Alto Adige, fra lockdown e proteste
Scatta oggi (8 febbraio) il lockdown imposto dal presidente Arno Kompatscher per tre settimane, mentre nel weekend la provincia di Bolzano entrava (anche) nel mirino di diverse testate internazionali, in particolare di lingua tedesca, che hanno puntato il dito sul “fallimento della via autonoma”, bollando il territorio altoatesino come il nuovo hotspot d’Europa.
Intanto, dopo le critiche congiunte delle opposizioni in consiglio provinciale riguardo la gestione della pandemia da parte della giunta, ieri una folla di manifestanti - alcuni dei quali senza mascherina e con la distanza di sicurezza osservata a intermittenza - si è radunata in piazza Magnago per protestare contro le nuove misure restrittive anti-Covid in vigore fino al 28 febbraio. 500 persone, fra cui no-vax e no-mask, ma anche lavoratori piegati dalla crisi. Il sit-in è stato organizzato dal gruppo “Freie Bürger - Cittadini Liberi”, guidato dall’ex consigliere provinciale Andreas Pöder.
Ieri il bollettino dell’Asl parlava di 303 nuovi casi positivi su 2.330 tamponi PCR e 167 test antigenici positivi. 5 i decessi.
Sul fronte delle vaccinazioni
Ha preso il via ieri a Terlano, la prima campagna vaccinale sul territorio del Comprensorio di Bolzano, che ha coinvolto 330 cittadini ultraottantenni residenti nei comuni della stessa Terlano, Andriano, Nalles, e Meltina. Per l’occasione è stato utilizzato (prima volta in Provincia di Bolzano) il vaccino Moderna, che rispetto a quello Pfizer BioNTech usato per le vaccinazioni in ospedale, risulta essere di più agevole utilizzo. Per la conservazione basta una temperatura di -20° (normale frigo farmaceutico) contro i -70 del Pfizer e una volta portato alla temperatura di utilizzo rimane stabile per un mese. Non necessita inoltre di alcun allestimento preventivo ma la dose necessaria può essere aspirata dall’operatore direttamente dal flaconcino. Il secondo appuntamento previsto peri “senior” è tra quattro settimane, domenica 7 marzo 2021.
La scelta di Terlano come location per questa prima campagna territoriale, dato che si è trattato di una sperimentazione organizzativa, è stata legata principalmente alla vicinanza all’ospedale. Un modello organizzativo che sarà utilizzato in futuro anche in altri ambiti territoriali del Comprensorio Sanitario di Bolzano.
Al primo Vax Day di Terlano erano presenti anche alcuni sindaci per rendersi conto in prima persona del funzionamento di questo modello organizzativo pilota e delle tematiche che dovranno affrontare a breve quando saranno chiamati ad allestire la vaccinazione nel proprio Comune.
Finora complessivamente in Alto Adige sono state inviate 41.305 dosi di vaccino e somministrate 34.155. È attesa in settimana la prima consegna di 2.100 dosi AstraZeneca (tetto anagrafico: 55 anni), si potrà così cominciare a vaccinare le categorie dei servizi essenziali, come i docenti e le forze dell’ordine. Arriveranno domani circa 4.000 dosi Pfizer e mercoledì 1.000 dosi di Moderna, sebbene ne fossero previste 1.200 (colpa dei tagli alle forniture).
Invito a leggere oggi un
Invito a leggere oggi un articolo sul "cugino" ilDolomiti dove si capisce la differenza tra Trentino e Alto Adige.
Comunque ieri ho sentito dalla finestra di casa le proteste dei manifestanti e ci ho sentito tanto odio.