere col dovuto rispetto la situazione di una libreria fallita, a rendere conto delle vicissitudini adesso giunte al termine. Eppure viene in mente. Viene in mente, quando si entra da Kolibri, in questi giorni letteralmente presa d'assalto da persone attratte dalla possibilità di acquistare volumi scontati (del 30%), ma anche per portare un po' di solidarietà.
Il passa parola, un gruppo creato appositamente su facebook, la semplice curiosità dei passanti (un negozio pieno attrae più di uno vuoto). Anche oggi (7 novembre) la libreria è piena. Chiedo a Renato Bariletti se il pubblico esprime preferenze particolari, se alcuni libri si vendono meglio di altri. “No, non direi. Vendiamo tutto. Anche tutto quello che non vendevamo prima. L'altro giorno è venuto un signore, appena uscito dall'ospedale, e ha comprato venti libri. Sono molto dispiaciuto – ha detto –, mi dispiace che non si possa fare nulla per salvare la libreria”. Già, a tutti dispiace, un po' come per la salute, che ci accorgiamo quanto sia importante quando siamo malati, anche la perdita di una libreria storica nel centro di Bolzano fa adesso riflettere, a tempo scaduto: “Sì – conferma Bariletti – solo un miracolo potrebbe cambiare le carte in tavola. Adesso abbiamo circa 300 clienti al giorno, entrano, scrutano gli scaffali, aprono i libri, comprano. Riescono persino a trovare libri che noi stessi avevamo dimenticato di avere. Sarebbe bello fosse stato sempre così”.
La svendita dei libri durerà ancora tutto il mese. Bariletti, mentre cerca di mettere un po' di ordine, controlla un titolo, volta una copertina, sorride e invita a passare: “Si possono trovare ancora molte cose, il nostro obiettivo è quello di riuscire a dare una casa a ogni libro. Sarebbe bello chiudere così. Altrimenti dovremo buttarli via, sempre che non ci sia poi qualcuno disposto a prenderli in blocco, pagando poco più del prezzo della carta”.
Se ognuno di noi,
Se ognuno di noi, regolarmente, entrasse in libreria e acquistasse almeno un libro (non è una gran spesa, poi: e il guadagno è tanto), la l'economia della cultura sopravviverebbe. E ci guadagnerebbe anche la nostra società, in generale.