Merano dimentica Giulio Regeni
La cosa non è passata inosservata: i due striscioni gialli di Amnesty International (rispettivamente in italiano e tedesco) “Verità per Giulio Regeni / Wahrheit für Giulio Regeni” che dal 2020 campeggiavano sul Municipio cittadino in via dei Portici a Merano, da qualche mese sono stati rimossi. La rimozione dalla balconata sarebbe avvenuta con il commissariamento della città sul Passirio, ovvero tra la rielezione a sindaco di Paul Rösch (Verdi) e il voto anticipato che in autunno ha “incoronato” primo cittadino Dario Dal Medico (Civiche). Tra l'altro, è notizia di poche settimane fa che la libreria meranese Alte Mühle – proprio per mantenere viva la memoria e la ricerca della verità sul dottorando italiano rapito, torturato e ritrovato ucciso al Cairo – ha allestito un "punto giallo" (con braccialetti, spille e bandiere) a sostegno del Comitato nazionale Verità per Giulio Regeni.
“Non si capisce il perché”
“Lo striscione, in effetti, è sparito con il commissariamento e nessuno ne ha capito la ragione” spiega il Consigliere comunale David Augscheller di Sinistra Ecosociale / Ökosoziale Linke, che nel gennaio 2020 presentò la mozione, poi approvata, per l'affissione degli striscioni gialli al Rathaus di Merano. “Avevamo scritto al Comune per chiederne le motivazioni e dove siano stati messi, ma non ci è stata data risposta” racconta l'esponente della sinistra meranese.
Sinistra Ecosociale intende presentare un'interrogazione per rimetterli, “anche Daniele Di Lucrezia del PD con alcunə consiglierə dei Verdi stanno preparando un'iniziativa comune e interpartitica, quindi probabilmente faremo un'azione coordinata. Sarebbe un bel segnale se fossero i giovani a richiederne l'affissione. Speriamo che Giunta e maggioranza siano concordi”. Tra l'altro sulla facciata del palazzo municipale ora fa bella mostra un altro striscione, “contro la tratta degli schiavi”. Augscheller è ottimista: "C'è posto per entrambe le cause".