Politik | Elezioni

Una cattiva abitudine

I Verdi: no alla pubblicità a favore di candidati nelle campagne elettorali da parte di associazioni di categoria, Bauernbund in testa. “Condizioni corrette per tutti”.
Dello Sbarba, Foppa
Foto: Verdi

I Verdi non demordono. I consiglieri provinciali Brigitte Foppa, Riccardo Dello Sbarba e Hanspeter Staffler vogliono riprovare a sradicare quell’“usanza dura a morire” secondo cui varie associazioni di categoria, finanziate anche dalla mano pubblica, sponsorizzano partiti e/o candidati nelle campagne elettorali. “Una pratica malsana, segnalataci spesso anche dai cittadini, nonché una cattiva prassi democratica in voga soprattutto nel mondo di lingua tedesca. Non è compito di associazioni, unioni e sindacati garantire il posto di lavoro ai politici” sostiene Foppa.

Una pratica malsana nonché una cattiva prassi democratica

L'esponente dei Verdi è la prima firmataria di un disegno di legge che verrà discusso oggi, 8 maggio, dalla prima commissione legislativa, e che si propone di modificare la normativa del 19 Settembre 2017, n.14 “Disposizioni sull’elezione del Consiglio provinciale, del presidente della Provincia e sulla composizione ed elezione della Giunta provinciale”. Una legge che non prevede un divieto di pubblicità elettorale da parte delle associazioni di categoria né sanzioni e “mancando queste, la legge di fatto non serve dato che il divieto viene puntualmente disatteso. Per tante candidate e candidati una campagna elettorale si presenta come un percorso a ostacoli, per altri invece la corsa è facilitata dal vento a favore di alcune associazioni di categoria” sottolinea Foppa.

Persistere, persistere, persistere


Diversi sono stati i tentativi, mai andati a segno, per correggere lo status quo.
In principio fu una legge regionale entrata in vigore 20 anni fa a disciplinare la propaganda elettorale delle associazioni di categoria nei 60 giorni prima delle elezioni. Da allora, a più riprese, nel 2007, nel 2015 e nel 2018 dopo che la Provincia si dotò di una propria legge elettorale l’anno prima, gli ambientalisti (compresi all’epoca anche Cristina Kury e Hans Heiss) propongono di reintrodurre il divieto e di applicare le sanzioni in caso di violazioni, una battaglia che ha coinvolto anche altri “alleati” fra le opposizioni, come la Südtiroler Freiheit. “Ma non c’è stato verso, la Svp si sentiva ogni volta quasi offesa perché avevamo sollevato la questione”, dice Foppa.

L’ultima “cartuccia” in ordine di tempo per colmare il vuoto normativo è il ddl che verrà trattato oggi in commissione. Il documento intende chiarire che associazioni, unioni e sindacati che ricevono finanziamenti pubblici non possono fare pubblicità per singoli candidati o partiti nei 60 giorni antecedenti le elezioni; stabilire che con l’infrazione di questa norma negli anni seguenti vengono tagliati della metà i contributi pubblici; e infine incaricare il consiglio provinciale a rendere pubbliche sul proprio sito ufficiale eventuali violazioni.
 

Lobbisti indisturbati


Il dito viene puntato in particolare contro il Bauernbund, la potente organizzazione dei contadini, ma anche sugli albergatori dell’HGV e sugli artigiani, “mai, al contrario - puntualizza Dello Sbarba - le associazioni ambientaliste hanno dato indicazioni di voto”.

È scandaloso il fatto che questa forma di lobbismo sudtirolese non sia regolarizzata

“Abbiamo assistito a delle scene inequivocabili nell’atrio del consiglio provinciale, con rappresentanti di note associazioni che dettavano ai consiglieri gli emendamenti da proporre a una determinata legge, è intollerabile che venga lasciato assoluto via libera a interessi particolari. Il Bauernbund ha addirittura avuto l’idea di fare delle primarie per decidere il ‘proprio’ candidato, mi chiedo come l’assessora Maria Hochgruber Kuenzer, fortemente sostenuta dall’associazione dei contadini, si comporterà dovendosi muovere fra le loro esigenze e quelle che scaturiscono dalla delega su ‘territorio e paesaggio’, dopo le elezioni del resto chi ha dato il proprio esplicito endorsement vorrà delle risposte” spiega Foppa.

“Occorre trasparenza - conclude Dello Sbarba -, è scandaloso il fatto che questa forma di lobbismo sudtirolese non sia regolarizzata. Restiamo ottimisti sulla possibilità di introdurre il divieto, ma sappiamo che la resistenza della controparte sarà granitica”.