Gesellschaft | Afi-Ipl

Ricchi a est, poveri a ovest

L’Alto Adige secondo la classifica dei redditi. In 15.000 guadagnano più di 75.000 euro, 112.000 meno di 10.000. Corvara il Comune più benestante, Tubre il più umile.
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Foto: Pixabay

Anche la provincia di Bolzano, ricca in confronto al resto d’Italia, ha al suo interno delle forti discrepanze individuali e territoriali. Lo confermano gli ultimi dati sui redditi degli altoatesini forniti dall’Afi-Ipl, l’istituto di promozione dei lavoratori coordinato da Provincia e sindacati locali. Quasi 15.000 persone (14.874 per l’esattezza), ovvero 2.000 in più rispetto al 2017, hanno dichiarato nel 2019 un importo lordo annuo superiore ai 75.000 euro. I benestanti abitano soprattutto nella parte orientale. I Comuni di Corvara in Badia, Falzes, Brunico, Selva di val Gardena e Appiano sono al top della classifica per i ricavi medi, un quintetto stabile da anni secondo l’istituto. I più poveri invece sono nell’ovest: in tre centri val Venosta, Laces, Castelbello Ciardes, Lasa, nonché nei Comuni montani Martello e Tubre.

 

Paperoni e no

 

“Molti Paperoni, ma anche tante persone a basso reddito”: così descrive la situazione altoatesina l’Afi-Ipl, commentando il quadro emerso rielaborando i numeri del ministero delle finanze sulle dichiarazioni dei redditi 2019. 

Sono stati 427.970 gli altoatesini, precisa l’istituto, che nel 2019 hanno dichiarato redditi relativi al 2018 di varia natura al fisco, per un ammontare totale di 10,6 miliardi di euro, corrispondente ad un reddito medio dichiarato di 24.761 euro. Volendo stilare una classifica nazionale sui redditi medi, la Provincia di Bolzano si colloca al secondo posto, preceduta soltanto dalla Lombardia (25.666 euro). “La nota dolente è che le dichiarazioni dei redditi anche nei tempi buoni pre-Covid19 mostrano grandi disparità e buchi”, spiega il direttore Ipl Stefan Perini. 

La nota dolente è che le dichiarazioni dei redditi anche nei tempi buoni pre-Covid19 mostrano grandi disparità e buchi (Stefan Perini, Afi-Ipl)

Gli effetti del Covid

 

L’istituto ricorda l’aumento di individui nella fascia di ricavi annuali di almeno 75.000 euro. Un incremento però “che probabilmente a seguito della crisi Covid19 non si ripeterà a breve”. “Dall’altra parte - continua l’analisi - rileviamo che ci sono 112.208 persone che dichiarano al fisco meno di 10.000 euro”.

Quasi 15.000 persone hanno dichiarato nel 2019 oltre 75.000 di ricavi annui, 2.000 in più del 2017. Ma questo aumento difficilmente si ripeterà per via della crisi da Covid. Poi ci sono 112.000 persone con meno di 10.000 euro 

Est ricco, nell’Ovest nulla di nuovo

 

I cinque comuni con i redditi complessivi medi più elevati sono quelli che l’istituto rileva ormai da anni: Corvara in Badia (30.803 euro), Falzes (29.713 euro), Brunico (29.449 euro), Selva di val Gardena (29.324 euro) ed Appiano (28.549 euro). Il Comune capoluogo, Bolzano, recupera rispetto all’anno precedente e passa dalla 14/esima alla 12/esima posizione con un importo medio pari a 26.889 euro. In coda alla classifica troviamo una serie di comuni della val Venosta: Laces (16.175 euro), Castelbello Ciardes (14.318 euro), Lasa (14.131 euro), nonché i centri montani Martello (14.903 euro) e Tubre (14.571 euro). “Tali divari nella distribuzione della ricchezza sono ascrivibili alla diversa struttura economico-occupazionale dei singoli territori, alla situazione particolare dell’agricoltura nonché al fenomeno dei lavoratori transfrontalieri” conclude Perini.

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thomas brandstaetter Fr., 08.05.2020 - 12:46

Was bei solchen Artikeln aber ganz am Anfang mal gesagt werden sollte, ist der Fall dass es sich hier um daten aus dem zu versteuerndem Einkommen laut Steuererklärung geht. Steuereinkünfte aus landwirtschaftlicher Tätigkeit werden mit dem Katasterertrag versteuert, der schon mal rein gar nichts mit dem effektiven Einkommen zu tun hat. Und aus diesem Grund ist das Dolomitengebiet mit dem Vinschgau - basierend auf diesen Daten - nicht vergleichbar.

Fr., 08.05.2020 - 12:46 Permalink
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alfred frei Fr., 08.05.2020 - 14:12

questi dati acquisterebbero più rilevanza se possiamo confrontarli con il numero e la distribuzione territoriale dei grandi evasori fiscali, anche perchè ogni discorso di equità sociale ed etica dovrebbe partire da li, o no ?

Fr., 08.05.2020 - 14:12 Permalink
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Sepp.Bacher Fr., 08.05.2020 - 15:59

Bei Martell und Taufers kann man es noch einigermaßen erklären, denn dort leben viele Bergbauern, die möglicherweise überhaupt keine Steuern zahlen. In Taufers gibt es viele Tages-Grenzpendler, die ihre Lohnsteuern fast sicher in der Schweiz bezahlen. Aber Laas, Schlanders, Latsch und Kastelbell-Tschars können keinen so niedrigen Einkommens-Durchschnitt haben, bei den vielen Apfelplantagen. Da ist es sicher so, wie Herr Brandstätter schreibt. Wahrscheinlich weis man das beim AFI auch und man müsste auf diese Ungereimtheiten hinweisen. Ich kann nicht verstehen, warum Taufers und Martell ärmer sein sollten als z. B. Laurein, Profeis, Moos i. P. oder andere Talschluss-Gemeinden?

Fr., 08.05.2020 - 15:59 Permalink