Addio a Eugenio Borgna
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Dal nostro dialogo sparso negli anni passati, raccolgo queste parole scritte nell’aprile del 2017: “Mia cara Roberta, questo è il mio libro che rinasce dal cuore di quello che è stata la mia vita nel manicomio di Novara: immerso nel dolore e nell’angoscia di tante pazienti nelle quali non moriva nonostante tutto la speranza.”
Nella prima delle premesse del libro L’ascolto gentile (Einaudi, 2017) Eugenio Borgna scrive:
“Non sono possibili racconti clinici in psichiatria, disciplina complessa e dilemmatica, problematica e ambigua nel suo essere scienza naturale e scienza umana, se non muovendo da una premessa: quella di essere in dialogo, di mettersi in dialogo, con chi sta male e chiede aiuto. Solo il dialogo consente di oltrepassare i fossati che separano chi è curato e chi cura. Solo il dialogo permette di cogliere e di raccontare le esperienze vissute che fanno parte di ogni malattia, di ogni forma di sofferenza psichica, umanizzandole, e mettendole in relazione con le forme di vita non malate. Non c’è dialogo se non è fondato sull’ascolto, e sulla conciliazione fra le parole e il silenzio di chi parla, e di chi ascolta, fra le emozioni di chi è curato, e di chi cura. Solo sulla scia di un dialogo, che associ introspezione, discesa negli abissi della nostra interiorità, e immedesimazione, immersione nelle emozioni degli altri da noi, è possibile articolare racconti clinici che rivelino l’umano nella sofferenza e nella malattia, e che non si esauriscano nella diagnosi, e nella prognosi, che non è se non speranza secolarizzata.”
Cos’altro aggiungere nostro caro Maestro di Vita, se non dirti grazie di ogni tuo gesto gentile e continuo, rivolto alla cura e al racconto di essa.
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Una vita piena
Si è spento il 4 dicembre nella sua casa di Borgomanero, all’età di 94 anni, lo psichiatra e saggista di fama internazionale Eugenio Borgna. Figura centrale nella psichiatria italiana, ha contribuito a rivoluzionare il modo in cui la società e la medicina considerano il disagio mentale, ponendo al centro il rispetto per la persona e la comprensione della sofferenza psichica. Sostenitore di una “psichiatria dell’interiorità” in grado di ricostruire la dimensione profonda e soggettiva del disagio psichico, indagata attraversando letteratura, filosofia e arte. Eugenio Borgna ha promosso una psichiatria che considera la relazione tra paziente e terapeuta come strumento terapeutico fondamentale, riconoscendo l’importanza dell’ascolto. Nei suoi tanti libri ha descritto il disagio mentale come una forma di linguaggio dell’anima, in cui la sofferenza va compresa attraverso la narrativa personale del paziente. Borgna inoltre ha esplorato soprattutto le esperienze psichiche femminili, evidenziando le specificità delle sofferenze delle donne. Ha amato la poesia, diceva che il leitmotiv dei suoi libri, di quelli divulgativi in particolare, era sempre animato dalla poesia come strumento di conoscenza e di riflessione interiore. Fra i titoli della sua ricca produzione vanno citati: Le figure dell’ansia (1998); Noi siamo un colloquio (2000); L’arcipelago delle emozioni (2001); Il volto senza fine (2004); Come in uno specchio oscuramente (2007); Le emozioni ferite (2009); La dignità ferita (2013); L’ascolto gentile (2017); In dialogo con la solitudine (2021); L’agonia della psichiatria (2022); Mitezza (2023); In ascolto del silenzio (2024).
Grazie Roberta.
Grazie Roberta.